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giovedì 23 luglio 2009

Dopo il G8 meno parole, più fatti



Il G8 si è concluso tra continui elogi ed applausi per l’organizzazione ben riuscita. Insomma un successone. Non metto in dubbio la qualità dell’organizzazione, ci mancherebbe. Io, però, non ho visto questo grande successo, ma solo meriti per aver allestito un grande evento e complimenti a destra e sinistra. Berlusconi, tra l’altro, in conferenza stampa sottolineava quasi sempre il successo e l’immensa organizzazione del G8, accompagnato dal suo immancabile sorrisetto. Ovviamente non basta saper organizzare bene un evento di questo genere, se poi alle promesse non seguono i fatti. I precedenti, poi, non sono mai stati dei migliori. Basta citare che 4 anni fa i paesi del G8 promisero di mettere a disposizione una grossissima cifra, intorno ai 50 miliardi di dollari all’anno, per venire incontro ai paesi in via di sviluppo. Non solo. Si promise anche di cancellare entro il 2010 i debiti di ben 41 paesi del Sud del mondo. Cosa non credo sia proprio avvenuta. Con le parole sono tutti bravi, ma poi siamo sempre punto e a capo. Volete sapere un’altra cosa? Il nostro governo ha tagliato gli aiuti ai paesi in via di sviluppo. Aiuti più che dimezzati. E le famose promesse dove sono andate a finire?
In quest’ultimo G8 è stata presa la decisione di stanziare 20 miliardi di dollari per aiutare le popolazione dell’Africa. Nello scetticismo staremo a vedere se stavolta le promesse si riveleranno tali.

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