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giovedì 5 febbraio 2009

La Depressione


di dedimandy.


Da molti anni mi trovo ad assistere persone con una malattia davvero vasta. la DEPRESSIONE.
Tante volte abbiamo sentito questa parola, a volte sottovalutandone la gravità, arrivando a pensare" tanto a me non succederà mai..." oppure peggio ancora " ma si i depressi fanno così perchè incapaci di reagire, ma cosa vuoi che sia..." Beh vi garantisco che è una malattia vera e propria, con tante sfaccettature, ed essendo una malattia derivante la nostra psiche, mente, testa, quindi, non è dato saperne le cause se non attraverso esami specifici e terapie che a volte possono anche portare alla completa disfatta della mente. Ma andiamo per ordine: per prima cosa cerchiamo di capire cosa sia questa così tanto declamata malattia, cercheremo in maniera molto tranquilla, di capirne le eventuali cause, e come rapportarsi con chi ne è affetto. Cercherò poi secondo la mia esperienza, le mie conoscenze in materia, ma anche solo per consiglio, di aiutare ed eventualmente consigliare e rispondere chi avesse domande a proposito.
Per aiutarmi, ho  preso alcune domande rivoltemi durante la mia permanenza in chatta, con messaggi privati, ma che penso siano le domande che molti hanno in testa, paure, e richieste di aiuto...


D: Come mai una persona viene    considerata " depressa" cosa    scatena questa malattia?

R: non conosciamo la causa dei    disturbi psichici e perciò non    conosciamo neppure quella della    depressione. Molte volte nei    quadri clinici,  vengono definiti    come Disturbi dell’Umore (sia    quelli Depressivi che quelli    Bipolari, nei loro vari    sottotipi)con svariate    alterazioni comportamentali.    Nella depressione queste    alterazioni non sono    necessariamente dipendenti da un    qualche evento causale (non    sempre, infatti, si riesce a    trovare un evento causale!) e si    auto-alimentano dando luogo ai    sintomi depressivi che provocano    gravi disturbi al paziente. Si    potrebbe ipotizzare che lo stress    e le sofferenze provocate dalla    depressione, agiscano mantenendo    le alterazioni biochimiche messe    in moto da altre possibili cause,    oppure impedendo la loro    risoluzione.

D: I Disturbi dell’Umore possono      guarire spontaneamente?

R: Se i Disturbi dell’Umore hanno un    andamento episodico    (probabilmente in rapporto alla    tendenza delle alterazioni       biochimiche cerebrali ad          auto-limitarsi) è evidente che i
   singoli episodi possono andare    incontro anche alla guarigione    spontanea. Ma attenzione,    il disturbo, non trattato, provoca gravi sofferenze al malato, può essere responsabile di una compromissione (talora irreversibile) dei suoi ruoli (familiare, sociale e lavorativo), può raggiungere una gravità tale da provocare impulsi di suicidio : in effetti, circa un terzo dei depressi non trattati mette in atto tentativi di suicidio e circa la metà di questi riesce nell’intento . La Depressione deve essere considerata, perciò, come una malattia ad esito potenzialmente fatale .

 D: Quali sono i rapporti tra gli eventi di vita e la Depressione?

R: Gli eventi della vita a significato negativo provocano generalmente tristezza, malessere, ansia, proporzionati alla gravità degli eventi e che vanno incontro a regressione una volta superati gli eventi stessi o le loro conseguenze.

Alcuni eventi (principalmente di lutto, di perdita, di separazione affettiva, o quando il soggetto non vede una soluzione o una via d’uscita ) possono rappresentare, invece, il punto di partenza per una reazione depressiva che, se si protrae eccessivamente nel tempo e/o raggiunge una gravità sproporzionata rispetto all’evento scatenante, può assumere le caratteristiche di un Disturbo Depressivo vero e proprio. Talora sono le situazioni stressanti stabili, croniche, non modificabili, che possono scatenare la depressione.

Non di rado, però, la depressione si manifesta senza essere preceduta da eventi psicosociali di particolare importanza e/o gravità.


D:  tra la sfera ormonale sessuale e la Depressione, nella donna, è correlazione?

Certamente tra la sfera ormonale legata alla riproduzione e la depressione esistono dei legami abbastanza stretti, legami che riguardano sia la sfera psicologica che quella biologica. Sappiamo bene che:

alcune donne, nel periodo premestruale, possono avere brevi fasi depressive,

gli anticoncezionali possono predisporre alla depressione,

il parto è responsabile, in circa la metà delle puerpere, del cosiddetto "maternity blues" , un quadro depressivo che insorge 3-4 giorni dopo il parto, dura circa una settimana e si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi, ma che talvolta evolve in una depressione del postpartum,

in un certo numero di donne la depressione esordisce nell’epoca della menopausa

Gli eventi correlati alla sessualità ed alla riproduzione possono assumere la caratteristiche di "eventi stressanti":

dal punto di vista psicologico, poiché richiedono un adattamento a condizioni sempre diverse ed alcune, come il parto e la menopausa, comportano addirittura un notevole cambio di ruolo e tutto questo può suscitare idee di inadeguatezza, di incapacità

dal punto di vista biologico, poiché la sfera riproduttiva è regolata da un delicato gioco ormonale che va incontro a profondi mutamenti nelle diverse fasi della vita riproduttiva. Gli ormoni in gioco, oltre alle azioni specifiche sugli organi e sui meccanismi della riproduzione, agiscono, attraverso i neuromediatori, sul cervello influenzando emozioni e comportamento.

 

A quale età si presenta, in genere, la Depressione?

