di Nuccio Cantelmi
Io. Me. Il riflesso allo specchio. Un uomo, il suo simulacro.
La radio gracchia: “una bomba a Bagdad, due morti”.
Mi guardo. Guardo me dentro uno specchio: nulla.
Non un gesto, una ruga, un movimento. Non mi turba.
Due uomini hanno perso la vita dall’altra parte del mondo. Due innocenti. Due sconosciuti.
Che uomo sono per non soffrire della morte di un innocente? Che persona sono?
La distanza giustifica l’indifferenza?
Ogni giorno, notizie su notizie di stragi, morti, tragedie.
Il delta della mia soglia percettiva è ormai troppo alto. Il senso di umanità anestetizzato.
Il campanello ha suonato troppe volte, ormai non ho più saliva.
Io. Me. Lo specchio.
Sono io? Sono ancora un uomo???
molto bello e molto triste......cosa ci sta succedendo? Dobbiamo svegliarci! Ci vogliono così: anestetizzati!!!!!
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