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venerdì 18 dicembre 2009

Rassegna della settimana calcistica

Sport
rubrica sportiva a cura di Claudio Bulandbul.



La sedicesima giornata di serie a non sorride a nessuna delle prime tre squadre in ordine di classifica. L’Inter spreca la possibilità di prendere il largo facendosi raggiungere in trasferta contro l’Atalanta nel finale: Tiribocchi ha risposto al vantaggio di Milito, ma la capolista guadagna comunque un punto nei confronti del Milan (che a sorpresa ha interrotto il suo cammino positivo perdendo in casa contro un buon Palermo per 2-0) ed ora la compagine di Leonardo si trova a -5, e di una Juve disastrosa che si fa dettare calcio da un bellissimo Bari, riuscendo così a superar negativamente se stessa dopo che la stragrande maggioranza dei suoi tifosi pensava di aver toccato il fondo martedì sera con l’eliminazione interna dalla champions e le quattro pappine incassate dal Bayern. 3-1 strameritato il risultato finale con Gillet stratosferico ma il Bari tutto è veramente da 8 in pagella, allenatore compreso. Pensare che la Juve si trova a ‘soli’ 6 punti dall’Inter. Chi mi legge assiduamente ricorderà che, calendario alla mano, più di un mese fa indicai un possibile aggancio dei bianconeri all’Inter in vetta. E’ successo che la Juve ha vinto lo scontro diretto, ma l’incongruenza dove sta? Scrissi che la Juve avrebbe preso l’Inter a patto che Ferrara si dimostrasse un allenatore. Questo non è successo, anzi vi è stata una regressione. Ripeto alla nausea che non è bello dare le colpe ad una sola persona quando le cose non vanno bene. La società certo deve prendere decisioni da ‘leader’ e non solo sul mercato. Ora si parla di un probabile ritorno di Bettega. Tuttavia io rivaluterei in generale la figura dell’allenatore nel calcio moderno. Resta fissa la regola che chi va in campo sono i giocatori, tuttavia la formazione la fa (o dovrebbe farla..) il mister e con questa i cambi, e poi il gioco. Qual è il gioco della Juventus? Qualcosa d’impresentabile. Se poi aggiungi il fatto che, accantonato Grygera, ti presenti in campo con 3 elementi del ‘calibro’ di Poulsen (non basta una partita quasi perfetta contro l’Udinese per rivalutarlo….), Molinaro e Tiago il gioco è fatto. Seguivo la gara contro il Bayern e fra me e me pensai: “Del Piero non sta giocando bene ed il centrocampo andrebbe rafforzato, ma chi c’è per rinforzarlo? Spero veramente che allora Ferrara lasci dentro Del Piero e non gli venga la scriteriata idea d’inserire Poulsen…”… Detto fatto. Le immagini da Torino ci preannunciavano l’eliminazione della Juve col biondo danese a bordo campo vicino al cartello del quarto uomo indicante il numero 10 ad esser sostituito… Ma non si pensi, e Ferrara ha la coda di paglia, che la Juve abbia giocato meglio contro il Bari. Possiamo dire che la Juve ha giocato meglio quanto a grinta, ma tatticamente se la vecchia signora avesse giocato martedì scorso contro i tedeschi così scollata (non che abbia poi evidenziato certo un assetto tanto migliore…) avrebbe preso forse una decina di gol. La rosa, torno a ripetere, non è male. L’errore è stato quello di puntare troppo sul ‘vecchio’, che serve come parte integrante ma non deve mai esser la priorità perché bisogna sempre puntare sul nuovo, sul giovane. E Claudio Marchisio mi sembra che sia un buon esempio per rappresentare quello che voglio dire. Nuovo e giovane è Ciro Ferrara, vecchio ed improponibile il gioco che ha dato alla squadra (pardon, che non ha dato..) e disastrose si sono dimostrate le sue scelte. Ma pensate che se davvero fosse così scarso Felipe Melo la selezione brasiliana lo avrebbe inserito fra i titolari così giovane con tutte le alternative che hanno? E la ‘storia’ che Diego è buono solo per il campionato tedesco andate a raccontarla a qualcun altro. Vorrei vederlo in una formazione che si trova a memoria, non dico tanto, mi basterebbe che sappia interpretare quei ‘due schemi’ che aveva per esempio il Werder della scorsa stagione! Ed infine: siamo così sicuri che il reparto dei preparatori atletici della Juve sia veramente all’altezza? Troppi infortuni, veramente troppi. Ma non devono rappresentare una scusante per le sconfitte. Così come Ciro non deve prendere in giro nessuno affermando che la Juve di sabato avrebbe meritato almeno il pareggio. Pensi a diventare un allenatore! Intanto si parla di Hiddink, ma se la società non prenderà le soluzioni drastiche che permisero al giovane Lippi di riportare entusiasmo a Torino dopo il calcio anteguerra di Trapattoni alcuni anni fa, vedremo perlomeno per tutta la stagione la Juve proporre un calcio fisico.. Magari qualche vittoria qua e là.. E poi ancora tanti alti e bassi, con ricadute a ripetizione. Insomma un clima di sopportazione mista ad insoddisfazione generale. Cosa rimane? Rimane Buffon, che già dopo la sconfitta (un’altra!) di Bordeaux dichiarò apertamente che servirebbe in allenamento applicare quelle due o tre cosucce.. Elementari.. Che ormai fanno quasi tutte le squadre. Premesso che per interpretare l’ambiente Juve a volte è più difficile rispetto anche le quartine famose di Nostradamus, penso si riferisse all’allenatore.. O a qualche compagno. O forse a tutti. Fatto sta che Buffon rimane, ad ora, il miglior giocatore quanto a rendimento della Juve formato 2009-10. Idee per la panchina futura? Gasperini potrebbe esser a questo punto una soluzione. Con Lippi supervisore ‘alla Ferguson’ come si suol dire. Cagliari e Napoli hanno terminato con uno spettacolare 3-3, ed ora i partenopei fanno parte, insieme al sorprendentissimo Chievo (che ha superato per 2-1 al Bentegodi una Fiorentina apparentemente stanca), del plotone di formazioni che si trovano a ridosso della zona champions tutte a 24 punti. La Lazio è tornata dopo tempo alla vittoria in casa contro il Genoa (1-0 e gol di Kolarov). Il Parma non si ferma ed ora addirittura si trova a 28 punti (+3 su Sampdoria e Roma che hanno pareggiato 0-0 a Marassi) in piena zona champions. I ducali hanno vinto il derby contro il Bologna per 2-1, dopo esser andati in svantaggio. Il Siena ha battuto sempre 2-1 un’Udinese sempre più in crisi ed ora si parla veramente di esonero per Marino. Forse Zaccheroni dietro l’angolo. Importante il successo del Livorno in trasferta a Catania (rete di Danilevicius) e belle parole del tecnico catenaccio Cosmi, che se non altro ha tirato in ballo la grinta in conferenza stampa, evitando così di scimmiottare tanti colleghi in grado di farsi belli per poi esser in buona sostanza lesinatori all’ennesima potenza. Cosmi ha dichiarato apertamente che la rosa del Livorno non permette di esprimere un calcio di qualità, ma solo attraverso la determinazione potrà raggiungere il suo obiettivo stagionale, che ovvio non può esser altro che quello della salvezza. Parole sante! Ricordate il mio pezzo precedente? Indicai alcuni under 23 nel panorama mondiale in grado, a parer mio, di avere un buon futuro. Questa settimana ho trovato sul Guerin sportivo qualcosa di assolutamente simile. Sempre under 23. Voglio così scrivervi di altri giuocatori, magari un poco più conosciuti, sempre molto validi. Preciso che la fonte è il Guerin sportivo: certamente eviterò di elencare le caratteristiche dei migliori, li conoscete tutti. Lionel Messi, il miglior giocatore del mondo attualmente. E poi: Francesc Fabregas, ultimamente un poco in ombra ma sempre un grandissimo, Pato, Karim Benzema, Stevan Jovetic, il nazionale tedesco di origini turche Mesut Ozil, Gonzalo Higuain, Luis Suarez (ve ne avevo già indicato le caratteristiche tempo fa, gioca nell’Ajax e parteciperà ai mondiali con la sua nazionale, l’Uruguay.. Peccato solo che sia molto alterno ma ha due piedi bellissimi), Sergio Aguero, Gerard Piquè (un mio mito, così come Marek Hamsik!), Mauro Zarate (ultimamente parecchio in crisi però), Sergi Busquets, Simon Kjaer, Giuseppe Rossi, Samir Nasri, Angel Di Maria, eccetera eccetera. Ecco altri nomi magari meno in evidenza: Miralem Pjanic, bosniaco del Lione. Si dice che sia l’erede di Juninho Pernambucano, ha esordito in champions e nazionale del suo paese, classe ‘90. Eduardo Salvio, argentino nato nel 1990, gioca nel Lanus in Argentina e lo avevo già presentato tempo fa. Tecnicamente fantasista molto forte. Alexandre Song Billong, camerunense dell’Arsenal. Una scoperta di Wenger, che lo ha configurato centrocampista. Molto interessante, classe ‘87. Lo vedremo ai mondiali. Alexis Sanchez, cileno dell’Udinese. Classe ‘88. Gioca nella nazionale del suo paese ed è riuscito a non far diventare esasperante la sua proverbiale ricerca del dribbling e dell’azione personale. Dentinho, brasiliano del Corinthias, classe 1989. Gioca esterno sinistro, molto veloce e dotato. Micha Richards, colored inglese del Manchester City, alla cronaca ultimamente per esser stato colpito dal virus dell’influenza aviaria. Ma le sue caratteristiche nel calcio sono un fisico impressionante, tatticamente duttile. Hughes lo impiega sulla destra ma per me è al centro della difesa che rende meglio, come scrive anche il Guerin sportivo. Lo ha dimostrato con la sua nazionale under 21 vice campione d’Europa. Classe ‘88. Gareth Bale, gallese del Tottenham che sta vivendo un’esperienza simile a quella di Santon all’Inter. Pecca un poco in fase di marcatura ma resta fra i terzini sinistri più validi di tutto il mondo. Classe 1989. Migliorerà. Holger Badstuber, lo abbiamo visto martedì col suo Bayern, tedesco nato nel 1989. Gioca nello stesso ruolo di Bale. Validissimo difensore centrale è l’argentino Nicolas Otamendi, del Velez, classe ‘88. Non molto alto ma efficace, Maradona lo ha promosso titolare in nazionale dove ha avuto però qualche difficoltà. Infine Andriy Yarmolenko, ucraino della Dinamo Kyev nato nel 1989. Si candida a ripercorrere le orme di Blokhin e Shevchenko sia a livello di club che in nazionale. Sempre leggendo il Guerin ho trovato altrettanto interessante lo speciale dedicato alle 32 squadre che disputeranno i prossimi mondiali. Vi ho già scritto molto di questa manifestazione futura, che nel frattempo i vari boobmakers stanno iniziando a quotare. Ovviamente Spagna e Brasile strafavorite, pagate a 6, con a ruota la sola Inghilterra, data a 7, poi dietro molto staccate tutte le altre con le squadre improbabili pagate addirittura a 300 per una vittoria finale! Ma eccovi alcuni primi abbozzi di rose ed impostazioni tattiche. L’Algeria si presenta con un 4-3-2-1 piuttosto offensivo, la stella è Ziani che giuoca a centrocampo, altri nomi a noi conosciuti sono Meghni e Ghezzal. Maradona sovente ha presentato una pessima difesa a 3, ora l’Argentina dovrebbe proporsi con un più idoneo 4-4-2 ma la stella Aguero dovrebbe trovare poco spazio e alcune scelte del ct appaiono sicuramente discutibili, in ogni caso occorre rilevare che Diego Armando ha fatto molto meglio di Alfio Basile che lo aveva preceduto. Ad oggi in ogni caso la biancoceleste non offre particolari garanzie. Ancora un marchio olandese per la nazionale dell’Australia allenata da Pim Verbeek, la stella è Cahill, discreto realizzatore, ma la rosa non sembra particolarmente di qualità. Per molti il Brasile è il grande favorito: chiedetevi voi che contestate Felipe Melo come mai Dunga lo schiera titolare a fianco di Gilberto Silva! Poco spazio per Diego invece, ma sono convinto che alla fine riuscirà a ritagliarsi il suo spazio. Fra l’altro in rosa appare Julio Baptista della Roma, una scelta discutibilissima. Gli altri li conoscete tutti, sono i migliori calciatori del mondo. Non male il 4-4-2 del Camerun di Eto’o, spicca a centrocampo la presenza di Makoun (centrocampista molto eclettico capace spesso di trovare anche la via del gol) ed il più volte citato Song Billong. Il modulo più inconsueto è il 3-3-3-1 di Marcelo Bielsa del Cile. Vi dirò, i cileni hanno passato il turno piuttosto facilmente ma non ci trovo nulla di speciale né nel tecnico argentino, né nel modulo che non è altro che un ‘falso’ offensivo. Di positivo rimane una vastità di giovani piuttosto interessanti ma non vedo particolari performances per questa nazionale. La Corea del Nord, al contrario dell’altra Corea, viene