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venerdì 30 ottobre 2009

Chi di spada ferisce...

l'Editoriale

Dopo Marrazzo
chi sarà la
prossima vittima?


di Aloi Calabrese.

L'offensiva annunciata in estate dal papi e dai suoi generali\tirapiedi fà un'altra vittima, anche Pietro Marrazzo è da considerarsi un caduto di questa guerra fatta di colpi bassi e dossier pecorecci. L'aveva detto il nano che avrebbe scatenato una offensiva anche sul fronte degli scandali, per lui solo gossip, "chi di spada ferisce..." Questo il ragionamento: "Tirare fuori dagli armadi tutti gli scheletri che ci sono e se non ci sono li fabbrichiamo abbiamo tutti i mezzi per farlo"; dai media asserviti ai pezzi deviati e corrotti dello stato con annessi e connessi, salvo poi a dichiararsi solidali, la politica del tirare il sasso nello stagno e nascondere la mano, perchè "la privacy è sacra" ma lo è per tutti, quindi o la smettete di mettere sotto scacco il papi o c'è né per tutti. Lo state vedendo.
Le vittime fino ad ora sono state scelte con cura questo non è uno sparare alla cieca ma un piano preciso studiato accuratamente nei tempi, nel chi e nel come, ma questi sono solo colpi di avvertimento.
Si potrebbe obiettare che nella rete è finito pure Mastella e consorte, alleato dell'ultima ora del nano ma alleato scomodo, ha già tradito una volta, e perciò sacrificabile. Così è stato.
Marrazzo era l'obiettivo giusto: persona perbene, fuori dal gossip, rappresentante di una categoria odiata dal nano in quanto ex giornalista, i suoi aguzzini sono quattro rappresentanti della benemerita, che guarda caso dove c'è marciume ha sempre qualche suo rappresentante deviato coinvolto. Anche al Presidente della Camera Gianfranco Fini che molto fastidio ha dato, con i suoi puntuali interventi tesi a stroncare i piani del nano, era stato dato l'avvertimento: "o ti dai una regolata o ti distruggiamo", qui l'avvertimento era stato dato in chiave soft, solo ventilato con l'evocazione di presunti festini hard. I colpi non furono sferrati, una provocazione fatta in punta di fioretto.
Ben diverso il trattamento riservato -come ricorderete- a Boffo, lui si che fu pesantemente colpito, tanto che dovette dimettersi dalla direzione de l'Avvenire. Ora Marrazzo, per il quale Franceschini giustamente ha voluto le dimissioni per una questione di trasparenza, che nella sinistra deve essere la bandiera sotto la quale vogliamo ritrovarci tutti, e quindi siamo d'accordo per una questione, anche di coerenza, con quanto richiesto da Franceschini, a prescindere dalla estraneità o meno dai fatti attribuitigli. Se lo chiedessimo a certi altri... Una domanda però, sorge spontanea: chi sarà la prossima vittima?

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