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sabato 27 dicembre 2008

La destra e i giovani


di Andrea Pili


Il rapporto tra la dirigenza di Destra ed i suoi giovani è stato storicamente- ed è ancora- molto travagliato. L’ultimo evento rivelatore di questa strana relazione è stato il più recente Atreju, con la polemica sull’identità antifascista tra Fini ed l’esponente di Azione Giovani Roma Federico Iadicicco. Le dichiarazioni rilasciate da Matteoli in quell’occasione dimostrano quanto sia scarso il rispetto dei leader di An per i giovani militanti del partito.

Forse qualcuno si meraviglierà del fatto che Mussolini e il fascismo ebbero più riguardo verso i giovani di quanto ne abbiano avuto Almirante e Fini. Seppure tutti e tre i “duci” hanno cercato di contenere le tendenze più rivoluzionarie dei ragazzi, non vi è dubbio che il fascismo vinca il confronto. Il fascismo della prima ora ebbe tra i suoi più importanti esponenti moltissimi giovani quali Balbo, Grandi e Bottai i quali nel 1922 non avevano neanche trent’anni. Il futurismo ed il dannunzianesimo seppero dare al partito fascista un’alta concezione del giovanilismo e da qui venne il motto “Largo ai giovani”, la scelta dell’inno “Giovinezza” e l’odio verso la vecchia Italia. Mussolini fu il capo del governo più giovane della storia d’Italia a soli 39 anni mentre oggi sono considerati giovani brillanti perfino gli ultracinquantenni Fini e Rutelli. Da ricordare anche il più grande amante dei giovani fascisti rivoluzionari, Giuseppe Bottai, il quale creò i Littoriali allo scopo di valorizzare i ragazzi più dotati. E da questa meravigliosa iniziativa sono usciti moltissimi intellettuali della seconda metà del novecento come Pietro Ingrao, Renato Guttuso o Michelangelo Antonioni. Possiamo continuare ancora rimembrandoci di Aldo Vidussoni, ventisettenne segretario del PNF nel 1941, e delle penne dei brillanti giovani camicie nere quali Malaparte, Ricci e Maccari.

Ovviamente durante il Ventennio non sono mancate le occlusioni nei confronti del mondo giovanile fascista- non essendo qui in oggetto le discriminazioni contro i ragazzi antifascisti- ma ciò che è stato compiuto è sempre superiore all’operato dei capi di Msi e An. Ad esempio è significativo quanto affermato da Paolo Buchignani nel suo saggio “La rivoluzione in camicia nera” e cioè che i giovani fascisti rivoluzionari non hanno mai smesso di credere in Mussolini per quanto critici verso il regime ed altri gerarchi. A differenza di Fini e Almirante, il duce seppe catalizzare verso di se le aspirazioni degli esponenti meno maturi.

L’organizzazione dei giovani missini, durante gli anni di piombo, pagò con venti morti la sua identità politica non conforme all’antifascismo costituzionale. Tuttavia, la storia poteva essere diversa. Nel 1968 i giovani camerati parteciparono agli scontri di Valle Giulia congiuntamente ai rossi- ricordo la presenza di Tilgher e Delle Chiaie – contro la polizia. Almirante, futuro segretario del partito, recatosi allo scopo di riportare i suoi all’ordine rappresenta perfettamente la volontà del partito di decapitare le velleità rivoluzionarie del partito. Molti giovani furono consegnati alla sinistra. La dirigenza missina guidata da Almirante dal 1969 portò il partito su un’impostazione conservatrice e filo-atlantista di cui Fini è stato abile continuatore. Solo Pino Rauti seppe contrastare la linea almirantiana e portare la bandiera rivoluzionaria e divenire idolo per molti giovani dei campi Hobbit. Questi rappresentarono una rivoluzione per i giovani di destra i quali seppero compiere un passo avanti rispetto alla cultura del Ventennio; ad esempio la croce celtica come simbologia e l’ecologismo come valore nuovo. Simbolo delle coscienze critiche del Fronte della Gioventù fu Marco Tarchi, il quale negli anni settanta cercò di rinnovare la destra italiana tramite il movimento “Nuova Destra” e la rivista “Voce della fogna” da cui venne fortemente attaccata la dirigenza. Nel 1978, durante il rapimento di Moro, il Msi propose scioccamente di reintrodurre la pena di morte sposando ancora un conservatorismo medievale. Fu data vita ad una raccolta firme contrastata con vigore da Tarchi e imposta ai giovani, pena espulsione- come ricorda Gianni Alemanno in “Cuori Neri”. Tuttavia, Almirante volle tenere di più agli ideali reazionari “ordine-legalità” e “dio-patria-famiglia”. Così nel 1981 scelse di calpestare la volontà dei giovani missini i quali elessero Tarchi a capo del Fronte; Almirante aveva però il diritto di scegliere il leader giovanile tra i primi cinque votati e nominò Gianfranco Fini giunto quarto. Tarchi ruppe definitivamente con il Msi e poco dopo fu espulso dal partito. L’esclusione di Tarchi fu, senza dubbio, un gravissimo peccato sia per la destra che per l’Italia. Giovani dotati come eranno quelli della Nuova Destra furono decapitati, ed il potere del partito passò- dopo la morte di Almirante e la fine politica di Rauti – a quelli che si sono rivelati i giovani peggiori. Mi riferisco ai vari Fini, Gasparri, Alemanno, Landolfi, Bocchino che hanno sempre avuto la poltrona come ideale tanto importante da passar sopra i cadaveri dei propri camerati ammazzati. Si proclamano antifascisti pur sapendo che fu proprio l’odio nato dal dominante sentimento antifascista ad uccidere ragazzi innocenti da loro conosciuti direttamente.

A raccogliere l’eredità del Movimento Sociale fu Alleanza Nazionale guidato dal delfino di Almirante, Gianfranco Fini. Questi, a partire dalla svolta di Fiuggi, ha condotto la destra italiana verso la sua completa distruzione culturale per sposare il berlusconismo sperando, un giorno, di sostituire Silvio come capo del governo. Fini oggi depreca ipocritamente il cesarismo ma proprio lui si è sempre comportato da dittatore e non solo nei confronti dei giovani. Infatti, non è mai stato eletto da nessuno come leader del partito e non sapremo mai se le sue posizioni siano realmente corrispondenti a quelle dei militanti. Ma trattiamo dei giovani; oltre a non aver gradito i ripudi del fascismo, nel 2003 ci fu un motivo di grande scontro tra Azione Giovani e il partito. Parlo della guerra in Iraq. Mentre Fini sposò la causa degli Stati Uniti e del becero anti-islamismo, circoli giovanili di Ag – ricordo i casi di Hobbit a Cagliari o di Anton Luca Romano a Milano – si attivarono contro la guerra del petrolio rischiando l’espulsione per difendere i propri ideali anti-imperialistici e terzomondisti. Recentemente l’ennesimo calcio al sedere dei giovani militanti di destra è giunto con l’unilaterale adesione al Pdl e quindi alla fusione dei giovani di An con quelli di Forza Italia, malgrado le differenze.

Abbiamo notato dunque che nel mondo della destra è sempre convissuto un vivace mondo giovanile assieme ad una dirigenza occultatrice delle sue aspirazioni. Il vero cambiamento della destra non risiede quindi nel Pdl, ulteriore svilimento del mondo giovanile. La destra cambierà realmente quando imparerà ad ascoltare le istanze di questo mondo sia all’interno del partito- valorizzando i più critici- che fuori- smettendo di chiudersi in una politica reazionaria, clericale, proibizionista che consegna frotte di giovani alla sinistra. Il cesarismo all’interno di un partito è il peggior pericolo di un paese perché favorisce la clientela dei poltronati e allontana coscienze critiche dalla politica vista non come espressione di libertà e aspirazioni di cambiamento ma come centro di pensionati e ghigliottina di intelligenze. Non posso non ricordare Codreanu, leader fascista romeno e grande seguace dei giovani il quale diceva una cosa attualissima: 


Il sistema dei politicanti, non ricevendo più l'elemento giovanile, sarà condannato a morire per esaurimento, per mancanza di alimento (…) inseriti nella cloaca dei partiti politici, non soltanto non riusciremo a correggerli, ma ci guasteremo pure noi.”

7 commenti:

  1. Congratulazioni per l'articolo: finalmente un lavoro che chiarisce bene, dall'interno dello stesso ambiente incontaminato di destra, una delle principali caratteristiche e peculiarità dei fascisti: il "potere di mistificazione", di cui è stato gran maestro il caro Benito Mussolini. Effettivamente gli attuali leader della destra sono roba molliccia e poca cosa rispetto a lui, non essendo dotati di tale carisma di "ammaliatorei di folle" non possono minimamente competere con lui; però teniamo anche presente che il popolo è un po' cambiato da allora e non si lascia facilmente incantare come una volta e soprattutto non è disposto più a ridere tanto facilmente.. Bisogna trovare nuove soluzioni, nuove idee, nuove battute. D'altronde personaggi così oggi fanno solo ridere i polli e sono buoni solo per ascolti televisivi da vecchi nostalgici rincoglioniti e bambini indifesi. Bisogna puntare alla fascia media di ascolto, quella più istruita: ecco la sfida! Però chissà mai che poi non dobbiate scoprire, o voi rivoluzionari sociali, proprio nell'insospettabile Burlasconi il nuovo Duce incantatore di folle, in barba a ogni vostra analisi e previsione politica. Lui ce la sta mettendo tutta per imparare il mestiere e tutto sommato riesce ad ottenere discreti risultati, però ha iniziato troppo tardi e praticamente non ha il tempo necessario per completare l'opera: poi ora se si deve mettere a convincere anche voi di AN... Beh certo, se riesce a convincere anche voi con le sue trovate, allora...è fatta! Se solo Fini abbandonasse un po' quell'aria seriosa e austera e imparasse a recitare meglio le sue battute e a fare più da spalla, per farci ridere un po' di più col gran Circo della Libertà, allora la squadra metterebbe a segno più punti! Ma temo, ahimè, che gli piaccia fare di più il clown triste e far piangere piuttosto che ridere. E così facendo reca solo un gran dispiacere a Burlasconi... bisognerebbe che qualcuno gielo dicesse di cambiare comicità!
    Altipiani azionanti

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  2. sytry82

    @ Altipiani Azionanti

    Il tuo commento è più o meno la stessa cosa che cerco di spiegare a mio fratello, con lo stesso tono sarcastico ... senza ottenere grandi risultati. Io spero di trovare nel sito di Anarcopedia.it persone serene, che non giudicano, ma se devono criticare lo facciano sulla base di quello che dico e faccio io, magari cercando di capire che differenza c'è tra satira e discorsi seri. Io ho fatto un percorso diverso da quello di mio fratello, e spero che il fatto di avere un fratello fascista non costituisca una pregiudiziale nei miei confronti. Spero inoltre di trovare persone che non sono convinte di avere la verità rivelata e che abbiano almeno l'umiltà di rispettare le idee altrui, perchè se le nostre idee hanno valore, non c'è bisogno di sopprimere fisicamente o intellettualmente chi la pensa diversamente, spero anche che nella vostra vita non vi isoliate, uscendo solo con chi si dice anarchico, sarebbe molto grave. Mi dispiace che non si capisca ancora il senso satirico del gruppo facebook Movimento Paraculo ... ma sono cose che capitano quando si giudicano le persone senza conoscerle.

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  3. Avrei sperato che al commento ad un articolo della "pecora nera" Andrea Pili mi rispondesse l'autore e non il buon fratello Giovanni... ti faccio notare che questo non è etico. Ciò lascia ben intuire il potere strumentalizzante che esiste all'interno di questo blog-magazine MBM e lascia supporre che molti nomi dei collaboratori possano essere in realtà anche le mille facce di un solo autore: mostrare una faccia associata ad un nome non vuol dire necessariamente riferirsi ad un individuo. Tanto per restare in tema di mistificazioni fasciste, questo è un altro degli insegnamenti di Mussolini che sapeva prendere ben per il culo la gente coi suoi finti Cinegiornali Luce e i suoi giochini di parate militari, facendo credere in un consenso esteso al partito fascista che non era affatto reale (almeno inizialmente).
    Ora Giovanni, voglio risponderti anche sulla tua convinzione che "metterci la faccia" come dici tu, sarebbe da persone serie: se fosse così semplice allora tutte le facce da culo dei politici cosa starebbero a rappresentarci?! Semmai è vero il contrario: oggi, nella società dei massmedia e della ricerca dei consensi, (in primis quelli elettorali), c'è la tendenza sempre più accanita a mettersi in mostra e rappresentarsi come icona, soprattutto col proprio volto (del resto lo hai fatto anche tu, senza volerlo, sul tuo simbolo elettorale - si fa per dire - del Movimento Paraculo!).
    Altipiani è il mio nome, Azionanti il mio cognome e bastano e soverchiano a rappresentarmi in nome di una libertà di scelta che valorizzi e prediliga anche l'anonimato senza volto in una società di ostentati "volti anonimi". Ma bada bene che la mia non vuole essere una "lezione di vita" sociale come invece hai preteso di fare ai compagni di Anarchopedia (e come meschinamente hai scritto ai tuoi lettori paraculi del tuo blog). La mia è solo una riflessione, una costatazione.
    Ho dato un'occhiata ai tuoi video in YouTube ed alcuni (mi riferisco a quelli in cui compari tu da solo) hanno anche, a mio modesto avviso, una buona valenza artistica a livello creativo e penso che in fondo tu abbia una tendenza a spettacolarizzare piuttosto che a vivere criticamente...nel senso che tu, come ormai tanti altri figli della televisione, pur di farti conoscere e alimentare il tuo protagonismo, inventi slogans ambigui intrisi di falso moralismo e paraculate varie, per una tua serie di "Saranno famosi". Io ti auguro di avere successo, però se credi di poterlo ottenere salvando il culo, beh, caro mio, credo proprio che resterai deluso: ma come dicono tutti quelli che si sentono famosi e arrivati "stringi i denti e vai avanti convinto e solo così riuscirai!"
    Un'ultima cosa riguardo alla satira. Con questa storia della satira i cari compagni sono riusciti a fare il gioco di Burlasconi. Hanno dato maggiore visibilità ed importanza ad un misero uomo che andava semplicemente ignorato; l'hanno spettacolarizzato, stigmatizzato con la loro satira, con la loro ironia, fino a santificarlo tanto che oggi, anche il più "onesto" (nel senso di semplice) dei cittadini è disposto a giurare che Burlasconi sia uno ingiustamente perseguitato...se non addirittura un martire!
    Altipiani azionanti.

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  4. sytry82

    Non è etico -e da stronzi- cercare i miei parenti.

    Impara a leggere ... cliccando sui nikname che appaiono in testa ai post si accede ad ogni singolo autore o collaboratore. Mio fratello, mi dispiace doverlo dire ... ma non ha tempo per risponderti, xkè è impegnato a chiudersi le dita in un cassetto. Detto questo ... scopa di più e se devi calunniare mettici la faccia, come si addice alle persone dotate di COGLIONI.

