Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

giovedì 24 settembre 2009

Rete Viva - Nuova intervista a Marco Canestrari

Prima pagina


di Giovanni Pili.

Da diversi mesi in giro per la rete è partito un movimento di idee dai coloriti anarchici e comunitari che non si rifà a ideologie preconfezionate, denominato "Rete Viva" a cui aderiscono diversi gruppi e che viene portato avanti anche attraverso la pagina "Ecco Cosa Vedo", nel medesimo network. In questo articolo cercheremo di approfondire in cosa consiste questo movimento non ideologico, orientato per soluzioni, con un’intervista a Marco Canestrari, autore dell'omonimo blog nonché il principale ispiratore, assieme a Ruggiero Lauria, di questa nuova corrente. (grassetto dell’autore; NdA) Marco, sapresti sintetizzarmi in una risposta i punti fondamentali del progetto? Ma soprattutto, come è possibile mandarlo avanti senza istanze politiche o ideologiche?

Rete Viva rappresenta il cuore da cui nascono molte altre iniziative, in sostanza cerca di insegnare a rendere più efficiente ogni tipo di gruppo o movimento senza doversi uniformare ad un partito politico. Mettiamo a disposizione degli strumenti che tutti possono usare ponendo in primo piano lo sviluppo dell'intelligenza collettiva che sta dilagando su internet. Facciamo corsi di formazione gratuiti e pubblicizziamo ogni gruppo che ha i requisiti “etici” necessari alla società odierna. Questi modi di agire che noi suggeriamo possono essere usati da gruppi di qualsiasi ideologia. E’ come quando il bambino inizia la scuola, prima impara a usare lo strumento della scrittura, e poi sarà in grado di scrivere le sue idee personali. Se un Sistema non da peso alle soluzioni dal basso, allora prima impegniamoci tutti per migliorare quel sistema, e solo dopo ci metteremo a esprimere le nostre differenze ideologiche.

Come si può fare tutto questo? Io mi pongo nella parte di una persona qualsiasi che non conosce "Rete Viva", per esempio: in cosa consistono questi strumenti e cosa si intende per "intelligenza collettiva"?

Questi strumenti nascono soprattutto dallo studio approfondito di come si controllano le masse nei paesi democratici, e dalle dinamiche dei gruppi in generale. Alcuni esempi pratici sono: Prendere l'energia individuale, pubblicizzare i principi anziché le bandiere, sommare le risorse collettive senza dovere uniformare le idee in un gruppo unico, ecc. L'Intelligenza Collettiva è un tipo nuovo di intelligenza fluida che sta nascendo dalla rete e non permette di essere sfruttata dall’alto dove ognuno partecipa in modo indipendente e apparentemente disorganizzato. La sempre più fitta connessione fra gli individui del mondo creerà autonomamente delle strutture di contatto che si organizzeranno per funzioni, proprio come le aree di un immenso cervello. E' qualcosa di veramente innovativo perché finora se volevamo avere peso nella società siamo stati abituati a doverci affidare ad un capo, una bandiera, o comunque a uno statuto.


Il controllo delle masse richiama inevitabilmente al potere, ma suona contraddittorio in ambito democratico, le costituzioni occidentali non prevedono già strumenti di equilibrio tra le varie istanze di potere? Il tuo blog si intitola "Ecco Cosa Vedo" ... mi chiedo allora, cosa non riescono a vedere oggi le costituzioni democratiche?

Suona contraddittorio in quanto è provocatorio. Alla base dell'idea di democrazia c'è la partecipazione dei cittadini quindi non dovrebbe esserci un controllo dall'alto, invece, di fatto, ci sono forti manipolazioni. Le democrazie moderne sono tali solo a livello di slogan, ma, di fatto, la tendenza mondiale è quella di rendere la partecipazione diretta dal basso, il più difficile possibile. Possiamo mettere una croce su un simbolo quando votiamo ma siamo veramente agevolati a proporre nuove leggi che rivoluzionino il vecchio sistema? Certamente no.

E' come se si cercasse di porre dei limiti alla "rete"; prima hai spiegato il tuo concetto di intelligenza collettiva come una rete sinaptica dove ogni singola persona interagisce con le altre dando origine a questa forma di coscienza di massa. In definitiva è possibile che chi controlla le risorse miri a rendere sempre più isolato il singolo?

