Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

giovedì 2 luglio 2009

Sinistra radicale, la vergogna quanto vale!




Hanno vinto tutti, come al solito ultimamente, usano contorsionismi linguistici e logici davvero ammirevoli per complessità dialettica; l'arrampicarsi ove impossibile sfiora anche loro, la sinistra radicale; l'unico merito del Uoltér nazionale é stato l'aver cancellato dal Parlamento questa piccola ma enormemente patetica presenza.

Durante l'ultima campagna elettorale qualche esponente ha addirittura trovato il coraggio di unirsi al coro di calunnie a carico dell'Idv partito dai caimani, con che coraggio, conoscendo le frequentazioni di Bertinotti allo Yacht club di Viareggio col fine proletario Cecchi Gori? Sono talmente piccoli che ricorrono ai mezzi più iniqui per trovare un minimo di visibilità, persino attaccare il partito più pericoloso per il dominio populista. Ma come si fa ad accettare che simili personaggi si permettano di arrogarsi il diritto di autonominarsi unici eredi dei valori della Resistenza e della Costituzione? Nanni Moretti implorava D'Alema di dire qualcosa di sinistra, perché era appurato che Bertinotti neanche immaginasse cosa significasse, dire qualcosa di sinistra!! Fuori dal Parlamento Italiano, fuori da quello Europeo, questa é la giusta paga per una politica che sapeva di tutto, tranne che di sinistra. Si cominciò nel 1998, quando Bertinotti tolse l'appoggio al governo Prodi, non fosse stato per l'allora presidente Scalfaro, non proprio entusiasta di riandare alle urne, pena il ritorno del nano a Palazzo Chigi, chissà cosa sarebbe successo. Proprio in quel periodo cominciavano i primi scontri etnici nel Kosovo, ma i grandi portatori di pace a tutti i costi se ne accorsero soltanto un anno dopo, quando i caccia della NATO iniziarono a scaldare i motori per fermare un possibile genocidio. Ancora oggi mi chiedo dove fossero tutti quelli che allora portavano la maglia con la scritta “target”, quando Saddam Hussein giustiziò i rivoluzionari che tentarono di rovesciarlo nel '91, dov'erano durante gli assedi di Sarajevo e Srebrenica, dov'erano durante i massacri in Uganda? Erano in mezzo a noi, ad accogliere come un martire Tareq Aziz alla vigilia della seconda guerra del Golfo, erano qui, a protestare contro l'impiccagione di Saddam nel 2005, e dove erano durante la guerra in Cecenia? Questi semplici fatti mi hanno fatto pensare che questi personaggi abbiano un tale bisogno di visibilità, che li ha spinti verso posizioni a dir poco pasionarie, tali da sembrar scritte da Cervantes. Questa pace sbandierata, millantata senza se e senza ma é stata la loro rovina. I tanto decantati valori della Resistenza, soldati senza uniforme che combattevano armi in pugno, o dicevano ai nazisti “pace pace cortesemente andatevene”? Ora siamo in un momento di fermento internazionale come non se ne vedeva da anni. In Iran, la riconferma del leader ultraconservatore Ahmadinejad ha scatenato la reazione dei sostenitori del leader moderato Moussavi, che denunciano brogli, abusi, repressione sui manifestanti e ostruzionismo verso la stampa straniera, accusata di fomentare i disordini. Lo stesso Obama sta forse cominciando a capire che le dichiarazioni di buona volontà da lui pronunciate al Cairo poco tempo fa erano chiaramente destinate a finire nel nulla, e che forse la definizione di “stati canaglia” tanto cara a George Bush jr era palesemente azzeccata. Viene da chiedersi cosa succederà adesso in Iran. I teologi che di fatto gestiscono il potere hanno annunciato il riconteggio dei voti, peccato che lo stesso Ahmadinejad sia il delfino prediletto dell'ala più radicale del collegio di religiosi che di fatto governa il paese. La guerra civile sta scoppiando, é solo questione di tempo, e dubito fortemente che col riconteggio dei voti la parte che risulterà sconfitta si faccia semplicemente da parte. Dato il vigore dei moti di piazza, e vista l'asprezza della repressione e le accuse ai mezzi di comunicazione stranieri si può pronosticare un conflitto con i fiocchi. C'é solo da augurarsi che coloro che sono scesi in piazza in questi giorni abbiano la ferma e decisa intenzione di andare fino in fondo costi quel che costi, guerra, morti, sangue. E se avessero bisogno di una mano, se i moti di piazza non bastassero, sarebbe plausibile un intervento