
Girotondo
Sono un oggetto impazzito che vaga nell’universo, alla ricerca di un punto stabile in cui sostenere che la realtà e il sogno sono la medesima cosa, quando ciò che ci s’immagina sta nel reale.
Siamo un insieme di dubbi . Risolti taluni se ne creano altri, in un infinito mistero in cui si svolge l’esistenza di un essenza che non ci concede tregua nell’imporsi e proporci nuove alternative, per non arrivare mai dove il fato ha scritto che non dobbiamo giungere. Pensiero confuso? Un segreto: è voluto!
Girotondo infinito in cui sogno e realtà si mischiano in un insieme che porta a lacrime oppure gioie.
Sorrido o piango? Forse entrambi. Sorrido al reale e piango al sogno. Sorrido per il concreto e mi dispero per l’ebbrezza dell’in-concreto.
Girotondo infinito.
E come qualcuno diceva: sogno o son desto?
Toc, toc?
C’è nessuno?
Non risponde… il cervello non vuol rispondere!
E ora!? Credo che dovrei essere preoccupata, oppure sollevata.
Sì! Sono sollevata dal sollievo di non avere più quel peso che mi opprime la calotta cranica.
Ho cercato in ogni modo di liberarmi, ma lui era sempre lì e cresceva, si sviluppava e mi metteva in testa strane idee!
Che bello, guardar cose e non capire che sono, sentir parole e non sapere che significano.
Quant’è pensate e pesante pensare di dover sopportare il pensiero del cervello. Il corpo è un burattino che si muove tra l’intricata rete d’idilliaci illusioni o tristi realizzazioni. No, il rovescio.



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