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giovedì 27 agosto 2009

Il dito e la luna

l'Editoriale


di Giovanni Pili.

Settimana all’insegna della confusione e quindi della disinformazione. Il massimo livello è stato raggiunto proprio in questi ultimi due giorni. Calderoli, non da solo, si lamenta delle ingerenze della chiesa e la sinistra si getta a capofitto in difesa del Papa. Tutto ha l’aria di essere un grande reality del quale noi continuiamo a essere i meri spettatori, ci si azzuffa e si costruiscono alleanze interscambiabili, cosi come le critiche. Cosi la chiesa è libera, oppressiva, dogmatica, necessaria controparte se si vuole il laicismo, i Patti Lateranensi sono buoni o cattivi a seconda di quello che l’Avvenire pubblicherà, ecc. L’imbarazzo è tanto. Infatti, come volevasi dimostrare, Calderoli in meno di 24 ore torna nei ranghi e perfino Borghezio deve fare la parte del moderato per tappare la pezza all’ultimo momento.
Da diverso tempo l’opposizione è competenza di Bossi e Fini. Più che di opposizione sarebbe meglio parlare di “fronda”. Ed è forse il frondismo l’unica forma di opposizione che ci toccherà vedere per i prossimi anni. Ma non solo. Dati gli ultimi scandali la sinistra, in primis il Pd, sembra addirittura conservatrice! Penso alla Bonino che si lamenta delle sciacquette in Parlamento o del comportamento da cretino del Premier all’estero. Ed ecco il primo “errore” -un bug- inculcato dai nostri governanti al pubblico: quello di confondere il dito con la luna. Si attribuisce alla sinistra un'ipocrisia fittizia. Se per esempio la Bonino si lamenta degli ultimi scandali del Premier, le si può rinfacciare la sua posizione politica libertaria e anti proibizionista. Ma il problema non è con quante donne va a letto il Premier, o se le sue gag sono o meno divertenti. Il problema è che stiamo parlando dell’uomo che ha partecipato al family day; stiamo parlando dell’uomo che deve molto al Vaticano, ai voti cattolici. Quello che indicano persone come la Bonino, Di Pietro, ecc., è la vera ipocrisia del potere, che con arroganza si prende dei privilegi, li insabbia coprendosi dietro il diritto alla privacy e poi pubblicamente pone divieti, nuovi e vecchi proibizionismi, inciuci coi vescovi, ecc. Chi si lamenta è indicato come ipocrita, perché per l’appunto si fa leva sul dito, distraendo la gente dalla luna.
Un secondo “bug”, forse ancora più grave è quello della strategia della tensione. Ricordo un’intervista rilasciata da Cossiga diversi mesi fa, dove parlava delle tecniche usate da sempre dai governi precedenti per innescare disordini tra i manifestanti in modo da autorizzare l’intervento violento delle forze dell’ordine. Poi più recentemente notizie vaghe, di cui non si è fatto mai rapporto in Parlamento di un presunto revival delle BR. Il Giornale ci va a nozze con notizie del genere. La perla -di derivazione squisitamente neo-cons/americana- è quella dello sfruttamento delle euristiche; (strategie cognitive a basso costo mentale) prendiamo l’attuale vergogna degli sbarchi dei clandestini coi barconi, per lo più da cadaveri. Si tratta, a studiare bene il fenomeno, della decima parte dei clandestini che arrivano in Italia: per oltre il 90% si tratta di stranieri che giungono da noi con visto turistico tramite aereo o treni. Non penserete mica che i cinesi vengano qua coi barconi! Coloro che arrivano da noi -se arrivano vivi- attraverso i barconi, sono i più sfortunati, non hanno passaporto e questo lo si deve a motivi politici o etnici, altrimenti è economicamente inspiegabile indebitarsi per un viaggio della morte stipato nei barconi, quando si può arrivare da turisti nel nostro paese, divenendo clandestini allo scadere del visto. Senza contare poi che la maggior parte non sono affatto clandestini perché provenienti dall’Unione Europea. I Tg parlano solo degli sbarchi.
La delinquenza: la stragrande maggioranza dei detenuti è italiana … mi chiedo se questo non sia ancora, abbastanza ovvio per tutti. Solo una minima parte dei detenuti è straniera. Per quanto riguarda i crimini in generale, sapete qual è la città con il più alto tasso di omicidi in Italia?
Nuoro. Non Milano, non Roma, nemmeno Corleone. Un nuorese magari stenterebbe a crederci, sicuro un abitante di Scampia a Napoli si starà facendo due risate adesso.
L’uso delle euristiche si basa sull’apparenza e sulla disponibilità di memoria nel minor tempo possibile. Ora, mettiamo che in Italia ci siano ogni anno l’1% di delitti ed un 99% di normalità. In una popolazione di circa 100milioni di persone si tratterebbe di 1milione di delitti all’anno. Mettiamo che di questi, però solo 360 ogni anno avvengano a Milano. E mettiamo che ogni giorno i Tg nazionali trasmettano i delitti uno alla volta. Il risultato sarà l’immagine di un paese travolto dalla delinquenza. E i 360 testimoni milanesi che hanno effettivamente assistito a quei delitti potranno confermare questa impressione (per motivi umani e comprensibilissimi). Infine fai dei tagli alla spesa pubblica necessari per supportare le missioni servili all’estero, costruire centrali atomiche e pagare l’esercito di amici e nipoti dell’apparato statale; tutti questi soldi li togliamo da ricerca, scuola, tribunali, forze dell’ordine, sanità. Otteniamo a fronte di questa pseudo emergenza criminalità un sistema inadeguato di funzionari mal pagati e cittadini spaventati e insicuri. Ed ecco quindi che la profezia si avvera: ci sono tutti i presupposti per rendere il nostro paese ancora più conveniente per i furbi delinquere. E perché si fa tutto questo? Lo si fa perché un popolo di precari e spaventati, è un popolo che scambia per soluzioni delle manovre volte a conservare il potere, mentre scambia per mancanza di iniziativa o di programmi chi avverte questo pericolo per la democrazia. E torniamo da capo al dito che indica la luna.
Questo benedetto dito. Continuano sempre e mettercelo nel posto che decidono loro. Il problema è che forse comincia a piacerci. Diceva Benjamin Franklin: “Un popolo che cede una quota di libertà per una quota di benessere, non merita né la libertà né il benessere”.


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