Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

giovedì 3 settembre 2009

L'eletto

Caffé letterario




Come ogni giorno, il dottor Z., tornò a casa dal lavoro verso le 19, piuttosto stanco. Per distrarsi un po’ si dedicò, come faceva sempre, alla lettura della posta elettronica. Quel giorno era arrivata una sola e-mail, da un mittente a lui sconosciuto, dal contenuto: ABBIAMO SCELTO TE. "sempre rompiscatole" pensò Z, e cestinò il messaggio senza nemmeno leggerlo. Ma dopo che il messaggio si ripresentò per una settimana di seguito venne colto dalla curiosità. Il testo diceva:

"sappiamo come possa sembrarti incredibile quello che stai per leggere, ma sapremo dimostrarti che è autentico. Noi siamo un gruppo politico che ti si rivolge da un futuro non troppo lontano. Viviamo sotto una feroce dittatura, che esercita un controllo spietato sullo nostre vite. L’unica possibilità di salvezza è l’eliminazione fisica del tiranno, ma ci è materialmente impossibile. Abbiamo scoperto il modo per mandare messaggi nel passato. Tu dovrai uccidere il tiranno finché è ancora uno sconosciuto." "come scherzo è più originale del solito" commentò Z. "e se stessi al gioco?" rispose chiedendo di mandargli le prove. Un e-mail del giorno dopo elencava gli eventi più importanti dei 12 mesi successivi. Dopo che si furono verificati i tre più bizzarri Z. decise di approfondire la questione.

Una nuova e-mail raccontava la biografia del tiranno. K. 1° si era lanciato molto giovane in politica presentandosi come un riformatore e un libertario. In realtà era una persona spietata e alcuni ingenui colleghi pensarono di utilizzarlo per azzerare le correnti interne. Ben presto divenne un leader e poi capo del governo, quindi, sfruttando il difficile momento storico (ce n’è mai stato uno facile?) abbatté poco a poco tutte le libertà individuali.

K.1° era a sua volta il figlio di un politico, un deputato eletto in un collegio di campagna, uno di quei cosiddetti “peones”, uno di quelli che vengono intervistati solo ad Agosto e su questioni marginali. Z. viveva in un paese relativamente vicino, così si studiò un piano d’azione. Pensò di fingersi un rappresentante di medicinali, lui era un odontotecnico e poteva simularlo bene. I medici della zona erano in gran parte anziani e non rischiava di essere riconosciuto da un ex compagno di università. Per fortuna i deputati di provincia passano spesso il lunedì mattina nel collegio dove sono eletti, così non doveva giustificare con la fidanzata strani viaggi nel fine settimana...

Iniziò le indagini, e sembrava che la fortuna lo baciasse in tutto. La famiglia di K. aveva una villetta fuori città, la strada verso il paese era poco trafficata, il padre ovviamente non aveva scorta. Non sarebbe stato difficile un attentato o simulare un incidente. Ma un problema sorse, e non da poco. Di un figlio non c’era l’ombra. K. padre era relativamente anziano, il figlio poteva avere una ventina d’anni e frequentare l’università. Poi vide un paio di volte il politico con una bella donna molto più giovane di lui "sarà la nuora" pensò Z. ma poi notò che i due erano molto intimi... "ho capito –pensò Z. - si è risposato e il figlio vive con la madre.... il matrimonio fallito dei genitori magari lo ha traumatizzato e ha fatto di lui un uomo malvagio..." Rise lui per primo di questa psicoanalisi da strapazzo da film degli anni ’50, ma decise di informarsi meglio.

Aveva preso una certa confidenza con un anziano medico che gli ricordava un po’ suo padre e con lui chiacchierava volentieri "qui da voi abita un politico... che tipo è" chiese "Beh, in fondo è un bravo cristo... non ha mai fatto granché per noi però non ha mai fatto danni..." "è già molto... Ha una bella moglie..." "eh già, le donne sono sempre state il suo debole" "si è sposato più volte?" "no, solo una. Ha fatto il più possibile la bella vita, poi quando ha raggiunto una certa visibilità si è sposato. Sa com’è, la morale del partito..." Gli vennero molti dubbi. Dove avevano sbagliato i suoi mandanti? "e figli ne ha?" "uno solo, ancora piuttosto piccolo..."

Rimase sconvolto. Si recò davanti all’asilo all’ora di uscita per avere una conferma. La ebbe. Vide K. padre prendere in braccio il suo bambino. Il feroce dittatore K.1° in quel momento aveva solo cinque anni. Non poteva ucciderlo.Un altro avrebbe salvato il suo paese. Ricominciò la tranquilla vita di tutti i giorni. Quando tornava a casa stanco dal lavoro accendeva la radio.

Ti è piaciuto l’articolo? Clicca su OK!

Puoi votare altri articoli anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento