
E gli 'anni '80 si colorarono di tinte psichedeliche (!?)

La definizione “Paisley Underground” venne data dal cantante e bassista dei Three O'Clock, Mike Quercio, ad un manipolo di band (compresa la sua) che si ritrovavano a suonare negli stessi posti, le stesse canzoni, e vestivano con abbigliamento similmente derivato dagli anni '60 (le famigerate camicie con motivi “paisley”). Fra di esse, in primo piano, c'erano i Rain Parade di Steven Roback e Matthew Piucci.
Autori di una musica altamente suggestiva, lenta, onirica, decisamente psichedelica, i Rain Parade catalizzarono intorno a sé tutte le band più promettenti della scena, dando il via anche a progetti 'corali' (vedi l'LP Rainy Day, da molti considerato il manifesto del Paisley Undergorund, e realizzato da una formazione che vede insieme membri dei Parade, dei Three O'Clock, dei Dream Syndicate). Roback rimase alla guida della band solo per un disco, il fenomenale Emergency Third Rail Power Trip, del 1983, per formare subito dopo gli Opal, se possibile ancora più 'acidi' dei Parade, insieme a Kendra Smith fuoriuscita dai Dream Syndicate, e in seguito i Mazzy Starr.





Altra band con atmosfere da deserto, i Giant Sand guidati da Howe Gelb, chitarrista con trascorsi (e futuri) Country, innamorato di Dylan, Neil Young e Hank Williams, allo stesso modo che dei Velvet Undergorund e Hendrix. Autori all'esordio di una musica polverosa, compatta, idiosincratica e affascinante, presto imboccheranno vie più tradizionali, comunque meritevoli di ascolto. Una curiosità: Gelb ha suonato anche con la nostra Nada, nell'album Tutto l'Amore Che Mi Manca, del 2004.
Una delle caratteristiche più interessanti della scena Neo-Psichedelica, come già accennato in apertura, fu la sua 'globalità'. A differenza, cioè, di altri generi musicali, fermo patrimonio anglo-americano, i suoni ispirati ai Sixties fecero proseliti in tutto il mondo, e molte delle migliori band vennero da paesi come l'Australia, la Svezia e anche l'Italia.
In Australia già dalla metà degli anni '70 il recupero di sonorità anni '60 era patrimonio acquisito, grazie ai Radio Birdman, formazione leggendaria, autori di due album fra i più importanti per l'evoluzione del Punk di ispirazione Stooges. Cantante dei Radio Birdman era Rob Younger, che negli '80 proseguì due carriere parallele, come leader dei New Christs (tuttora attivi), e come mentore e produttore di altre band, fra cui i grandissimi Died Pretty.

Formatisi agli inizi degli anni '80, traendo ispirazione dal suono duro degli Stooges, le atmosfere ipnotiche dei Doors, la new wave con tendenze dark, e i feedback alla Velvet Undergorund, ma intrisi di una profonda vena melodica, tendente al depresso, la musica dei Died Pretty è assolutamente non catalogabile, e affascinante, e i loro primi lavori, specificatamente il mini-LP Next to Nothing e l'album d'esordio Free Dirt, immancabili in ogni collezione Rock che si rispetti.
Gli Stooges sono alla base anche del sound degli Scientists di Kim Salmon, band senza troppi fronzoli, sconfinante a volte in una sorta di Noise ante-litteram.

Più melodici e decisamente abbordabili i Triffids e gli Hoodoo Gurus, due band che sfiorarono il successo di massa, ma forse arrivarono sulla scena troppo tardi, verso la metà degli anni '80, quando l'interesse per la Neo-Psichedelia stava scemando, e altre forme sonore decisamente meno revivaliste, quali il Grunge in America e lo Shoegazer in Inghilterra, iniziavano a catalizzare l'attenzione del pubblico Rock.
Anche la Nuova Zelanda ebbe la sua bella band Neo-Psichedelica, i Chills, autori di alcuni buoni album di tenue rock malinconico, con tinte acide e atmosfere crepuscolari.

Dalla Svezia vennero alcune delle più belle band di ispirazione Garage di tutti gli anni '80: Nomads, Backdoor Men, Creeps.
I Nomads erano dichiaratamente fan del miglior Hard Rock psichedelico anni '60, quello di Litter, Sonics, Stooges, MC5. Grande band dal vivo, anche su disco le loro composizioni brillano per energia allo stato puro, ed elettricità non trattenuta, sempre sul punto di esplodere. Fra le migliori band di tutta la Neo-Psichedelia, raggiunsero l'apice creativo col mini-LP Where the Wolf Bane Blooms, un concentrato di Rock senza compromessi.
Più canonici, ma non meno interessanti, i Backdoor Men si rifacevano al Garage Beat psichedelico di gruppi come Count Five e Yardbirds, non disdegnando puntate verso sonorità tipicamente Rolling Stones. Non arrivarono mai al Long Playing, e la loro discografia si limita a due splendidi, quanto introvabili, 45 giri.
I Creeps erano probabilmente la band più preparata della scena svedese, ma una costante incertezza sulla direzione musicale da seguire negò loro la possibilità del salto di categoria, da cult band, a gruppo di successo. In tre album esplorarono tre generi (ed effettuarono tre cambi di look) agli antipodi, sollevando in molti qualche sospetto di opportunismo: dal puro Garage dell'esordio, Enjoy the Creeps, al sound Mod-Beat di Now Dig This!, fino al Funky-Rock in stile Sly & The Family Stone di Tormato. Nonostante le riserve sulle reali intenzioni di tanta camaleonticità, ognuno di questi album è un gioiello nel suo genere.
In Italia la Neo-Psichedelia godette di grande fortuna, fin dal suo apparire nell'orizzonte musicale. Anzi, fu proprio una band italiana fra le prime nel proporre, agli albori degli anni '80, un suono che si rifaceva direttamente e dichiaratamente al Garage Punk, i pisani Useless Boys. Dallo scioglimento di quella band nacquero tre formazioni fra le migliori della Neo-Psichedelia europea, i Birdman of Alkatraz, gli Steeplejack e i Liars. Soprattutto i Birdmen, guidati dal batterista Daniele Caputo, grande collezionista ed esperto di cose Sixties, si imposero presto, anche oltre i confini patri, come una delle band più mature, con un suono derivante in gran parte dalla psichedelia texana di 13th Floor Elevators e Seeds.

