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venerdì 28 maggio 2010

Il futuro potrebbe essere migliore di quello che speriamo

Prima pagina
Ho detto "potrebbe" mettiamolo subito in chiaro ma questa prospettiva è l'unica che abbiamo per prendere fiato prima della corsa. Per quanto preparati siano gli avversari e per quanto difficile sia il percorso ad ostacoli devi vederti vincere per fare una buona performance.

Ho detto IL FUTURO POTREBBE ESSERE MIGLIORE DI QUELLO CHE SPERIAMO perchè c'è una condizione perché questo si realizzi: alla corsa dobbiamo partecipare tutti.

Il "premio" ha un grandissimo valore. Ha un valore che va moltiplicato per tutti i partecipanti quelli in gara e quelli fuori gara, per quelli che seguono e per quelli che non seguono la corsa, per quelli che hanno scommesso sul vincente e per quelli che hanno quotato il perdente.

Parliamo di Elezioni democratiche in uno Stato poco democratico (la corsa ), in cui la gara è squilibrata per una legge elettorale ignobile, in cui i programmi d'informazione pubblica sono stati chiusi e i restanti mezzi d’informazione sono a disposizione della maggioranza (ostacoli) e di vittoria elettorale (il premio) che rimane sempre al primo classificato il quale mai tiene conto del valore collettivo di ciò che ha vinto.

Dall'ambiente all'economia dalla cultura alla giustizia. Non c'è una sola legge su cui il Governo ha posto la fiducia, annientando il dibattito parlamentare linfa della democrazia, che non meriti l'appellativo di vergognosa.
Come vergogna e rabbia suscitano tutte le goffe arroganti esternazioni del Premier unto dal Signore che sconfigge il cancro con l'amore di escort bellissime e la mafia la camorra e la 'ngragheta con un'operazione senza precedenti.
Infatti a pensarci bene la mafia e le sue cugine in Italia non esistono più, non hanno ragione d'essere sedendo tra i banchi del Parlamento e del Senato e presiedendo gli organi vitali della democrazia. La mafia non esiste più perché si è integrata con forzature alla Legge e alla Costituzione nel tessuto Istituzionale.

Ma ripeto IL FUTURO POTREBBE ESSERE MIGLIORE DI QUELLO CHE SPERIAMO
perché ORA molte cose sono chiare ed è chiaro che il cambiamento può venire solo dalla volontà della maggioranza dei votanti. ORA dobbiamo cambiare e non accettare più programmi elettorali carta straccia con cui si fa merce delle nostre vite su modelli da 2X1 dei grandi magazzini. ORA abbiamo il dovere di parlare informare e convincere a partecipare ogni persona che ci dia il minimo pretesto.

La TV è uscita dagli studi e va nelle piazze: con RAI PER UNA NOTTE prende una forma onirica libera e intelligentemente ribelle alla regole, “situazionista”. La tv esce dagli studi televisivi e passa dal WEB per le redazioni dei giornali on line. La Tv censurata maltrattata lottizzata e manipolata si ribella e torna tra la gente per la gente.
Il giornalismo professionista e il giornalismo cittadino si confortano confrontano sostengono e lavorano in sinergia per un’informazione più libera anche dai colossi dell’editoria.

Le liste civiche si rafforzano e i cittadini sono sempre più motivati a cercare il cambiamento attraverso le persone e per le persone non per i simboli e per il partito. Le ultime manifestazioni di protesta hanno messo insieme migliaia di italiani determinati a lottare per avere una svolta e le bandiere erano poche e se c’erano erano di tanti colori, perché il consenso è monocromatico statico ma il dissenso ha mille colori ed è sempre in movimento.

di Tati Simmi
La Rete si è dimostrato uno strumento valido di informazione e di aggregazione soprattutto di partecipazione democratica e anche responsabile in grado di trasformare il dissenso in soluzioni e alternative. Ci ha dato la possibilità di essere tutti più vicini al di là dei confini regionali e di riconoscerci fratelli al di là delle piaghe i problemi le culture i gruppi che ci separano.

Abbiamo scoperto che non siamo sudditi ma cittadini e che ci piace far valere i nosri diritti facendo gruppo se necessario su cause diverse ma tutte necessarie al cambiamento. Dalla lotta alla criminalità organizzata alla lotta contro il nucleare e le privatizzazioni dal sostegno alla cultura e alla libera informazione alla necessità di partecipazione diretta.
Il futuro sarà migliore se andiamo tutti a votare e diamo al nostro voto tutto l’entusiasmo la forza del dissenso e della svolta. Il voto è la spada la Costituzione lo scudo.

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