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giovedì 20 agosto 2009

Il ritorno della Balena Bianca

l'Editoriale


di Giovanni Pili.

Si parla già (di nuovo) di “bipartitismo imperfetto” come ai tempi della Dc. E nonostante tutto ancora non ci basta. Credevamo che la Dc fosse morta e sepolta, ma evidentemente non è cosi. Entrambi gli schieramenti principali ospitano forti gruppi di ex democristiani al loro interno e a quanto pare si sta facendo di tutto per trovare il modo di resuscitare la Balena Bianca. I capri espiatori non mancano; Berlusconi nell’ultima conferenza stampa parla di “lotta alle forze del male”; questo mi ricorda Bush e la sua politica di shock economy e di guerre preventive. Poi ci si mette anche Bossi, con le gabbie salariali e gli insulti all’Inno nazionale. Ed infine la “sinistra radicale”.

L’ex sindaco di Venezia Paolo Costa, (Pd) sostiene che “è meglio, in questa situazione, aiutare Giancarlo Galan, [il presidente del Veneto (PdL); NdA]”, a vincere le prossime elezioni regionali. Galan – ovviamente- è favorevole alla proposta.

Giuliano Amato cosi dichiara: “Il ricatto delle estreme è molto forte”. Propone “una grande coalizione italiana che includa i soli partiti di governo”.

“I partiti nazionali”, spiega Sergio Romano sul Corriere del 18 Agosto “Sono unitari perché hanno, [in comune, (NdA)] una rete d’interessi che copre l’intero territorio nazionale e l’ambizione di governare il paese”.

Insomma tra mezze parole (facili da smentire il giorno dopo) e occhiolini di intesa, si vorrebbe creare un governo di unità nazionale. (?) Chiamiamo le cose col loro nome. Si vuole coprire con il modello tedesco – tanto gettonato nella corrente dei D’Alemiani- il ritorno alla Balena Bianca. E’ noto, e non se ne fa affatto mistero, che in entrambi gli schieramenti sono gli ex democristiani a farla da padroni. Non siamo in Germania, dove un governo di unità nazionale si è formato senza queste anomalie e senza le gravi carenze di cui soffre il laicismo e l’informazione in Italia. Dal momento che PdL e Pd ormai sono “la stessa cosa” (formula usata dai mafiosi per riconoscersi tra loro) ci si vorrebbe alleare col partito che oggi maggiormente minaccia la democrazia per contrastare partiti scomodi come la Lega, (che dovrebbe essere un partito di governo … per ora) o come la cosiddetta “sinistra radicale”, colpevole di dire troppo spesso “no” al Papa e agli americani. Ma prendiamo la Lega, il cui leader negli ultimi giorni ha insultato l’Inno nazionale.

-Se qualcuno di voi crede ancora nelle sue smentite, provi a dire le stesse cose che ha dichiarato Lui sull’Inno, a suo padre, poi ci scriva nei commenti, quale reazione suo padre ha avuto.-

Tutto questo somiglia all’alleanza tra nazisti e comunisti, pochi anni prima dell’ascesa di Hitler alla cancellieria, allo scopo di isolare i social-democratici. No. Non sto paragonando Berlusconi a Hitler, semplicemente faccio notare che immaginare coalizioni – anche solo a livello regionale- tra PdL e Pd per isolare la Lega, o gli estremisti in generale, è una scemenza … forse è per questo che Sergio Romano al Corriere, Giuliano Amato, Paolo Costa, Giancarlo Galan & Co., si guardano bene dal dirlo chiaramente, con frasi smentibili il giorno dopo, in pieno stile berlusconiano. Se esistono dei vuoti, non si fanno manovrine sotto banco … si scende in piazza a parlare con la base, la si ascolta, ci si rimboccano le maniche e si lavora. Se proprio si deve isolare qualcosa o qualcuno, che si isoli il principale fattore anti italiano che il nostro paese da sempre ha avuto in casa: l’influenza del Vaticano sui politici. Utopia pura, lo so. In Italia senz’altro.

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