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giovedì 22 gennaio 2009

Lost Trails (seconda parte)


E gli 'anni '80 si colorarono di tinte psichedeliche (!?)



Se la scena della East Coast si rifaceva al Rock anni '60 più duro e diretto, le band che popolarono il cosidetto Paisley Underground, quasi tutte provenienti da Los Angeles e San Francisco, trassero invece ispirazione dalla psichedelia morbida, quella che flirtava con Folk e Country, più sognante ed eterea, insomma.
Three O'Clock

La definizione “Paisley Underground” venne data dal cantante e bassista dei Three O'Clock, Mike Quercio, ad un manipolo di band (compresa la sua) che si ritrovavano a suonare negli stessi posti, le stesse canzoni, e vestivano con abbigliamento similmente derivato dagli anni '60 (le famigerate camicie con motivi “paisley”). Fra di esse, in primo piano, c'erano i Rain Parade di Steven Roback e Matthew Piucci.

Autori di una musica altamente suggestiva, lenta, onirica, decisamente psichedelica, i Rain Parade catalizzarono intorno a sé tutte le band più promettenti della scena, dando il via anche a progetti 'corali' (vedi l'LP Rainy Day, da molti considerato il manifesto del Paisley Undergorund, e realizzato da una formazione che vede insieme membri dei Parade, dei Three O'Clock, dei Dream Syndicate). Roback rimase alla guida della band solo per un disco, il fenomenale Emergency Third Rail Power Trip, del 1983, per formare subito dopo gli Opal, se possibile ancora più 'acidi' dei Parade, insieme a Kendra Smith fuoriuscita dai Dream Syndicate, e in seguito i Mazzy Starr.


Green On Red

Altra seminale band losangelena (di adozione, perché provenivano da Tucson, i nostri) furono i Green On Red. Guidati dall'imprevedibile e geniale Dan Stuart, con l'apporto strumentale dell'inconfondibile organo Farfisa di Chris Cacavas, che dava al loro sound tonalità Doorsiane, i Green On Red furono tra le band Neo-Psichedeliche che più si avvicinarono al successo commerciale, virando da un suono duro, acido e sporco, a certe atmosfere che ricordavano il Neil Young primi anni '70, e in seguito introducendo elementi presi dal miglior R&B. Ma la personalità idiosincratica di Stuart, poco incline al compromesso, e alle regole dello show business, rese ingestibile un possibile lancio dei Green On Red su larga scala. Un vero rocker vecchio stampo, insomma, fuori luogo nei rampanti, yuppistici anni '80, il buon Dan. Gravity Talks, il loro primo album, è un capolavoro, e contiene una delle canzoni più amate di tutto il Paisley Underground, Cheap Wine.

Long Ryders

Simili sonorità, anche se con dosi più massicce di Country, sono presenti nei Long Ryders, che invece un breve periodo di successo commerciale lo assaggiarono, intorno alla seconda metà degli '80, con un paio di 45 giri nelle classifiche. Leader e mente dei Ryders (che presero il nome da un film di Walter Hill, I Cavalieri dalle Lunghe Ombre, del '79, mettendo la 'y' al posto della 'i', in omaggio ai Byrds) era Sid Griffin, giornalista musicale, appassionato fino alla mania di Gram Parsons, e chitarrista a tempo perso. L'amore per il Country-Rock alla Parsons, sono evidenti già nelle prime prove della band, e diventerà preponderante negli anni. And She Rides, contenuta nel Mini-LP d'esordio dei Ryders, 10-5-60, del 1983, è una delle canzoni più belle dell'era Neo-Psichedelica, e degli anni '80 in generale.

Unclaimed

Griffin, prima di formare i Long Ryders aveva militato negli Unclaimed, una delle formazioni più misteriose e leggendarie di tutto il Paisley Underground, creatura del geniale e incostante Shelley Ganz. Ganz, fine conoscitore di tutte le formazioni più oscure dei Sixties, distilla le numerose influenze nel sound della sua band, facendone una delle più eccitanti e originali della scena, nonostante l'approccio ultrarevivalistico. Purtroppo però la pigrizia congenita del personaggio, e la tendenza a perdere presto interesse nei propri progetti, condannerà gli Unclaimed a una precoce fine, anche se dalle ceneri della band nasceranno interessanti formazioni: Long Ryders appunto, Yard Trauma, Theee Fourgiven (proprio con 3 'e', non è un refuso!).

Thin White Rope

Caso atipico nel panorama del Paisley Undergorund, e non direttamente assimilabili ai canoni tipici del suono West Coast, i Thin White Rope di Guy Kyser. La band adottò stilemi sonori traslati dal miglior Bay Area Sound degli anni '60, a cominciare dagli intrecci a due chitarre soliste, che ne fecero una sorta di Quicksilver Messenger Service post-moderni, bagnati nell'acqua santa della proto-wave dei Television, e con atmosfere polverose, pesanti, anticipatrici dello stoner di Kyuss e Monster Magnet, per le quali venne coniato il termine 'desert Rock'. I Thin White Rope sono una band di confine, a metà tra Neo-Psichedelia e Post-Punk, con tratti che sconfinano nell'Hard Rock Gotico dei Black Sabbath (band molto amata anche all'interno della scena Neo-Psichedelica), e tendenze avanguardistiche. Un vero peccato non abbiano ottenuto il successo che meritavano, e siano sopravvissuti solo pochi anni. Gli album dei Thin White Rope sono tutti interessanti, anche se, a giudizio di chi scrive, il secondo, Moonhead è il loro capolavoro.

Giant Sand

Altra band con atmosfere da deserto, i Giant Sand guidati da Howe Gelb, chitarrista con trascorsi (e futuri) Country, innamorato di Dylan, Neil Young e Hank Williams, allo stesso modo che dei Velvet Undergorund e Hendrix. Autori all'esordio di una musica polverosa, compatta, idiosincratica e affascinante, presto imboccheranno vie più tradizionali, comunque meritevoli di ascolto. Una curiosità: Gelb ha suonato anche con la nostra Nada, nell'album Tutto l'Amore Che Mi Manca, del 2004.


Una delle caratteristiche più interessanti della scena Neo-Psichedelica, come già accennato in apertura, fu la sua 'globalità'. A differenza, cioè, di altri generi musicali, fermo patrimonio anglo-americano, i suoni ispirati ai Sixties fecero proseliti in tutto il mondo, e molte delle migliori band vennero da paesi come l'Australia, la Svezia e anche l'Italia.


In Australia già dalla metà degli anni '70 il recupero di sonorità anni '60 era patrimonio acquisito, grazie ai Radio Birdman, formazione leggendaria, autori di due album fra i più importanti per l'evoluzione del Punk di ispirazione Stooges. Cantante dei Radio Birdman era Rob Younger, che negli '80 proseguì due carriere parallele, come leader dei New Christs (tuttora attivi), e come mentore e produttore di altre band, fra cui i grandissimi Died Pretty.


Died Pretty

Formatisi agli inizi degli anni '80, traendo ispirazione dal suono duro degli Stooges, le atmosfere ipnotiche dei Doors, la new wave con tendenze dark, e i feedback alla Velvet Undergorund, ma intrisi di una profonda vena melodica, tendente al depresso, la musica dei Died Pretty è assolutamente non catalogabile, e affascinante, e i loro primi lavori, specificatamente il mini-LP Next to Nothing e l'album d'esordio Free Dirt, immancabili in ogni collezione Rock che si rispetti.


Gli Stooges sono alla base anche del sound degli Scientists di Kim Salmon, band senza troppi fronzoli, sconfinante a volte in una sorta di Noise ante-litteram.


Triffids Hoodoo                                     Gurus

Più melodici e decisamente abbordabili i Triffids e gli Hoodoo Gurus, due band che sfiorarono il successo di massa, ma forse arrivarono sulla scena troppo tardi, verso la metà degli anni '80, quando l'interesse per la Neo-Psichedelia stava scemando, e altre forme sonore decisamente meno revivaliste, quali il Grunge in America e lo Shoegazer in Inghilterra, iniziavano a catalizzare l'attenzione del pubblico Rock.


Anche la Nuova Zelanda ebbe la sua bella band Neo-Psichedelica, i Chills, autori di alcuni buoni album di tenue rock malinconico, con tinte acide e atmosfere crepuscolari.


                                             Nomads                     Backdoors Men            Creeps

Dalla Svezia vennero alcune delle più belle band di ispirazione Garage di tutti gli anni '80: Nomads, Backdoor Men, Creeps.

I Nomads erano dichiaratamente fan del miglior Hard Rock psichedelico anni '60, quello di Litter, Sonics, Stooges, MC5. Grande band dal vivo, anche su disco le loro composizioni brillano per energia allo stato puro, ed elettricità non trattenuta, sempre sul punto di esplodere. Fra le migliori band di tutta la Neo-Psichedelia, raggiunsero l'apice creativo col mini-LP Where the Wolf Bane Blooms, un concentrato di Rock senza compromessi.


Più canonici, ma non meno interessanti, i Backdoor Men si rifacevano al Garage Beat psichedelico di gruppi come Count Five e Yardbirds, non disdegnando puntate verso sonorità tipicamente Rolling Stones. Non arrivarono mai al Long Playing, e la loro discografia si limita a due splendidi, quanto introvabili, 45 giri.


I Creeps erano probabilmente la band più preparata della scena svedese, ma una costante incertezza sulla direzione musicale da seguire negò loro la possibilità del salto di categoria, da cult band, a gruppo di successo. In tre album esplorarono tre generi (ed effettuarono tre cambi di look) agli antipodi, sollevando in molti qualche sospetto di opportunismo: dal puro Garage dell'esordio, Enjoy the Creeps, al sound Mod-Beat di Now Dig This!, fino al Funky-Rock in stile Sly & The Family Stone di Tormato. Nonostante le riserve sulle reali intenzioni di tanta camaleonticità, ognuno di questi album è un gioiello nel suo genere.


In Italia la Neo-Psichedelia godette di grande fortuna, fin dal suo apparire nell'orizzonte musicale. Anzi, fu proprio una band italiana fra le prime nel proporre, agli albori degli anni '80, un suono che si rifaceva direttamente e dichiaratamente al Garage Punk, i pisani Useless Boys. Dallo scioglimento di quella band nacquero tre formazioni fra le migliori della Neo-Psichedelia europea, i Birdman of Alkatraz, gli Steeplejack e i Liars. Soprattutto i Birdmen, guidati dal batterista Daniele Caputo, grande collezionista ed esperto di cose Sixties, si imposero presto, anche oltre i confini patri, come una delle band più mature, con un suono derivante in gran parte dalla psichedelia texana di 13th Floor Elevators e Seeds.


Sick Rose

I torinesi Sick Rose, guidati dal cantante Luca Re, furono (e sono ancora!!!) tra le formazioni più attive e seguite del panorama Neo-Psichedelico europeo. Dagli esordi, in puro stile Garage, ai numerosi dischi realizzati negli anni, arricchendo via via lo spettro sonoro con tinte Hard Rock, Surf, Punk, Country, Folk, i Sick Rose sono la dimostrazione che, anche in Italia, se c'è passione, impegno, coerenza, e si è disposti a farsi il culo, macinando concerti su concerti, con la musica ci si può campare, anche quella meno commerciale.

Attivissime, in quegli anni, anche le scene romana e milanese, con ottime band, tra le quali vale la pena ricordare i capitolini Technicolour Dream e Sleeves, e i meneghini Ugly Things e Silver Surfers.


E, ultimo ma non ultimo, un collega giornalista, Claudio Sorge, che fu il primo, allora, dalle pagine della rivista musicale Rockerilla, prima, e Lost Trails, poi, a capire l'importanza e dare il giusto risalto alla Neo-Psichedelia, impegnandosi in seguito anche come discografico, fondando l'etichetta Electric Eye, con la quale esordirono praticamente tutte le band Neo-Garage italiane.


Tante, tantissime altre scene, e band, popolarono quei psichedelici anni '80, in ogni angolo del pianeta. La Neo-Psichedelia, al suo apice, era un fenomeno così diffuso che addirittura nazioni insospettabili come la Grecia, avevano le loro (ottime) band portabandiera, vedi i Last Drive.