della comunità internazionale? Quello diplomatico, dovrebbe, anzi sarebbe dovuto già essere in corso, peccato si sia passato dai fermi toni di condanna del primo momento a quelli più cauti del G8 di Trieste per non scontentare Medvedev schieratosi al fianco del regime di Teheran. E quello militare? Improbabile, conoscendo i tempi di reazione dell'ONU, la posizione della Russia e la presenza di armi nucleari.I riformisti hanno già chiesto l'annullamento e una nuova chiamata al voto sotto l'egida di osservatori internazionali. Il regime ha già invitato la comunità internazionale a farsi i pisellini propri. Un intervento armato poi, portato avanti da chi? Gli USA, visti gli attuali impegni in Iraq e Afghanistan sembrano un tantino messi male, soprattutto a forze di terra. Una eventuale campagna aerea stile Kosovo sembra più plausibile, ma occorrerebbe anche fare i conti con le sopravvenute ristrettezze di bilancio figlie dell'ultima crisi. Obama infine non sembra entusiasta all'idea di interventi militari unilaterali, che oltre ai costi porterebbero anche una cattiva ombra su quello che dovrebbe essere il Presidente del cambiamento. E se gli USA non si dimostrano decisi all'intervento, é difficile che lo sia qualcun altro. Il fantasma della guerra civile in Iraq, che solo a partire dal 2007 ha visto scemare la sua parte più cruenta, ha portato tutti i vertici internazionali, militari e non, a pensarci su parecchie volte prima di lanciarsi in decisioni avventate. E sul fronte interno come la mettiamo? E qui casca l'asino, perché i pasionari della pace si risveglierebbero da un lungo torpore, e al momento giusto per fare la loro demagogica propaganda, questo non solo in Italia. Non bastasse Ahmadinejad, é tornato alla ribalta da poco, con una bella serie di test nucleari e di missili balistici, l'amabile regime di Pyongyang, il tutto condito di minacce all'occidente e ai paesi vicini. Le invettive del dittatore Sung hanno creato il deserto attorno alla Corea del Nord, che persino Cina e Russia hanno isolato diplomaticamente. Anche qui nessuno si azzarda a nemmeno parlare di azioni militari, vista la presenza di armi nucleari in mano a personaggi di opinabile moralità. Non voglio dire di essere irritato da chi protesta contro la guerra, non sono figlio di Pietro Beretta, siamo tutti pacifisti nel profondo, ma i nostri nonni settant'anni orsono hanno subito le bombe che dovevano colpire vertici di stato che loro stessi avevano chiesto a gran voce ma che li stavano trascinando nel baratro. Hanno avuto ragione da vendere, i pacifisti, per il secondo Golfo e in parte per l'Afghanistan, ma per il Kosovo, come mai non hanno denunciato la pulizia etnica, o per la Bosnia, stupri etnici e campi di concentramento? E la Cecenia e l'Ossezia? Perché non si è sentito nulla, o non si sono viste le bandiere arcobaleno? Ora, fresca fresca, sembra che le cose stiano tornando a peggiorare in Somalia, dove i ribelli sovvenzionati da Al Qaeda dominano ormai 2/3 del paese e marciano su Mogadiscio. Le truppe regolari sono ridotte a bersagli per i ribelli, più numerosi e meglio equipaggiati, il governo ha chiesto l'invio di truppe internazionali. Nel 1993 hanno fatto di tutto per non essere aiutati. L'ONU ha già dato diniego all'invio dei caschi blu, non esistendo garanzie di sicurezza (cosa esistono a fare allora, se non a ristabilirla?). La Nato pare neanche si sia pronunciata. Laggiù c'é la guerra, la tanto odiata guerra che portava Bertinotti e i suoi allo sclero più totale. Dove sono? Cosa stanno facendo? Aspettano l'accensione degli F16 come al solito? Sarei curioso di sentire che rispondono, o sentirli tacere, per la vergogna. Come diceva l'immenso Enzo Biagi dopo il ribaltone del 1998: “Bertinotti é a sinistra di tutto, anche del buon senso”.

Ti è piaciuto l’articolo? Clicca su OK!

Puoi votare altri articoli anche in questa pagina.

1 commento:

  1. sytry82

    A questo punto direi che hanno vinto tutti i moderati ... la sinistra radicale ha pagato i suoi errori ... ma c'è chi non paga mai e qualsiasi cosa faccia si rafforza ... sto parlando del nano ... ma anche di quel "serial killer" di D'Alema ...

    Bertinotti tutto sommato, resta uno dei personaggi più coerenti in Italia. La coerenza si sa ... è nociva al politico che vuole ancorare il suo culo alla poltrona.

    RispondiElimina