impostata in maniera alquanto sparagnina. Dovrebbero proporsi ai mondiali con un 5-3-1-1. Ben diverso l’assetto della Corea del Sud: un interessante 4-2-3-1 e poi potranno schierare ancora una volta Park del Manchester United. Un vero peccato trovare la squadra più forte dell’Africa nel girone durissimo contro il Brasile ed il Portogallo. Voglio scrivervi per intero il 4-3-3 della Costa d’Avorio perché merita: Barry, Ebouè, K. Tourè, Meitè, Boka, Y. Tourè, Zokora, Romaric, Keita, Drogba, Kalou. Veramente forti, ma non so se passeranno il primo turno in un girone così ostico. La Danimarca proporrà alcuni mezzi giuocatori, come Christian Poulsen, il giovane Bendtner in attacco che sta migliorando ma è molto grezzo, i vecchi Jorgensen e Tomasson, poi altri giocatori piuttosto interessanti come per esempio Kjaer che giuoca nel Palermo. Olsen schiera un 4-2-3-1 però impostato molto ‘di rimessa’. Anche la Francia di Domenech impiegherà la stessa impostazione della Danimarca, ma come sappiamo la scelta dei calciatori è del tutto fuori luogo. Tanti giuocatori forti sono stati accantonati dal commissario tecnico, ed i risultati in negativo si sono evidenziati. La Germania è forte, e potrà essere una rivelazione se così si può indicare la squadra di Joachim Low. Un solidissimo 4-4-2 con un mix di reduci dagli ultimi europei e giovani che hanno vinto di recente la manifestazione continentale under 21. Farà bene anche il Ghana a differenza degli ultimi mondiali: la stella sarà Essien che dirigerà il centrocampo nel 4-4-1-1 che regalerà spazio forse anche a qualche recente campione del mondo under 20! Poca roba il Giappone, 4-4-2 col solito Nakamura, mentre Morimoto che gioca nel Catania difficilmente troverà spazio. Particolarmente difensivista il 3-4-3 della Grecia, la stella viene indicata come Karagounis ma io penso che se dovesse far parte dei titolari Sokratis del Genoa sarebbe di gran lunga il migliore in mezzo ad una cozzaglia di cacciaviti. Non convince l’Honduras, che proporrà Suazo in attacco nel 4-4-2 di Reinaldo Rueda. Molto forte l’Inghilterra di Capello, che forse stravolgerà il tradizionale 4-4-2 brittanico con un 4-2-3-1 più idoneo alle caratteristiche degli 11 in campo. Certamente Capello curerà particolarmente la fase difensiva, la stella è Rooney ed il ripescato a sorpresa è il colored Heskey, sempre di attacco si parla. Mentre la rivelazione, a parer mio, potrebbe essere Barry impiegato a centrocampo. L’Italia difenderà il titolo con un 4-3-3 che poi magari verrà ‘adattato’; certo che se addirittura Nesta, oltre a Totti, dovesse rispondere si alla eventuale chiamata di Lippi, la difesa sarebbe veramente di valore. Oltretutto Cannavaro Fabio attualmente non sembra propriamente sfolgorante, ed il milanista con Chiellini vicino andrebbe a comporre un pacchetto arretrato molto forte, soprattutto in mezzo. Buffon poi rimane sempre il miglior portiere del mondo, e questo sarà ancora una volta importante se non decisivo per quanto concerne le gare degli azzurri. Il Messico non è male davanti, con quel giovane pazzo di Dos Santos davanti nel 4-3-3 di Aguirre. Ma per il resto poca roba. Bene la Nigeria che giocherà d’attacco con un 4-3-3, Mikel farà girare il pallone a centrocampo ed il trio d’attacco Obinna-Odemwingie-Martins può pungere se ispirato durante la manifestazione. La Nuova Zelanda non ha nulla da perdere, è vero, ma penso anche poco da vincere. Viene indicato un 4-3-3 alquanto improbabile, io scommetto che la difesa sarà a 5 e la rosa piuttosto scadente. L’Olanda più o meno con le solite caratteristiche, salvo che la vastità di uomini in grado di giuocare sugli esterni di centrocampo ed in grado di accentrarsi (come Elia, Robben, Babel per esempio) ha favorito un cambio del modulo: ad ora gli oranges adottano un 4-2-3-1 che contrasta col classico 4-3-3 quasi sempre utilizzato. State certi che l’Olanda giuocherà un bel calcio e votato all’attacco, la rosa non è male, vedremo dove arriveranno. Impossibile però parlare di vittoria finale. Il Paraguay, che sarà nel girone degli azzurri, non fa spavento. 4-4-2 piuttosto noioso con una rosa mediocre, sicuramente la grinta sarà un elemento di spicco per la squadra di Martino. Il Portogallo, Ronaldo a parte, si presenta con l’atavico problema della mancanza di punte. Liedson appare il predestinato adesso, ma non riesco a capacitarmi del fatto che un mediocre come Simao trovi sempre spazio addirittura come titolare. Il centrocampo è il reparto più forte, per il resto un 4-3-3 applicato piuttosto lentamente e buoni palleggiatori, poi sfera a Ronaldo e ci penserà lui. La Serbia è molto interessante: i boobmakers la indicano come outsider numero uno, ma tutti conosciamo la mentalità di questa squadra che sarà sicuramente votata all’attacco ma con poca continuità di rendimento da parte dei suoi calciatori. E’ un difetto storico, giocano un calcio molto spettacolare ma poco vincente, un pò come l’Olanda per certi versi. I serbi sono meno dinamici rispetto agli oranges ma dotati di più creatività in tutti i reparti. Radomir Antic ha abbandonato il 4-2-3-1 e abbracciato il 4-4-2. Di tutto rispetto la difesa con Ivanovic, Vidic, Lukovic e Kolarov. La Slovacchia a me piace tantissimo, è l’unica formazione fra le qualificate che disputerà per la prima volta la fase finale. Guidata da Vladimir Weiss, che propone un 4-1-3-2, la debuttante annovera Marek Hamsik come sicura stella, ma troviamo il valido Skrtel come centrale difensivo e il centravanti Robert Vittek. Vedremo quanta strada faranno. Non solo orgoglio per una Slovenia, che per le dimensioni dello stato non può certo fare di meglio nel reperire elementi di valore, Kek propone un classicissimo 4-4-2 e troviamo in porta Samir Handanovic dell’Udinese, Koren a centrocampo ed il dinoccolato Milivoje Novakovic in attacco. La Spagna è la mia favorita: Del Bosque adotta un 4-4-2 che potrebbe anche esser modificato a favore di un 4-3-3 stile Barcellona più offensivo, la rosa è estremamente di valore sia per quanto riguarda i titolari sia per le eventuali riserve. Impossibile citare stelle perché lo sono quasi tutti, a me piace molto Iniesta per la sua duttilità e la spiccata predisposizione ad essere incisivo nei match importanti, Piquè per chi ama una tipologia di difensore centrale ‘esteta’ rappresenta il non plus ultra. Peccato solo per Fabregas, fortissimo centrocampista, che come anche durante i recenti europei vinti proprio dalla Spagna fatica a trovare posto da titolare. Gli Usa non sono malaccio, ma è possibile che non riescano a ripetere ciò che ultimamente hanno fatto vedere di positivo. 4-4-1-1 l’impostazione e a me piacciono molto il difensore centrale DeMerit e l’attaccante Altidore. I padroni di casa del Sudafrica applicano un 4-2-3-1. Mister Parreira dice che l’obiettivo sarà quello di centrare il passaggio del turno, arrivare poi eventualmente addirittura ai quarti sarebbe un successone per loro. Ha ragione. Mi piace la Svizzera con un 4-4-2 molto ‘svizzero’… tosto, interpretato con precisione. Manca la fantasia però. Ma la difesa non è assolutamente male e se Inler a centrocampo ritroverà la brillantezza, la Svizzera potrà arrivare perlomeno agli ottavi. La novità è l’attaccante Nkufo, 34 anni ma sembra un giovane. Certo meglio del contestatissimo Streller… Fra miseria e nobiltà ecco l’ultima squadra fra le 32 della fase finale: l’Uruguay di Tabarez non convince quanto ad impostazione tattica, potremmo paragonarla all’attuale Juve di Ferrara. Un calcio fisico, poco organizzato, 4-4-2 molto difensivo ma sovente la difesa è stata a 3. Ci sarebbe qualche elemento che Tabarez non convoca in grado di esser preso maggiormente in considerazione. Titolare fisso Caceres, a volte impegnato anche a sinistra in difesa. In porta gioca Muslera della Lazio. Davanti il talento incostante Suarez in coppia con Forlan. Per il resto poca roba. Concludo qui la mia rassegna della settimana calcistica e vi do appuntamento per la prossima settimana, quando commenterò le ultime gare prima della sosta di Natale. Ciao!

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