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  5. A proposito di COGLIONI: io scopo con una media di tre volte a settimana, ma di ottima qualità e durata (e alla mia età non è poco) e tu?! Altipiani azionanti.

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  6. @ Altipiani azionanti: il blog è uno spazio aperto, non sta scritto da nessuna parte che ai tuoi commenti debba rispondere "SOLO" l'autore dell'articolo.

    Den7

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  7. Torno fresco fresco da una spendida serata con una donna superlativa e, non avendo sonno, mi affaccio, dopo parecchio tempo, a dare una sbirciatina su MBM...
    Che orribile diatriba priva di interesse e farcita di luoghi comuni, caro sig. Altipiani. Va bene che per i duri e puri il Partito comanda anche sotto le lenzuola e io personalmente apprezzo questa fedeltà nei secoli degna di un Carabiniere, ma...non è ora, forse, memori di una storia del pensiero che la vulgata scolastica fa partire da Parmenide fino ad arrivare ai nostri giorni,di cominciare ad usarlo, il 'Pensiero'?
    Quanto astio verso un avversario al momento,comunque, vincente...
    Vero è che alcuni mezzi busti esponenti della destra mostrano una pocheza politica imbarazzante, ma vero anche che a fronte degli esponenti di questa sinistra, giganteggiano.
    Un Popolo non può essere geniale quando esprime preferenza per la sinistra e idiota e manipolato quando l'espressione è, invece avversa. Dimenticate il 'rispetto'. Mancate di educazione.
    Quanto a Mussolini, cortesemente, provveda a sciacquarsi la bocca con la benzina prima di nominarlo: se il 23 marzo 1919 non si fosse preso la briga di fondare i gloriosi Fasci, voi, oggi, non esistereste nemmeno. E, a rigor di logica, in effetti, non esistete basandovi su un antifascismo che non ha motivo di esistere nel 2009.
    Ma come potete proclamarvi progressisti se avete da sempre lo sguardo rivolto alle spalle per giustificare di esistere? Come pensate vi si possa affidare un Paese quando la campagna elettorale è basata su Novella 3000, nuovo organo editoriale della sinistra? Come pensate di raccogliere consensi con personaggi come Franceschini che, poveretto, si impegna, ma non sarà mai paragonabile ad un Corona, impareggiabile gossipparo?
    Come pensate di condurre un paese con un'accozaglia di utili idioti di facciata i cui fili vengono tirati da un ormai grande vecchio coi baffetti e qualche veterocomunista di estrazione sindacale? E noi tutti dovremmo affidarci alle amorevoli cure di siffatti personaggi? No,grazie. Ognuno di noi ha espresso il proprio voto e se questo voto non esprimeva amore per Silvio Berlusconi, comunque, esprimeva avversione per la sinistra. Io penserei a pulire la cacca in casa mia, prima di criticare la polvere in quella del vicino.
    E rispetterei chi ha votato non considerando il corpus elettorale come una massa di idioti perchè vi ha invitato a restare all'opposizione, ma considerando che, forse, qualcosa avete sbagliato...E non mi venga a dire che lei non è di sinistra, ma anarchico. Balle. Un anarchico non si adagia sul copione di nessuno, ma ne ha uno suo. Un anarchico non accetta nè le regole, nè i giochetti infantili. Un anarchico ha una dignità ed un pensiero che a qualcuno, in questo momento, mancano...E la sua maleducazione manifesta nello storpiare il nome di un uomo che, comunque, raccoglie il consenso di milioni di Italiani la caraterizza come esponente non di un rispettabilissimo pensiero anarchico, ma come supino membro di quella confraternita si sinistra che non ammette il pensiero differente e l'espressione di un differente pensiero.Il Movimento Paraculo non le piace? Prego, si accomodi. Il fatto che lei non riesca ad inquadrarci e categorizzarci dimostra che i veri anarchici, paradossalmente, siamo noi e non lei. Buon riposo, sig, altipiani cazzeggianti.
    Tony

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