I torinesi Sick Rose, guidati dal cantante Luca Re, furono (e sono ancora!!!) tra le formazioni più attive e seguite del panorama Neo-Psichedelico europeo. Dagli esordi, in puro stile Garage, ai numerosi dischi realizzati negli anni, arricchendo via via lo spettro sonoro con tinte Hard Rock, Surf, Punk, Country, Folk, i Sick Rose sono la dimostrazione che, anche in Italia, se c'è passione, impegno, coerenza, e si è disposti a farsi il culo, macinando concerti su concerti, con la musica ci si può campare, anche quella meno commerciale.
Attivissime, in quegli anni, anche le scene romana e milanese, con ottime band, tra le quali vale la pena ricordare i capitolini Technicolour Dream e Sleeves, e i meneghini Ugly Things e Silver Surfers.
E, ultimo ma non ultimo, un collega giornalista, Claudio Sorge, che fu il primo, allora, dalle pagine della rivista musicale Rockerilla, prima, e Lost Trails, poi, a capire l'importanza e dare il giusto risalto alla Neo-Psichedelia, impegnandosi in seguito anche come discografico, fondando l'etichetta Electric Eye, con la quale esordirono praticamente tutte le band Neo-Garage italiane.
Tante, tantissime altre scene, e band, popolarono quei psichedelici anni '80, in ogni angolo del pianeta. La Neo-Psichedelia, al suo apice, era un fenomeno così diffuso che addirittura nazioni insospettabili come la Grecia, avevano le loro (ottime) band portabandiera, vedi i Last Drive.
Abbiamo parlato poco, anzi, per niente dell'Inghilterra. Non è un caso. Ovviamente la vecchia Albione non fu immune dal virus Neo-Psichedelico, e molte band iniziarono ad adottare stilemi sonori derivati dagli anni '60. Però la loro importanza è decisamente minore rispetto a quella delle formazioni americane, australiane e del resto d'Europa. La scena inglese era ancora troppo dominata dal Post-Punk e dal Synthpop per permettere una diffusione capillare del fenomeno Neo-Psichedelico e, per altri versi, già proiettata verso forme sonore che guardavano al futuro (The Jesus & Mary Chain, My Bloody Valentine). Nonostante questo, band come i Mood Six, i Thanes, gli Steppes, i Bevis Frond e i Playn Jayn non possono mancare in una, seppur veloce, ma esaustiva rassegna lungo i 'lost trails' del sound acido anni '80.
Esaustiva, ma necessariamente limitata, che di band Neo-Psichedeliche degne di nota ne son rimaste fuori parecchie (come l'appassionato di Rock dell'ultim'ora mi farà notare, dopo un controllo su Wikipedia), vedi True West, Tell-Tale Hearts, Morlocks, Miracle Workers, Lyres. Ma per non rendere questo pezzo una lista della spesa, mi sono giocoforza limitato alle maggiori, o quelle che, per un verso o l'altro, considero le migliori. O semplicemente piacciono a me. Punto.
Verso la fine degli anni '80 l'interesse per la Neo-Psichedelia iniziò a diminuire. Nel panorama musicale erano spuntate altre forme sonore, più attuali, che calamitavano l'attenzione del pubblico: il Thrash Metal, il Grunge, i primi tentativi di crossover a-là Red Hot Chili Peppers e Urban Dance Squad, l'Hip-Hop. Il grande fiume Garage rifluì nella corrente e, anche se non sparì, diventò patrimonio di un ristretto gruppo di fan che, negli anni, ne hanno garantito la sopravvivenza, anche se a livello strettamente underground.
Ma la riscoperta di stilemi sonori derivanti dagli anni '60, effettuata da quelle band, si è introdotta definitivamente nel tessuto del Rock, penetrando anche i quei generi che sono venuti dopo, come il Grunge, appunto (ascoltare gli Screaming Trees, please) e il Brit-Pop (gli Oasis sono letteralmente imbevuti di psichedelia... i primi Oasis perlomeno).
Ulteriore testimonianza che, quando la musica è buona, non conta l'anno in cui è stata composta, o incisa. E d'altra parte, è sempre e soltanto Rock n' Roll...
Buon ascolto.
Puntata precedente:
Discografia essenziale Neo-Psichedelica – Parte 2
VV.AA.
Rainy Day (1984)
The Three O'Clock
Sixteen Tambourines (1983)
Rain Parade
Emergency Third Rail Power Trip (1983)
Explosion in the Glass House (Mini-LP 1984)
Opal
Happy Nightmare Baby (1987)
Green On Red
Gravity Talks (1983)
Gas Food Lodging (1985)
Long Ryders
10-5-60 (Mini-LP 1983)
Native Sons (1984)
State of Our Union (1985)
The Unclaimed
The Unclaimed (1983)
Yard Trauma
Must've Been Something (1985)
Thin White Rope
Exploring the Axis (1985)
Moonhead (1987)
In the Spanish Cave (1988)
Giant Sand
Valley of Rain (1985)
Ballad of a Thin Line Man (1986)
Died Pretty
Next to Nothing (Mini-LP 1985)
Free Dirt (1986)
Lost (1988)
Scientists
You Get What You Deserve (1985)
Triffids
Treeless Plain (1983)
Hoodoo Gurus
Stoneage Romeos (1984)
The Chills
Kaleidoscope World (1986)
The Nomads
Where the Wolf Bane Blooms (Mini-LP 1983)
The Creeps
Enjoy the Creeps (1986)
Now Dig This! (1988)
Birdmen of Alkatraz
From the Bird Cage (1989)
Steeplejack
Serena Maboose (1987)
The Sick Rose
Faces (1986)
Mood Six
The Difference Is... (1985)
Playn Jayn
Friday the 13th at the Marquee Club (1984)
The Steppes
Drop of the Creature (1986)
The Bevis Frond
Inner Marshland (1987)
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