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lunedì 1 marzo 2010

Gianluca Falduto - Pedofilo in libertà

Cronaca & Politica


di Germano Milite.

MONZA - “Il mio ex marito l’ho sbattuto fuori di casa nel 2003 e cioè quando ho compreso, con molto dolore e rabbia, che aveva ripetutamente abusato della nostra bimba di 3 anni”. E’ una storia triste, di grande sofferenza e per molti versi ingiusta in modo assurdo quella di una giovane mamma della provincia di Monza. Una donna che ha sopportato con forza e coraggio 35 interminabili udienze che, attraverso tutti e tre i gradi di giudizio, hanno portato alla condanna a 6 anni e 2 mesi di un padre-pedofilo al momento latitante. Nei processi, sottolinea la donna, i giudici sono stati molto meticolosi ed hanno convocato numerosi esperti per effettuare sulla bimba le perizie psicologiche e psichiatriche del caso . Purtroppo, però, la giustizia italiana ha mostrato ancora una volta le sue enormi ed incredibili falle. In primis sembra decisamente troppo blanda la condanna (inizialmente di 8 anni e 3 mesi ma poi portata a 6 anni e 2 mesi visto che, la fedina penale del pedofilo, risultava pulita). In secundis perché, il padre-orco, dopo la denuncia della propria ex moglie, l’ha più volte minacciata di morte. Il nome dell’uomo è Gianluca Falduto e, a quanto è stato successivamente scoperto dalla ex compagna, l’ex imprenditore edile di origine calabrese aveva anche fondato un gruppo su facebook (probabilmente con scopi di lucro). Il gruppo in questione si chiama “Regala un click ad un bimbo sordo” e, al momento, ha oltre 200.000 iscritti. Il “caso” ha voluto che, dopo gli articoli dettagliati usciti su giornali come il Corriere della Sera e Visto e dopo l’intervista che la signora ha rilasciato alla trasmissione Rai “I fatti vostri”, il suo amministratore unico (e cioè il sig. Falduto) si cancellasse dal noto social network. Incredibilmente, la polizia postale, non è riuscita a scoprire nulla e al momento il pedofilo circola indisturbato. Condannato in via definitiva dalla corte di Cassazione il 29 ottobre scorso, Falduto si è infatti reso fin da subito irreperibile alle autorità; concedendosi anche il lusso di frequentare facebook fino allo scorso 27 febbraio (giorno della cancellazione del suo account). Proprio nel mese di febbraio, la madre della piccola che subì gli abusi nel 2002-2003, ha stampato diversi manifesti con nome, cognome e fotografia dell’ex marito latitante.
“Quando mi sono accorta che agiva anche su quel social network e che poteva quindi adescare altri bimbi mi sono detta che dovevo fare qualcosa per avvertire tutte le altre potenziali vittime”; ha infatti raccontato la donna.
INTERCETTAZIONI AGGHIACCIANTI
Da brividi le intercettazioni che svelano la cinica e disumana confessione dell’uomo. Parlando del suo crimine, Falduto commenta con frasi del tipo “Eh ma non è mica morto nessuno” e “I bambini non scrivono il copione della propria vita fino agli 11 anni”. Poi altre giustificazioni assurde come: “bisognava farle capire la differenza tra i sessi” ed accuse rivolte alla moglie del tipo “ma tu non venivi mai a letto con me”. Un pedofilo accertato e condannato dalla cassazione lo scorso ottobre è ancora libero e può rovinare la vita ad altri piccoli innocenti. L'appello dell'ex moglie è molto semplice: "Aiutatemi a trovarlo per fare giustizia e per evitare che altri bimbi siano vittime delle sue perversioni".




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2 commenti:

  1. A questi (non saprei come definirli), bisognerebbe avere il coraggio di sbatterli in cella è buttare a mare la chiave. Non possono stare nella società. Uno che rovina sua figlia per sempre, non è da curare, ma da cancellarlo dalla società civile.

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  2. E' impensabile che si possa far del male ai bambini, nè i nostri nè quelli di altri. Io sono a favore della castrazione fisica!!!

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