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venerdì 18 dicembre 2009

No al buon senso, senza sé e senza ma

l'Editoriale


di Giovanni Pili.

Il seguito dell'attentato al Premier non poteva essere all'insegna del buon senso e dell'invito alla riconciliazione nazionale. Sono tutte cose che, assieme alla Costituzione, si sono svuotate di ogni sostanza nel nostro paese. Sono solo parole di circostanza, slogan. Per la verità qualcuno continua pure a sceglierli male: “no alla violenza senza sé e senza ma” è quello del Pd; il quale però fin dalla nascita ha appoggiato le guerre servili all'estero. Quindi almeno un “ma” devono esserselo scordato.
In Parlamento, come nella stampa di regime è l'apoteosi del fascismo. Sembra di essere all'indomani dell'incendio del Reichtstag, quando Hitler trovò un ottimo pretesto per le sue leggi speciali. Ed effettivamente -D'Alema docet- si parla già di rendere illegale un partito (quello di Di Pietro). Mentre si definiscono “cattivi maestri” giornalisti come Santoro e Travaglio. Perché se parli dei reati del Premier e dei suoi scagnozzi, poi il popolo si impressiona.

“Mamma e papà hanno litigato, però vi vogliono bene lo stesso...”

Fino a prova contraria dire la verità non è ancora reato in Italia. E se si deve parlare di clima d'odio e di ipocrisia correlata, questa va imputata ai signori che oggi sono nel Palazzo. Basta fare uno sforzo di memoria. E' Brunetta che vuole morti ammazzati quelli di una certa sinistra. E' Berlusconi che pochi giorni fa davanti ai “colleghi” europei parla di uno Stato in mano alle toghe rosse. Azzarda pure una cifra: 11 giudici costituenti sarebbero comunisti. Ma se poi si va a vedere chi ha votato a favore o contro il lodo Alfano, scopriamo che i conti non tornano. Poi abbiamo i “picchiatori” Littorio Feltri (oggi è confermato quel che già si sapeva... Boffo era stato si condannato, ma l'informativa allegata alla condanna era una bufala) e Belpietro. Sappiamo anche che prima di finire alle stampe Berlusconi era stato informato del caso Marrazzo. Sappiamo di Pio Pompa e dei Servizi Segreti che schedano non i nemici del paese, ma i nemici di Berlusconi. Non vorrei dilungarmi ma ci sarebbero anche i morti che “scivolano sulle scale” delle carceri e i rumeni, e i gay pestati in strada. Tutti fenomeni che devono molto ai Tg del Cavaliere che mettono in evidenza lo 0,... % delinquenti stranieri trascurando il 99,...% italiani. E poi, come non dimenticare l'amico Bossi e il suo partito che da un lato chiude moschee e dall'altro si inventa simpatici giochi online dove vinci se ammazzi più extracomunitari possibili.

Ma nonostante gli sforzi di questo Governo per portare il paese in uno stato di tensione, non sono ancora riusciti a portarci ai livelli degli anni '70-80. Come vogliono farci credere... già da mesi per la verità!

Ma tutto questo sarebbe superfluo. E' superfluo perchè l'attentato al Premier è stato commesso da un pazzo isolato, il quale gli ha inviato persino una lettera di scuse il giorno dopo. Di questa lettera, ne ha parlato solo l'agenzia ANSA e Gad Lerner. (l'Infedele; la7) Sociologi e psichiatri del calibro di U. Galimberti (che di sinistra non è di certo) fanno notare che gesti simili siano scontati quando si afferma il culto di una personalità, sia essa rock star o politico. Berlusconi dovrebbe evitare -per le prossime volte- di affidarsi ai suoi gorilla, i quali vanno bene per le serate al Billioner, o a Villa Certosa, dove il massimo del pericolo è rappresentato da qualche aspirante ministressa, che pensa di scoprire cos'è la CONSOB in mezzo ai suoi pantaloni. Deve invece munirsi di una guardia del corpo istituzionale, formata cioè da professionisti dei Servizi. Ci teniamo che il Premier si conservi vivo e in salute, in modo da poter finalmente rendere conto dei suoi trascorsi “poco ortodossi”. Magari riusciamo anche a scoprire come fanno dei cavalli ad entrare in un hotel.* Chi vivrà vedrà.

Nel frattempo la situazione politica si scalda. Hanno approvato in sordina la legge che legalizza il riciclaggio di Stato. Rendendoci i principali concorrenti dei riciclatori colombiani, i quali chiedono il 50% dei fondi neri... noi chiediamo appena il 5%. Gianfranco Fini pare essere al quanto nauseato dall'ambiente che ha contribuito a creare. Casini addirittura fa l'occhiolino a Di Pietro e Rutelli forse è la volta buona che rimane fermo in uno stesso progetto politico per più di una legislatura.
Napolitano ha chiesto più pacatezza. Ma in un paese dove un uomo costruisce il culto della sua personalità attirandosi cosi amore e odio dell'elettorato, dove il principale partito di opposizione anche volendo, non può fare a meno di ricordarsi che stanno facendo compromessi con una persona (non un partito di persone) che palesemente usa il Parlamento per farsi leggi ad hoc, per sfuggire ai numerosi processi a suo carico, alla fine, non si fa prima a mandare a casa il singolo che da quasi 20 anni causa questa anomalia? La Costituzione affida al Popolo sovrano la scelta dei suoi rappresentanti (già tradita con l'attuale sistema elettorale che sdogana la scelta dai cittadini alle segreterie di partito) e al Presidente della Repubblica la scelta del Capo del Governo e dei ministri (d'accordo con quest'ultimo). Berlusconi per essere legittimato a tenersi la poltrona di Premier dovrebbe avere il 50% + 1 dei consensi... ma lui stesso parla di 38%. Esiste un 62% che è stanco di doversi sentir dire che Berlusconi è un perseguitato. La Repubblica non è un centro di assistenza per indagati in attesa di processo. “Siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile”. Vale nel mondo delle Aziende (che Lui conosce bene) e vale anche per le democrazie. Non esiste soltanto Lui. Se questo clima d'odio esiste in funzione Sua, in nome della pace e della riconciliazione nazionale (come se importasse davvero a qualcuno...) che si dimetta. E lasci la poltrona a qualcun' altro -di centro destra- pure di destra-destra... basta che ci lasci in pace.

Note
*Dalle indagini sui rapporti tra Mangano e Berlusconi, si evince che quest'ultimo in una telefonata fa sapere che i “cavalli” sarebbero stati spediti in un hotel. Secondo Paolo Borsellino, nel gergo mafioso i “cavalli” rappresentano partite di stupefacenti, come cocaina o eroina.

2 commenti:

  1. Bravo bel pezzo magari un giorno mi cimenterò pure io a scrivere un pezzo serio e non satirico

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  2. ke altro dire.. se nn un no comment?? davvero, cosa aggiungere se nn un pensiero o un'opinione, forse, detti e ripetuti da altri navigatori?
    Gio...hai descritto benissimo la situazione italiana di ieri e oggi..mi piacciono queste semplici parole:La Repubblica non è un centro di assistenza per indagati in attesa di processo...posso cambiarla con:"Il parlamento, è un centro di assistenza x indagati in attesa di giudizio??"
    Giovanni Pili...mi è venuta una voglia matta, con questo tuo scritto, di fare un copiaincolla...ma sarebbe tempo sprecato il mio..nel senso ke, incollarlo nel mio blog.. raggiungerebbe (forse) il 5% dei cervelli iscritti là...cmq, il mio Buon Anno, nn vuol essere scontato..desidero x te e a tutti i giovani..tutto il bene di questo mondo..ciao

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