di Alfredo Sgarlato.
Segue da "Il quinto segreto di Fatima".
In realtà il Socci il problema della discordanza delle date lo affronta, e da par suo. Inizia dicendo che la Madonna non è uno storico o un politologo che spacca il capello in quattro, come dire che dei poveri mortali lui non si cura. Poi spiega meglio. La seconda guerra mondiale è solo un episodio delle persecuzioni anticristiane iniziate da Stalin nel 1929, continuate poi in Spagna e culminate coi lager nazisti. Per Socci la storia del ‘900 è la storia della guerra portata dal comunismo, figlio della massoneria (poteva mancare?) al cristianesimo. Il fascismo per Socci non esiste, né tantomeno esistono i regimi fascisti dell’est, di Codreanu in Romania, Pavelic in Croazia, Tyso (un vescovo…) in Ungheria, nati come fondamentalisti cristiani, e men che mai il regime di Franco, o quelli sudamericani, che la Chiesa appoggiava (Mons. Laghi giocava a tennis con Videla). Il nazismo stesso è visto da Socci, che qui riprende la tesi un po’ grossolana di Ernst Nolte, come risposta al comunismo e suo figlio degenere (studiosi più seri come Giorgio Galli e Richard Noll smontano questa interpretazione). Che nei lager finissero soprattutto ebrei, comunisti, omosessuali e testimoni di Geova al profeta non interessa. Poi Socci strafa e rilegge tutta la storia come un tradimento del cattolicesimo iniziato con Lutero e arrivato al Concilio vaticano secondo. Dalla Battaglia di Lepanto alla caduta del muro tutti gli episodi storici fanno parte della guerra anticristiana, e se spesso i cristiani hanno vinto è perché qualche volta i Papi (non quel Papi, bricconcelli !) hanno pregato meglio. Ovviamente Socci porta le prove, incurante di quei filosofi che dicono che è superstizione (o paranoia) pensare che la contemporaneità di 2 eventi comporti un rapporto di causa-effetto (specie se poi la contemporaneità comporta anche un anno di distanza). La lettura socciana del segreto di Fatima comporta ovviamente una parte mancante, quella che non si deve sapere se no si realizza. Secondo lui l’attentato ad un Papa, che poi si salva, è già previsto da un apparizione a La Salette. Il segreto di Fatima riguarda un fatto che deve ancora accadere, forse nell’ambito di una nuova guerra anticristiana. O più probabilmente dopo uno scisma interno alla Chiesa, quello che tutte le profezie prevedono come avvento dell’Anticristo. Argomento molto più interessante su cui ritorneremo.
Segue da "Il quinto segreto di Fatima".
In realtà il Socci il problema della discordanza delle date lo affronta, e da par suo. Inizia dicendo che la Madonna non è uno storico o un politologo che spacca il capello in quattro, come dire che dei poveri mortali lui non si cura. Poi spiega meglio. La seconda guerra mondiale è solo un episodio delle persecuzioni anticristiane iniziate da Stalin nel 1929, continuate poi in Spagna e culminate coi lager nazisti. Per Socci la storia del ‘900 è la storia della guerra portata dal comunismo, figlio della massoneria (poteva mancare?) al cristianesimo. Il fascismo per Socci non esiste, né tantomeno esistono i regimi fascisti dell’est, di Codreanu in Romania, Pavelic in Croazia, Tyso (un vescovo…) in Ungheria, nati come fondamentalisti cristiani, e men che mai il regime di Franco, o quelli sudamericani, che la Chiesa appoggiava (Mons. Laghi giocava a tennis con Videla). Il nazismo stesso è visto da Socci, che qui riprende la tesi un po’ grossolana di Ernst Nolte, come risposta al comunismo e suo figlio degenere (studiosi più seri come Giorgio Galli e Richard Noll smontano questa interpretazione). Che nei lager finissero soprattutto ebrei, comunisti, omosessuali e testimoni di Geova al profeta non interessa. Poi Socci strafa e rilegge tutta la storia come un tradimento del cattolicesimo iniziato con Lutero e arrivato al Concilio vaticano secondo. Dalla Battaglia di Lepanto alla caduta del muro tutti gli episodi storici fanno parte della guerra anticristiana, e se spesso i cristiani hanno vinto è perché qualche volta i Papi (non quel Papi, bricconcelli !) hanno pregato meglio. Ovviamente Socci porta le prove, incurante di quei filosofi che dicono che è superstizione (o paranoia) pensare che la contemporaneità di 2 eventi comporti un rapporto di causa-effetto (specie se poi la contemporaneità comporta anche un anno di distanza). La lettura socciana del segreto di Fatima comporta ovviamente una parte mancante, quella che non si deve sapere se no si realizza. Secondo lui l’attentato ad un Papa, che poi si salva, è già previsto da un apparizione a La Salette. Il segreto di Fatima riguarda un fatto che deve ancora accadere, forse nell’ambito di una nuova guerra anticristiana. O più probabilmente dopo uno scisma interno alla Chiesa, quello che tutte le profezie prevedono come avvento dell’Anticristo. Argomento molto più interessante su cui ritorneremo.
Codreanu non instaurò alcun regime in Romania; non giunse mai al potere. Il regime cosidetto fascista instaurato in Romania fu quello di Antonescu
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