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giovedì 29 gennaio 2009

Lemmings

di Fabio Lanzi.


Il lemming è un piccolo roditore che vive nei Paesi Artici,  tutto sommato grazioso, erbivoro. Va in letargo in inverno, vive solitario per la maggior parte del tempo ed ha un notevole tasso riproduttivo. Fin qui, un normalissimo roditore.

Che cosa ha di particolare? Esiste la credenza che i lemmings, di tanto in tanto, quando la popolazione del branco diventa troppo numerosa, pratichino il suicidio di massa gettandosi da una rupe ed andando a morire quanti più possibile. Come se avessero un cervello unico e condiviso. O come se non ce lo avessero affatto. Tutti assieme appassionatamente verso l’autoeliminazione.

Aiuto, ma che animaletti idioti…

Ma… se sostituissimo la parola ‘Lemmigs’ con ‘Esseri umani’… porca miseria, sembriamo noi!

Di esempi ce ne sono tantissimi.

La Borsa. Sale e scende per pura psicologia, la maggior parte delle volte. Qualcuno starnutisce, e la Borsa scende. Qualcuno dice che va tutto bene, e la Borsa sale. Qualcuno fa scoppiare un pallone di carta e la Borsa crolla. Non sto scherzando, va veramente così. Infatti, quei pochi che davvero fanno girare le informazioni, le manipolano per massimizzare i guadagni.

La pubblicità. Mi sento trattato come un deficiente quando assisto alle pubblicità. Specie quelle delle auto. La giocano sulla sensazione di libertà, di gioia, di padronanza a guidare un auto. Tutti conosciamo benissimo le dolci sensazioni che proviamo in mezzo al traffico alle ore di punta, in mezzo alla nebbia e quando c’è il ghiaccio in strada. Ma no, in auto è un esperienza meravigliosa. E martella, i messaggi passano. E tutti a cambiare la macchina approfittando dei super finanziamenti. Ah, se non si fosse capito, vanno pagati.

La pubblicità degli assorbenti femminili è il non plus ultra. Usando il tal assorbente, in ‘quei giorni’ la donna acquista i super poteri e riesce contemporaneamente ad andare a cavallo, lanciarsi col paracadute, giocare a tennis e a fare la ruota.

E quei prodotti li compriamo, perché ci è arrivato il messaggio ‘comprali’. Basterebbe scegliere marche diverse dello stesso prodotto.

I telefonini, le tv al plasma, l’elettronica ultra-moderna… essì, proprio dei bisogni primari! Come se 20-25 anni fa non fossimo sopravvissuti col telefono di casa ed il mega televisore col tubo catodico. E la gente, in massa a comprare.

Il traffico in strada e in autostrada… sempre gli stessi ingorghi, sempre negli stessi modi, tutti gli anni… e finiamo sempre così.

Altro esempio supremo, le ricevitorie del Lotto… basta appendere un cartello in stile ‘qui vinti 20'000 euro’ e per minimo 6 mesi quella ricevitoria sarà piena. Quasi sicuramente nessuno vincerà più di 10 euro.

Il mitico iPhone… che ridere… un sacco di persone sono corse a comprarlo. Si è poi scoperto che da noi veniva venduto al doppio che in America e tutti i servizi pubblicizzati erano a pagamento! Per la serie ‘prendila nei denti e portala a casa’.

E l’influenza aviaria… vi ricordate quanta paura? Una vera psicosi. Ho conosciuto personalmente un paio di persone che per mestiere, prima della psicosi dell’influenza aviaria, vendeva carne di pollo. Ebbene, hanno dovuto chiudere. Per cosa? Per nulla. Per la paura spinta e spinta da parte dei telegiornali. Visto che la questione era pura paura e che i polli costavano poco, ne approfittai per mangiare più carne di pollo rispetto al solito.

La meningite di Treviso… che panico, per quelle 2-3 settimane. Per pochi casi documentati, partì una grossa campagna di vaccinazione nel trevigiano. Una coppia di amici mi chiesero: ‘secondo te, dobbiamo fare la vaccinazione come dicono in televisione?’. Io risposi:’Io non la faccio perché non ce n’è bisogno, voi fate come volete.’.

Non ce ne fu bisogno. Che strano…

Insomma… quando mi dicono ‘va tutto male’, mi riesco a sentire relativamente tranquillo… quando mi dicono ‘va tutto bene’, inizio a guardarmi intorno con un po’ di sospetto.

E’ brutto andare tutti in una sola direzione quando non sei tu a deciderlo ma quando è qualcun altro a deciderlo per te, spesso subdolamente.

Occhi aperti, sempre. Cervello acceso, sempre.

Se bisogna finire nel precipizio, almeno non sia perché qualcuno ci ha detto ‘Lanciati!’.

                                              Il lemming

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