Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

mercoledì 3 marzo 2010

Nucleare - Il falso mito del modello francese

Focus


di Pino Sicilia.

Nel 1987 gli Italiani furono chiamati a votare per il referendum sul nucleare,che fu bocciato in maniera assoluta. Nell anno di grazia 2009 il Presidente del consiglio Italiano Berlusconi e il Presidente Francese Sarkozy, con il pieno consenso del Ministro dello sviluppo Italiano Scajola hanno firmato un accordo di cooperazione sull'ENERGIA NUCLEARE , che prevede la costruzione di CENTRALI NUCLEARI SUL SUOLO ITALIANO, secondo il Ministro Scajola l'esempio da seguire per abbassare i costi di produzione dell'energia e dell'inquinamento è quello Francese basato quasi interamente su energia nucleare, e sempre secondo il Ministro Scajola le migliori imprese di costruzioni di centrali nucleari son Francesi, sarà verò? E sarà vero che la Francia riesca a soddisfare tutto il propio fabbisogno nazionale di energia? E per la spesa sull'energia nucleare come è messa la Francia? A costruire le centrali nucleari in Italia insieme all'ENEL saranno due multinazionali Francesi EDF e AREVA le quali secondo una nota rete di ambientalisti Francesi Sortier Du Nucleaire (che raccoglie 827 associazioni e 27 mila mebri volontari tra cui esperti del settore) si trovano in grandi difficoltà industriali ed economiche. EDF è pesantemete indebitata in particolare per operazioni effetuate in Gran Bretagna, dove ha acquistato subito prima del crollo dell'economia mondiale British Energy e le sue centrali a fine vita ad un prezzo esorbitante (3 se non 4 volte superiore al costo attuale) e negli USA dove ha sborsato 5 Miliardi per acquistare il 50% delle attività nucleari dell americana Constellation rivenduta dal miliardario Buffet ad un prezzo molto più alto rispettoa quello a cui l aveva acquistata nel corso della crisi. Inoltre la centrale di Flamanville, (i lavori son partiti nel Dicembre 2007) ha già accumulato un anno di ritardo e il suo prezzo è passato dai 3,3 miliardi ai 4 e i lavori insieme ai costi lievitano. Per quanto riguarda AREVA i primi dispiaceri arrivano dall'America, con l'annullamento del progetto sullo sfruttamento della miniera di Uranio nel Midwest (Canada) e con il Presidente Americano Barak Obama che non mette nemmeno un centesimo per il nucleare nel piano di rilancio economico Americano 2009, lasciando a bocca asciutta le multinazionali dell'industria nucleare che si aspettavano almeno 50 milioni di dollari. Un altro colpo basso per Areva arriva dalla multinazionale Siemens che si è ritirata come partner e prendedosi 2 miliardi che aveva investito, lasciando Areva in braghe di tela. Un altra tegola che grava su AREVA -la più pesante credo- è il ritardo sulla costruzione di una centrale nucleare di terza generazione in Finlandia avviata nel 2005 e che doveva servire come modello da proporre in Italia e che nei fatti si è dimostrata un vero disastro, 38 sono i mesi di ritardo sulla costruzione, 2.4 Miliardi di euro è l'ammontare che la Finlandia ha chiesto come risarcimento contro AREVA, per un reattore venduto a tre miliardi di euro e che in realtà è costato fino ad oggi 5.5 milioni di euro e i lavori ancora proseguiranno per un bel po' e il costo anche in questo caso tende a lievitare maggiormente, da come possiamo vedere queste multinazionali Francesi non sono tanto affidabili né sulla consegna del lavoro né sulla spesa dell'opera, e -cosa più preoccupante- arrivano già con le scarpe bucate, ovvero senza un euro, QUINDI LE MULTINAZIONALI FRANCESI NON SONO COSI AFFIDABILI COME SI VUOL FAR CREDERE. Per quanto riguarda il fabbisogno nazionale di energia la Francia anche li ha delle carenze, qualcuno dirà “ma come è possibile che la nazione transalpina che ha 58 reatori nucleari non riesca a soddisfare il propio fabbisogno energetico?” Semplice, basta che le temperature invernali siano più basse del previsto e il sistema energetico Francese va in crisi, per il sempice fatto che per la loro politica di "France électrique"(l'energia elettrica costa poco, -il senso è questo) hanno provveduto all'installazione di milioni di riscaldamenti elettrici, quasi tutta la Francia riscalda casa con questi convettori elettrici,(cosa che un Italiano non farebbe mai neanche se lo richiede il Papa); quindi più freddo fa, più il consumo di energia aumenta, siccome le centrali nucleari non son del tutto adatte alle variazioni di potenza perché forniscono una potenza costante di energia, i Transalpini anche se per un breve periodo, vanno in crisi energetica chiedendo aiuto alla Germania, che a differenza della Francia ha fatto un percorso diverso sull'energia elettrica. I Tedeschi oltre a produrre energia elettrica da fonte fossile (carbone, petrolio, gas e nucleare), ha anche avviato da un po' il progetto no NUKE che prevede l'utilizzo di fonti rinovabili (sole, vento, acqua e geotermico) per la produzione di energia veramente pulita e con costi veramente accettabili. E' DA 5 ANNI CHE LA FRANCIA COMPRA ENERGIA ELTTRICA DALLA GERMANIA e se ci mettiamo il fatto che la Francia non ha giacimenti di Uranio e che lo deve comprare deduco che LA FRANCIA NON E' INDIPENDENTE PER QUANTO RIGUARDA L'ENERGIA ELETTRICA. Per quanto riguarda i costi, la costruzione di una centrale richiede un investimento iniziale di circa 5 miliardi di euro che tendono nella maggior parte dei casi come abbiamo visto sopra a lievitare, questo "investimento" darà i suoi frutti dopo 8/10 anni e per ammortizzare gli investimenti iniziali ci vogliono 30 anni. Poi bisogna mettere in conto lo smantellamento di una centrale che costa il doppio della sua costruzione, (così ha detto l'UE valutando il costo per lo smantellamento di una centrale in Lituania). E per concludere c'è la spesa per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, la Francia ha dovuto sborsare solo per lo smaltimento delle scorie ad alta radioattività a vita lunga (300 mila anni), un costo di 60 miliardi di euro (quanto l'intero debito Italiano), solo ai comuni che ospitano i "cimiteri" delle scorie lo stato Francese ha sborsato 20 milioni di euro a testa, in più ha dovuto fare dei tunnel profondi 500 metri e renderli idonei a contenere le scorie nucleari che sono tante, basta pensare all'Italia che ha a che fare ancora con le scorie del vecchio nucleare Italiano, circa 55 mila metri cubi (vedi Caorso), che pesano sull'attuale bolletta energetica una somma di 400 MILA EURO. LA FRANCIA A CONTI FATTI HA NOTEVOLI SPESE DOVUTE AL NUCLEARE.

C'é qualcuno di voi che invidia la Francia?



MESSAGGIO


MESSAGGIO

Nessun commento:

Posta un commento