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giovedì 24 settembre 2009

Quei ragazzi morti per l'impero americano

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A cura di Ettore Marano.

Associazione per la Giustizia e il Diritto “Enzo Tortora”
Redazione di Giustizia Giusta
V.le Giulio Cesare - 00192 Roma

COMUNICATO STAMPA

I paracadutisti italiani caduti a Kabul in un attacco kamikaze sono le vittime sacrificali della politica imposta dagli USA ed accettata servilmente dai loro camerieri atlantici in servizio permanente effettivo dal 1945. Noi non accettiamo né il vittimismo cialtronesco delle Istituzioni né lo sciacallaggio usato per fini di bassa politica dalla sedicente opposizione. Quella che, tanto per esser chiari, con il governo D’Alema partecipò ai bombardamenti su Belgrado e che mai ha rifiutato il suo appoggio agli USA in lotta contro i “Popoli Canaglia”. Kabul come Nassirya: sangue versato dai nostri parà ridotti ad essere esportatori di “libertà” e “democrazia” lungo la via del petrolio e quella del papavero e nella previsione di una non ancora dichiarata guerra contro l’Iran. Ascari costretti a combattere sul territorio afghano per far passare gli oleodotti della multinazionale UNOCAL in quella che è legittimo chiamare la IV Guerra dell’Oppio.

Tutti tacciono, tutti si guardano bene dallo spiegare agli Italiani i veri motivi della nostra presenza in Medio Oriente.

E nessuno parla dei “Lince”, i corazzati-bidone che rappresentano un pericolo per l’incolumità dei nostri militari (ed oggi se ne è avuta la drammatica conferma) ma che costituiscono una colossale speculazione da parte della Fiat-Iveco della famiglia Elkann. Come abbiamo dimostrato e documentato sull’ultimo numero di “Giustizia Giusta”.

Silenzio assordante che copre il silenzio degli innocenti.


Roma 17 settembre 2009

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