Abbiamo parlato poco, anzi, per niente dell'Inghilterra. Non è un caso. Ovviamente la vecchia Albione non fu immune dal virus Neo-Psichedelico, e molte band iniziarono ad adottare stilemi sonori derivati dagli anni '60. Però la loro importanza è decisamente minore rispetto a quella delle formazioni americane, australiane e del resto d'Europa. La scena inglese era ancora troppo dominata dal Post-Punk e dal Synthpop per permettere una diffusione capillare del fenomeno Neo-Psichedelico e, per altri versi, già proiettata verso forme sonore che guardavano al futuro (The Jesus & Mary Chain, My Bloody Valentine). Nonostante questo, band come i Mood Six, i Thanes, gli Steppes, i Bevis Frond e i Playn Jayn non possono mancare in una, seppur veloce, ma esaustiva rassegna lungo i 'lost trails' del sound acido anni '80.


Esaustiva, ma necessariamente limitata, che di band Neo-Psichedeliche degne di nota ne son rimaste fuori parecchie (come l'appassionato di Rock dell'ultim'ora mi farà notare, dopo un controllo su Wikipedia), vedi True West, Tell-Tale Hearts, Morlocks, Miracle Workers, Lyres. Ma per non rendere questo pezzo una lista della spesa, mi sono giocoforza limitato alle maggiori, o quelle che, per un verso o l'altro, considero le migliori. O semplicemente piacciono a me. Punto.


Verso la fine degli anni '80 l'interesse per la Neo-Psichedelia iniziò a diminuire. Nel panorama musicale erano spuntate altre forme sonore, più attuali, che calamitavano l'attenzione del pubblico: il Thrash Metal, il Grunge, i primi tentativi di crossover a-là Red Hot Chili Peppers e Urban Dance Squad, l'Hip-Hop. Il grande fiume Garage rifluì nella corrente e, anche se non sparì, diventò patrimonio di un ristretto gruppo di fan che, negli anni, ne hanno garantito la sopravvivenza, anche se a livello strettamente underground.

Ma la riscoperta di stilemi sonori derivanti dagli anni '60, effettuata da quelle band, si è introdotta definitivamente nel tessuto del Rock, penetrando anche i quei generi che sono venuti dopo, come il Grunge, appunto (ascoltare gli Screaming Trees, please) e il Brit-Pop (gli Oasis sono letteralmente imbevuti di psichedelia... i primi Oasis perlomeno).

Ulteriore testimonianza che, quando la musica è buona, non conta l'anno in cui è stata composta, o incisa. E d'altra parte, è sempre e soltanto Rock n' Roll...


Buon ascolto.


Puntata precedente:


Lost Trails - Prima parte 


Discografia essenziale Neo-Psichedelica – Parte 2


VV.AA.

Rainy Day (1984)


The Three O'Clock

Sixteen Tambourines (1983)


Rain Parade

Emergency Third Rail Power Trip (1983)

Explosion in the Glass House (Mini-LP 1984)


Opal

Happy Nightmare Baby (1987)


Green On Red

Gravity Talks (1983)

Gas Food Lodging (1985)


Long Ryders

10-5-60 (Mini-LP 1983)

Native Sons (1984)

State of Our Union (1985)


The Unclaimed

The Unclaimed (1983)


Yard Trauma

Must've Been Something (1985)


Thin White Rope

Exploring the Axis (1985)

Moonhead (1987)

In the Spanish Cave (1988)


Giant Sand

Valley of Rain (1985)

Ballad of a Thin Line Man (1986)


Died Pretty

Next to Nothing (Mini-LP 1985)

Free Dirt (1986)

Lost (1988)


Scientists

You Get What You Deserve (1985)


Triffids

Treeless Plain (1983)


Hoodoo Gurus

Stoneage Romeos (1984)


The Chills

Kaleidoscope World (1986)


The Nomads

Where the Wolf Bane Blooms (Mini-LP 1983)


The Creeps

Enjoy the Creeps (1986)

Now Dig This! (1988)


Birdmen of Alkatraz

From the Bird Cage (1989)


Steeplejack

Serena Maboose (1987)


The Sick Rose

Faces (1986)


Mood Six

The Difference Is... (1985)


Playn Jayn

Friday the 13th at the Marquee Club (1984)


The Steppes

Drop of the Creature (1986)


The Bevis Frond

Inner Marshland (1987)


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