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venerdì 20 novembre 2009

Bersani ravvediti

l'Editoriale


di Aloi Calabrese.

''Non abbiamo bisogno di sottoscrivere la mozione di Italia dei Valori, ne abbiamo presentata una nostra al Senato''. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani a chi, a margine della riunione del gruppo Pd della Camera, gli ha chiesto un commento sulla mozione di sfiducia del partito di Antonio Di Pietro per il sottosegretario Cosentino.
Intanto si respira aria di tempesta in seno al Pdl, lo sfaldamento e gli scontri intestini continuano... 
Ecco l'attacco del "Giornale"di Feltri ai "Finiani":
"L’Italia dei Valori e anche il Pd hanno lanciato l’amo e i finiani, ben contenti, hanno abboccato. Le mozioni di sfiducia contro Nicola Cosentino, che il partito di Antonio Di Pietro presenterà presto alla Camera e il Pd ha già pronta da un anno in Senato, sembrano ottenere il risultato di approfondire le lacerazioni nel centrodestra." 
I fedelissimi del presidente della Camera, infatti, preannunciano la loro disponibilità ad unirsi all’opposizione per chiedere la testa del sottosegretario all’Economia, accusato di collusioni camorristiche.
«Valuteremo - dice il vicepresidente vicario dei deputati Pdl Italo Bocchino - noi riteniamo che sarebbe opportuno un passo indietro da parte del sottosegretario per evitare che venga attaccato Berlusconi anche per questa vicenda. Riteniamo che la sua candidatura da parte del Pdl (come governatore della Campania, ndr) non sia più nell’ordine delle cose possibile. Poi si discuterà insieme quale candidato proporre».
Massimo Donadi chiede esplicitamente «a Fabio Granata e ai deputati del Pdl che credono nella legalità di votare la mozione, insieme alle opposizioni». Il partito si augura che la giunta acconsenta alla richiesta d’arresto di Cosentino, ma è certo «che la Casta dirà di no».
Granata, finiano di ferro, ribadisce che la candidatura è «inopportuna» e spiega: «Noi è chiaro che non presenteremo una mozione di sfiducia contro di lui. Ma se in Parlamento qualcuno la presentasse, non potremmo certo smentire le nostre opinioni».
D’altronde, lo stesso Fini aveva detto e ripetuto lunedì che Cosentino doveva farsi da parte, malgrado il sottosegretario proclamasse che da Berlusconi non aveva avuto questa indicazione. Dopo l’incontro con il premier Cosentino ha ripetuto che non ritirava la sua candidatura, chiedendo comprensione a Fini.
Intanto Granata replica così agli inviti di Renato Schifani alla «compattezza» per evitare il voto anticipato: «C’è un clima irrespirabile, ma non per colpa nostra. Da parte nostra non c’è volontà di arrivare alla rottura o alle elezioni, ma la compattezza non è essere fedeli alla linea come se fossimo in caserma, ma rispettare i patti sulla giustizia e avere compattezza su questioni come quella di Cosentino».
Intanto non capisco il perchè di questi continui distinguo di Bersani nei confronti di Di Pietro,sia per quello che riguarda la questione Cosentino,che per la manifestazione del 5 dicembre,dalla quale Bersani si è completamente estraniato quasi come temesse che scendere in piazza a fianco di chi contesta Berlusconi gli possa far pagare chissà quale prezzo politico,questo continuo ripetere che:" Il più anti Berlusconiano è chi lo manderà a casa e no chi urla di più".Vero questo..!! Ha scoperto l'acqua calda, ma crede forse di riuscirci da solo?Sicuramente non ne ha la forza. Questo autarchismo snob non mi convince,eppoi così si delegittima una manifestazione,democratica,alla quale aderiscono migliaia di cittadini,dando l'idea di una opposizione ancora una volta slegata... 
Ravvediti Bersani, questo è il momento di stare uniti, fare fronte comune per dare la bottarella finale e liberarci così una volta per sempre di questa atrocità politica.

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