Senza dubbio. Il controllo può esistere solo finché le esigenze dei singoli rimangono isolate e non agiscono insieme. Si dividono i singoli in partiti, ideologie, razze. Si crea un sistema di leggi che permette solo ai partiti di arrivare al potere, e non alle singole soluzioni. In questa maniera siamo costretti a dividere il nostro peso che invece, se portato avanti a soluzioni sarebbe compatto. La rete non permette questo isolamento, sarà sempre più fluida, fitta e capillare. Questo meccanismo permetterà sempre di meno lo sfruttamento dell'uomo su un altro. La rete livellerà sempre di più il potere. E’ un processo inarrestabile con cui tutti dovranno fare i conti, infine, anche il sistema economico dovrà adattarsi alle nuove società. Rete Viva insegna gli strumenti per accelerare questo naturale e inevitabile processo.

Che il processo sia inevitabile è una cosa nota anche nelle stanze del potere, lo si può dedurre anche dai tentativi più o meno riusciti a imporre dei paletti alla rete. Penso alla Turchia che presto dovrebbe entrare in Europa, dove certi social network sono stati oscurati (youtube per esempio) non c'è il rischio di rimanere in internet e basta? Come si può evitare che internet contribuisca all'isolamento del singolo?

E' questione di tempo, siamo stati disabituati a partecipare alla vita del paese, ma si arriverà anche ad agire sul territorio. Poi l'idea di avere la conoscenza della rete standosene per forza chiusi a casa è veramente temporanea. La rete sarà presto nell'etere e sarà accessibile in qualsiasi momento con dispositivi piccolissimi. All'inizio della rete solo pochi scrivevano cose contrarie a ciò che la tv diffondeva, poi sempre più persone hanno iniziato a farlo. Prima chi scriveva era anonimo, ora ci si firma e molti ci mettono la faccia. Prima c'erano i siti di informazione e i lettori, ora la differenza sta scomparendo. Dalla rete nascono iniziative che non rimangono virtuali, si acquistano pagine dei giornali, si organizzano manifestazioni, io mi incontro fisicamente con molti ragazzi che organizzano manifestazioni dalla rete, o propongono nuovi modi di vivere. E' questione di tempo, l'importante è far diffondere il principio. Una volta che il principio buono è diffuso, tutto viene da se.

Sono gli importanti vantaggi dell'Internet 2.0. Quando e raggiunti quali traguardi "Rete Viva" giungerà nelle piazze e nei circoli?

Rete Viva non è un gruppo, né un’ideologia: Insegna dei metodi etici per liberarsi. E' come un virus benefico, non ha proprietari né rappresentanti. I metodi si diffondono fluidamente nel cervello mondiale del web. Una volta che c'è contatto fra tutti gli individui e tu insegni un metodo che è efficiente, utile e molto migliore del precedente, allora automaticamente verrà diffuso rapidamente a tutti, senza troppo sforzo. Moltissime persone sentono le stesse necessità e si vive in una situazione di stress, non aspettando altro che una soluzione.

In attesa che questa nuova forma di epidemia ci contagi tutti -augurandoci che non trovino mai un vaccino- ti ringrazio per questa intervista, dandoci appuntamento magari al mese prossimo per fare il punto della situazione e parlare magari dei corsi gratuiti online che da poco stai organizzando.

Sto pianificando delle lezioncine nelle scuole superiori di Roma e anche nelle università, per parlare ai ragazzi di temi come il controllo delle masse in democrazia, il sistema economico, le energie alternative ecc... che certamente filmeremo e metteremo in rete a disposizione di tutti, e per fare partecipare anche chi abita lontano ho pensato di fare dei corsi online gratis in videoconferenza, in maniera che si possa discutere in maniera specifica e personalizzata, con domande, dubbi e approfondimenti. Il mondo oggi ci presenta dei problemi che non hanno radici ideologiche, bisogna quindi liberarci da questa abitudine di dividersi in ideologie o partiti e insieme affrontare il problema. Se non ci permettono di proporre soluzioni dal basso, allora prima risolviamo insieme questo problema e solo dopo, in una democrazia che sarà sempre più diretta e partecipata, ci metteremo a esprimere le nostre preferenze ideologiche. Io sono fiducioso, la rete permetterà una rivoluzione etica della società che sarà compresa pienamente solo fra molti anni.



Ti è piaciuto l’articolo? Clicca su OK!

Puoi votare altri articoli anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento