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sabato 27 dicembre 2008

L'epoca delle passioni tristi


di Alfredo Sgarlato.


Che quella in cui viviamo sia un’ epoca dominata dal disagio psichico non ci sono dubbi, anche se non  dobbiamo idealizzare il passato, su cui non possiamo avere informazioni di prima mano. Molti autori si sono interrogati sulle cause di questo disagio. Zygmunt Bauman, sociologo citatissimo e sicuramente poco letto si focalizza sulla crisi dell’identità, che non è più vista come qualcosa di immutabile. L’identità, come dice Jung, si forma nel confronto col tempo, cioè misurandosi col proprio passato e costruendo il proprio futuro. Oggi invece si vive in un eterno presente, e questo è dato soprattutto dalla precarietà del lavoro, che una volta era a vita, o addirittura tramandato di padre in figlio, mentre oggi non dà certezze. Ma dipende anche dalla delegittimazione dei poteri intermedi compiuta dai poteri forti (ma anche dal popolo stesso che gli è andato dietro con gioia), e dall’impoverimento delle relazioni portato dal consumismo. L’individuo si sente “disancorato”. Così Bauman ha coniato il concetto di società liquida. Lo psicoanalista argentino Miguel Benasayag, nel suo bellissimo libro “L’ epoca delle passioni tristi” (concetto ripreso da Spinoza), ne individua altre. La principale, secondo il collega, è il “cambiamento di segno del futuro”. Nel mondo antico era l’imitazione del  passato ad ispirare le azioni degli uomini. Con l’avvento del Cristianesimo e la nascita dell’idea di salvezza e di vita eterna, il fare umano è stato guidato dal concetto per cui il futuro sarebbe stato meglio del passato, cioè dall’idea di progresso, idea rinforzata poi dal positivismo, dal marxismo e dalla psicoanalisi. Con la sconfitta della cultura progressista, la crisi economica e il diffondersi del precariato, il futuro è diventato qualcosa di cui aver paura. Si è passati da un’idea di futuro come promessa a quella di futuro come minaccia, scrive Benasayag. D’altronde spaventare funziona molto meglio che promettere. Ne vediamo un esempio nei titoli dei giornali sportivi. Se in passato soprattutto illudevano i tifosi promettendo l’acquisto di sconosciuti fuoriclasse, oggi più spesso li spaventano minacciando la vendita del loro campione preferito. Un altro problema causato dal vivere in un eterno presente, dice Benasayag, è la fine del concetto di autorità. Secondo lo psicoanalista l’autorità è data dall’anteriorità, cioè dal rappresentare un passato. Che sia un passato da imitare o da contestare il prodotto non cambia. Ovviamente non va confusa l’autorevolezza con l’autoritarismo politico, che si è suicidato con i suoi eccessi omicidi ma anche ridicoli del secolo scorso. Per esempio l’autorevolezza è quella legata alla figura paterna, che oggi è in crisi. Infine dobbiamo tenere conto della sempre valida teoria di Bateson del “doppio legame”. Secondo Bateson la causa del disagio psichico è il trovarsi in una situazione paradossale, ossia esposti a due messaggi contraddittori che provengono da una stessa fonte. Prendiamo per esempio quei programmi tv dedicati al gossip. Da una parte esaltano uno stile di vita improntato a successo, denaro e bellezza fisica, dall’altra denunciano la crisi dei valori e auspicano un ritorno di quelli tradizionali. Ma  queste due ideologie non possono coesistere, eppure sono le stesse persone a esprimerle! Il grande Giorgio Gaber denunciava già vent’anni fa questa situazione in uno spettacolo intitolato “Libertà Obbligatoria”. Che è un altro perfetto esempio dei modelli paradossali imposti alla gente. È ancora Baumann a far notare come la Libertà venga innalzata ad unico valore supremo e poi siano gli stessi governanti a chiedere continuamente di sacrificarla in nome di altri valori inculcati a forza come Sicurezza, Ordine e Purezza etnica. Non dimentichiamo poi la sempre crescente povertà economica e il disprezzo che i governanti inculcano verso la Bellezza e la Cultura in nome di un sentire populista. E lo sconforto di chi nei grandi valori crede ancora, che rischia di trasformarsi in cinismo. Tutto ciò contribuisce a formare un umanità disorientata, depressa, impaurita. Triste.


Alfredo


Letture consigliate:


Zigmunt Bauman, Il disagio della postmodernità, Laterza.

Miguel Benasayag, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli.

Umberto Galimberti, L’ospite inquietante, Feltrinelli.

1 commento:

  1. pure contraddittoria..insicura e sempre + ignorante..xkè informazioni e notizie nn sono quasi mai trasparenti ne pulite..prendo nota delle letture consigliate..buona serata

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