
di Igor Carta.
Davvero impensabile, non il fatto, ma il tempismo con cui questa storia sia venuta a galla. Una mattina...mi son svegliato.... riprendevo conoscenza dopo l'immancabile sveglia, giusto in tempo per sorbirmi la rassegna stampa del TG5. Il Giornale, già il giornale che ancora porta la dicitura “quotidiano fondato da Indro Montanelli”, passato poi ad altri papabili del Pulitzer come Feltri o Belpietro e ora al castrato Giordano, pubblica la bomba: giro di squillo a Montecitorio durante il governo D'Alema. La bellezza di dieci anni fa! Il baffino non ha perso tempo, evidentemente dotato di poca intelligenza ma tasche bisognose d'introiti ha immediatamente querelato tutti, quando gli sarebbe bastata una risatina di sufficienza. Strano, davvero strano che esca fuori solo adesso, in tempi come questi, durante una serie di inchieste e scoop già ribattezzata “Puttanopoli”. Non vorrei sembrare partigiano, ma, perché solo ora? Solo ora si racconta un fatto che sarebbe bastato ampiamente per ottenere le dimissioni di qualsiasi capo di governo, tutti tranne uno ovviamente, facendo tra l'altro un enorme piacere ad antiberlusconiani e non? Semplice, D'Alema fu il primo dei benefattori che salvarono il Cavaliere dall'oblio con la famosa Bicamerale, dandogli le basi per il suo secondo mandato da premier, quello della censura e delle leggi vergogna. Passi per il fatto, zoccole in Parlamento, l'ha detto pure Beppe Grillo scatenando la reazione sdegnata delle parlamentari, dimostratesi assai sensibili alle critiche, tutte il loro “papi”, zoccole a Palazzo Grazioli, e la Gregoraci alla Farnesina, non ci ricordiamo più??!! Tutto ciò mi suggerisce un semplice fatto. Berlusconi é davvero al capolinea, con la riesumazione di simili fatti, veri o meno poco importa, oltre a dimostrarsi sensibile alle critiche di quei “pochi piccoli poveri comunisti”, neologismo coniato a Cinisello Balsamo, dove venne contestato da uno sparutissimo gruppo di facinorosi, ben più meritevoli della sua attenzione che dell'intera piazza radunata per lui. Aveva giudicato spregevole la venuta a galla delle sue tresche private, da Veronica a Noemi, da Villa Certosa alla D'addario, e ora il suo peggior quotidiano tira fuori la bomba a sensazione sul premier di dieci anni fa? Quanto hanno dovuto rovistare nella cosiddetta spazzatura i cronisti del castrato? Una tale carenza di validi argomenti per controbattere al fango che gli viene scagliato in questi giorni suonerebbe grave a chiunque, soprattutto ad un capo di governo padrone di fatto dell'informazione di massa che strapaga avvocati, giornalisti e portavoce per rimediare alle minchiate che spara e alle critiche che puntualmente gli piovono addosso copiose. Forse aveva ragione Beppe Grillo, la marea sta montando, peccato che l'assenza di una vera opposizione, che già in passato ha fatto la fortuna del nano, nonché l'assenza di una informazione libera gli renda tutto più facile. La stampa estera invece é letteralmente scatenata; Pais, Mundo, Financial Times, Economist, Daily Teleghaph...c'é chi pronostica la messa a berlina del nano a L'Aquila, o chi promette che la vera merda salirà a galla durante il vertice, per affossarlo definitivamente davanti agli occhi del mondo, come era quasi riuscito nel 1994. Il nano instancabilmente continua a parlare di complotto, un complotto che ha costruito da solo con frequentazioni discutibili che lo espongono a facili ricatti, come la D'Addario o Elio Letizia, oppure lo istigano a pronunciare invettive di stampo fascista contro la magistratura rea di perseguitare un brav'uomo come Dell'Utri, lo obbligano a definire eroe uno come Mangano, gli fanno disprezzare l'abolizione dell'immunità parlamentare durante Mani Pulite, perché evidentemente Previti in carcere proprio non ci voleva andare, e infatti sta scontando la condanna in comunità; personaggi a cui Silvio deve qualcosa del suo impero, ma di cui si libererebbe più che volentieri, dato il crescente onere per il loro silenzio e il costante pericolo di rivelazioni scottanti. Dové l'opposizione nel momento in cui servirebbe l'affondo decisivo? Il PD parla del congresso, della corsa al segretariato, perché effettivamente non sta succedendo nulla! Travaglio recentemente diceva che quella della stampa pilotata é una scusante parziale. Sottolinea come stranamente ogni volta che Berlusconi si sia trovato sull'orlo del baratro dalla cosiddetta opposizione sia sempre arrivato l'aiuto indiretto per non caderci, D'Alema e la bicamerale prima, Veltroni e il dialogo sulle riforme poi. Perché? Possibile che la scomparsa di Berlusconi comporterebbe l'epurazione dell'intera classe politica come avvenne, in parte, con la fine della prima repubblica? Davvero strano a quali risultanze ci portano semplici coincidenze tra ieri e oggi, peccato che la maggior parte degli italiani abbia la memoria corta, troppo corta, da quaglia!


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