Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

venerdì 19 febbraio 2010

Via delle bacheche oscure

Seconda pagina - Cronaca


di Romolo Tamburrini.

Non c'è niente da dire; Mogliano è realmente un grazioso paesino. Non concentrato attorno ai tipici colli marchigiani, ma allungato, nella forma di un enorme caimano, in cima ad una soave altura, equidistante dal mare Adriatico e dai rilievi appenninici che si stagliano all'orizzonte, completando un panorama stupendo di colori agresti, tipici delle sinuosità di questa terra prodiga e cortese.
Il centro cittadino è 'tagliato' dal corso principale, che divide l'agglomerato storico in due parti ricche di viuzze, che si snodano tra antiche abitazioni e stimabili 'tempi' religiosi ricchi di semplici raffigurazioni, ma anche da pregiate opere, tra cui una 'pala' del pittore Lorenzo Lotto.
Questo capolavoro, vanto assoluto del fasto artistico paesano, si può ammirare all'interno della Chiesa di Santa Maria, prospicente la Piazza principale e antistante il Teatro "APOLLO", struttura di ragguardevole ingegnosità e maestria.
Per raggiungere questi 'gioielli' è d'obbligo percorrere "via Roma" che offre anche l'opportunità di ammirare 'Palazzo Forti', l'attuale sede comunale, anch'esso degno di apprezzamento e interesse.
Il percorso è però preceduto da un tratto caratterizzato da una serie di "bacheche", circa una trentina (?), che 'stonano' rispetto all'originalità e al fascino del luogo. In verità altre inadeguate 'distrazioni' si sommano al rilevabile e deprecabile 'stato di degrado estetico' e 'vuoto culturale' costituito dalle tante "teche" che da decenni ivi abbandonate riposano.
Lo spettacolo che ne consegue non gratifica il passante che, da troppi anni, trae spunto alle proprie curiosità solo da quelle poche 'vetrinette' che aggiornano le note informative nel tentativo di creare opinioni e interessi specifici.
Si può certo obiettare sul tempo che hanno fatto questi antichi strumenti di comunicazione rispetto ai tanti mezzi che la tecnologia ha portato in ogni casa, ma non si può negare che esse costituiscono ancora un punto di riferimento per diatribe, contese cittadine e riflessioni varie.
Il problema perciò non è quello di disporre di tale mezzo espressivo, ma di utilizzarlo adeguatamente e costantemente, curandone nel contempo la periodica manutenzione e l'estetica, in rapporto alla tipicità del luogo.
Tutto ciò anche alla radicata facezia che definisce quel tratto di strada "via delle Bacheche Oscure"; un appellativo appropriato, ma che offende gli sguardi forestieri e può costituire causa di giudizio per coloro che, in cotanto vuoto, possono riflettere l'erudizione nostrana.
Sarebbe davvéro un bel guaio.



Nessun commento:

Posta un commento