Creativity Papers blog
Rivista di scrittura creativa, notizie e approfondimento

Ultimi articoli

venerdì 11 dicembre 2009

E le tende stanno a guardare

il Salotto dell'MBM
rubrica di opinione a cura di Cinzia Mariutti.



Ho comprato le tende nuove per il salotto (o camera dei ragazzi, o sala da pranzo, dipende dalle necessità dal momento che viviamo in 4 in 43 mq), in un’organza morbida e fluente, di un bel colore VIOLA cangiante. Che casualità: o forse no, forse il mio inconscio mi ha guidata verso quel colore che in questo periodo ha causato tante riflessioni, discussioni, polemiche e strumentalizzazioni; magari neanche il fatto che sia cangiante è un caso, magari le ho messe lì, sempre in bella mostra, perché in qualche modo potessero ricordarmi il senso che quel colore ha assunto in poco più di un mese e quanto possano cambiare le stesse ragioni se le guardi da punti di vista diversi.
Capita così di dover discriminare sulle origini di una manifestazione che comunque, a prescindere da chi ha organizzato cosa, ha visto la partecipazione di un milione di persone che si sono prese la bega di partire dalle loro case, da tutta Italia, di mettersi su autobus, treni, automobili e di radunarsi tutte insieme a gridare il loro sdegno, la loro insofferenza verso una situazione oggettivamente sordida, meschina, verso un governo e un capo di governo che pensano a intrallazzi personali e giochi di potere mirati a evitare la galera che la nostra seconda più alta carica istituzionale (che cosa becera farsi governare da un individuo simile) quasi sicuramente dovrebbe affrontare se non fosse, appunto, nella condizione di subordinare lo Stato ai propri tornaconti personali.
Non mi interessa se tutto sia veramente partito dalla rete o se ha avuto un regista occulto (Di Pietro è davvero così cervellotico? Se sì, mi sa che lo abbiamo sottovalutato tutti),anche se personalmente credo che se è vero, come sembra, che il buon Tonino ha avuto l’idea (il banner ad aprile sul suo sito), la rete ha comunque fatto da cassa di risonanza, amplificando e capitalizzando un sentimento che proprio nella rete trova il suo naturale canale di sfogo, proprio perché non condizionata dai media tradizionali e quindi per sua stessa natura più libera anche se non del tutto esente da possibili manipolazioni.
Quello che mi interessa adesso è il dopo: ok: Il NO B DAY è stato.
Ora cosa sarà? Sarà un episodio isolato (i francesi intanto copiano)? Sarà l’inizio di un nuovo movimento (magari non politicizzato)? Sarà un grosso buco nell’acqua nel quale naufragheremo inghiottiti dalla nostra stessa predisposizione alla divisione interna, alla polemica sterile e all’autodeterminazione distruttiva?
O magari non sarà niente di tutto questo. Magari sarà il punto di partenza verso una consapevolezza maggiore di quello che si può fare se l’autoconduzione viene rivolta verso scopi condivisibili e condivisi, verso una forma nuova e più attiva di partecipazione sociale e politica che tocchi finalmente una parte più estesa di popolazione, anche e soprattutto rivolta ai giovani, l’unica nostra vera speranza per poter aspirare a classi politiche meno sozze, a rappresentanti meritori, decorosi, degni del compito che si sono assunti; il popolo della rete c’è, conta, e conterà, si presume e si spera, sempre di più.
Intanto le tende stanno lì viola e cangianti… e stanno a guardare.

Nessun commento:

Posta un commento