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lunedì 28 dicembre 2009

Obiettivo "Rifiuti Zero" a Mogliano

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di Romolo Tamburrini.

In ogni parte del mondo, solo gli affamati e i disperati vorrebbero una 'discarica' a disposizione; il motivo è che questi "esseri non esseri" confidano nei rifiuti dei benestanti per sopravvivere alla disumana condizione che li opprime sin dalla nascita.
In ogni altro luogo, ognuno tende a rifiutare istintivamente un sito tanto sgradevole e 'allarmante'. Ciò vuol dire che le montagne di rifiuti della nostra opulenta società li vorremmo collocati negli immondezzai delle grandi metropoli del 'terzo mondo' o bruciati in località lontanissime.
Questi 'privilegi', per evidenti ragioni economiche e logistiche, non possono essere però soddisfatti; allora che fare visto che una soluzione bisogna assolutamente escogitarla?
L'unica risposta è allora quella di tendere al contenimento dei materiali (non rifiuti) di scarto allo "ZERO". Ciò significa almeno due cose:
1) riduzione della produzione complessiva dei residui, attraverso un nuovo modello di consumo (imballaggi ridotti all'essenza, diffusione distributori e riuso contenitori, borse personali o comunque biodegradabili, eliminazione dell'usa e getta, ecc.)
2) avviare sistemi di raccolta "porta a porta" per una sempre maggiore differenzazione delle sostanze eliminabili, educando e responsabilizzando la cittadinanza anche attraverso la riduzione complessiva dei costi, premiando i cittadini virtuosi e penalizzando gli indifferenti.
Si tratta pertanto di imporre una cultura adeguata alle esigenze dei tempi che stiamo vivendo e che preannunciano, se non si assumono da subito responsabili ed adeguate contromisure, un autentico disastro per le prossime generazioni.
In sostanza bisogna porsi almeno tre obiettivi:
a) fare in modo che i residui indifferenziati siano drasticamente e progressivamente ridotti;
b) incenerire solo sostanze inerti non recuperabili e comunque non pericolose alla salute;
c) recuperare tutti i materiali riciclabili e riutilizzabili;
Se si riuscirà a coronare questo percorso, oltre a maturare la coscienza dei cittadini e a contenere i relativi oneri, che cosa finirà nelle ecoballe? Bisognerà certo avere assolute garanzie affinché non contengano scorie radioattive, residui di metalli pesanti, amianto e quant'altro. Se così avverrà, la pericolosità di una 'discarica' sarà manifesta soprattutto nella pur contenuta mefiticità.
Ovviamente nulla è semplice e niente è scontato; i tempi saranno comunque lunghi e dovranno interessare tutto il territorio provinciale. Il progetto è però realizzabile tanto che presto una proposta concreta sarà sottoposta al vaglio del Consiglio Provinciale; inoltre molti comuni (Montelupone, Appignano, Urbisaglia, Loro Piceno, ecc.) sono ad un livello di raccolta differenziata quasi esemplare.
Nelle attuali condizioni sarebbe pertanto opportuno procrastinare il più possibile la realizzazione di una discarica a Mogliano, cercando nel contempo di valutare accortamente l'evolversi degli eventi che la situazione impone.
Non è certo il caso di affidarsi ad istintive ed egoistiche rivendicazioni, ma certamente esigere, con la dovuta autorevolezza, la tutela dei diritti e delle garanzie di tutta la comunità.
La politica è tale se riesce a maturare consapevolezza, se alimenta la partecipazione, se fa crescere la democrazia ed il protagonismo dei cittadini. Questa sarebbe la prima missione di una buona amministrazione.
I nostrani amministratori non si lascino quindi "abbagliare" da allettanti e fragranti offerte pecuniarie che possono risultare, alfine, molto più onerose di quanto è dato sembrare.

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