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venerdì 27 novembre 2009

La Costituzione non è un optional

l'Editoriale



Il 20 Luglio corrente anno a seguito di una assurda conferenza stampa dell'attuale Presidente della Repubblica -il quale giustificava la sua "grafomania" sostenendo che gli venivano attribuiti poteri che Egli non dovrebbe avere- scrissi una breve nota/pamphlet* a proposito dell'art.74 della Costituzione. Ve la riporto qui di seguito:**

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Art. 74 della Costituzione

"Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata".

Caro Giorgio. Per me questo significa che Tu puoi aggirare il becero trucchetto del voto di fiducia facendo ESAMINARE il Ddl alle camere le quali nella figura dei deputati, possono emanare emendamenti che permettano quello che Tu chiami DIALOGO TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE ... solo perchè all'ultimo momento Ti sei accorto di questo articolo -almeno lo spero- non fare lo stronzo dando dell'ignorante a ex magistrati del calibro di Di Pietro (anche se gli attributi per dire le cose in faccia devono tagliarle per tradizione ai Presidenti prima dell'insediamento) che per altro non nomini, rimani nel vago.

Cordiali saluti da un ignorante costituzionale.
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Da allora ne è passata tanta di acqua sotto i ponti, la Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano, e si sono scoperti gli ingenui inciuci tra Quirinale e Palazzo Chigi. Fino ad arrivare in questi giorni all'ultimo escamotage del Ddl ammazza processi. Cosi questa settimana scopro di essere in buona compagnia, in quanto vedo di essere circondato da tanti somari come il sottoscritto, i quali citano a gran voce l'art.74; e non si tratta del cittadino qualunque che rimprovera il Presidente e si vede liquidato con un "tanto la approvano lo stesso". Come se ci fossero articoli della Costituzione scritti "cosi"... per fare numero. Gli ignoranti costituzionali che attribuiscono al Presidente prerogative che - secondo Egli- non avrebbe, sono persone del calibro di Carlo A. Ciampi. Ed è proprio quest'ultimo a rimproverare il suo sucessore al Quirinale:

"Non si promulghi quella legge." [riferito al Ddl ammazza processi; NdA] "Se una legge non va non si firma" [...] "non si deve usare come argomento che giustifica sempre e comunque la promulgazione che tanto se il Parlamento riapprova la legge respinta la prima volta il Presidente è costretto poi a firmarla." [...] "La Costituzione prevede espressamente questa prerogativa presidenziale. La usi."

Il Presidente prontamente gli fa eco assicurando "userò i miei poteri costituzionali". Si spera che finalmente abbia capito quali sono. E che in futuro sia più umile, senza pretendere -solo perchè eletto da una assemblea plenaria- di essere il solo a conoscere la Carta costituzionale. Di Pietro che in quei giorni di luglio fu accusato da Napolitano di attribuirgli poteri che non ha, è pronto a sepellire l'ascia di guerra. Purché da buon napoletano, Egli non si faccia fregare due volte allo stesso modo e dalla stessa combriccola di finti amici.

Accà nisciun'è fess, Berluscò!



Note conclusive.

* Il pamphlet è un genere letterario situabile tra lo scritto polemico e quello satirico. Ogni singolo pamphlet presenta delle caratteristiche ricorrenti, derivanti dalla specifica codificazione di questa tipologia discorsiva. L'enunciazione è sempre in prima persona, e assume toni generalmente critici e irriverenti. Dal punto di vista materiale, il pamphlet è spesso un testo breve, anche se non necessariamente. (wikipedia)

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