La depressione può presentarsi a qualunque età, e nessuno, dai bambini agli anziani, può considerarsene esente. Certamente possono cambiare le caratteristiche sintomatologiche o la gravità, ma tutti possono esserne colpiti.

 

D: La Depressione è una malattia ereditaria?

I familiari dei pazienti Bipolari sono a più alto rischio di depressione rispetto alla popolazione generale e rispetto ai figli adottivi o acquisiti per matrimonio.

 

come accorgersene e cosa fare?


Tristezza persistente, irritabilità, stanchezza, perdita di fiducia in se stessi... Ecco alcuni consigli per capire il malessere di queste persone ed aiutarle ad uscirne.

 Le ragioni di una depressione sono molteplici ma si traducono sempre con stessi sintomi: tristezza, preoccupazione, stanchezza, poca fiducia in se stessi, insonnia, asocialità, calo della libido), disinteressamento per le attività abituali, pensieri morbosi e, addirittura, tendenze suicide...
 
 Generalmente, gli stati depressivi si curano ricorrendo all’aiuto di uno specialista, uno psichiatra o uno psicoterapeuta che, per un certo periodo, prescrive degli antidepressivi associati, eventualmente, a sedute di psicoterapia.
A parte questo, anche le persone che stanno accanto alla persona depressa hanno una funzione importante nel suo processo di guarigione: la aiutano ad accettare la propria malattia e la sostengono quotidianamente. La cosa più difficile è capire il depresso, sostenerlo e confortarlo, evitando di essere troppo bruschi.
 
L'atteggiamento da adottare
• la sofferenza deve essere presa sul serio: se un tuo caro si affida a te, non banalizzare la sua sofferenza dicendogli frasi tipo “passerà, è soltanto un momento difficile". Sentendosi incompreso, tenderà ad isolarsi ancora di più, a sentirsi diverso e ad auto-convincersi che nessuno può aiutarlo, né tu, né un medico.
 
• incoraggialo a farsi seguire da un medico: innanzitutto, puoi essergli utile consigliandogli di rivolgersi ad un medico o aiutandolo a trovare uno specialista. Se ha difficoltà fare il primo passo, puoi anche proporgli di accompagnarlo al primo appuntamento.
 
• impara a non giudicare: sappi che è impossibile ragionare con una persona depressa, poiché questo disturbo colpisce proprio la gestione delle emozioni. Devi imparare anche a non esprimere giudizi e a non farlo sentire in colpa, anche se non riesci a capire le ragioni del suo disagio.: "riprenditi, non puoi permetterti di comportarti così!". Dimentica i rimproveri tipo riprenditi, “non puoi permetterti di comportarti così!", oppure "al mondo ci sono persone più infelici di te!". E naturalmente, evita consigli basilari e lezioni di morale su quello che dovrebbe fare per riprendere le redini della sua vita.
 
• un ascolto attento: impara a dar prova di disponibilità e di pazienza, dimostragli che sai ascoltare. Lascia parlare il depresso col cuore in mano, anche se rimugina sempre le stesse cose e non sembra darti ascolto. Inizialmente, il tuo sostegno sarà di grande conforto. Invece, cerca di non trattarlo come un bambino, rischieresti di renderlo dipendente da te.
 
• resta positiva: per la persona depressa, il futuro è nero. Cerca di farle cambiare idea, anche se non si mostra ricettiva. Parlale della tua vita, delle tue occupazioni, falle condividere i tuoi momenti di gioia e mostrale il lato positivo delle cose. E soprattutto, incoraggiala a conservare la speranza dicendole che, domani, le cose andranno meglio...
 
• spingila ad avere una vita sociale: è frequente che la persona depressa tenda ad isolarsi completamente e a evitare ogni tipo di vita sociale. Incoraggiala ad uscire insieme. Senza essere troppo diretta, proponile una passeggiata, un cinema, un ristorante... Non essere troppo autoritaria, ma mostrati decisa. Al posto di "preferisci fare una passeggiata o restare a casa?" dille piuttosto, "andiamo, ti porto a fare una passeggiata!". All’inizio la persona depressa si mostrerà recalcitrante, ma poi ti ringrazierà di sicuro.
 
Attenta a proteggere il tuo equilibrio
Prendersi cura di una persona depressa, vuole anche dire proteggersene. Secondo molti specialisti, è sintomatico: liberato temporaneamente dal suo malessere, il depresso tende ad appropriarsi dell'atteggiamento positivo della persona che lo aiuta, rischiando invece di distruggerlo "psichicamente". Occorre dunque imparare a proteggersi da questo “contagio”. In psicologia, la soluzione si chiama "ascolto fluttuante", e consiste nell’ascoltare e compatire l’altro, pur mantenendo il giusto distacco.
Infine, la cosa più importante è non iniziare a dubitare di te stessa e delle tue capacità d'ascolto, che si tratti del tuo coniuge, di tuo figlio, del tuo migliore amico... Se ti senti indebolita, potresti diventare un capro espiatorio per la persona depressa. Invece, se le mostrerai che conosci i tuoi limiti e sei forte, anche lei si sentirà più responsabile e cercherà di prendersi cura di se stessa.
Ultimo consiglio. Aiutare una persona depressa può stancare sia moralmente che fisicamente. Pensa quindi a prenderti cura di te stessa e regalarti dei momenti di meritato relax.

Seguirà prossimamente la differenza tra ansia e depressione.....testimonianze da chi ha passato questa malattia....possibili cause ed eventuali terapie.....e altro ancora.

 

 

Se volete possiamo parlarne. 

(Potete rivolgervi direttamente al link dell'autore; N.d.R)

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