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venerdì 18 dicembre 2009

Rappresaglia

il Salotto dell'MBM
rubrica di opinione di Cinzia Mariutti.



Il ribaltamento della realtà è sempre stato il primo passo nel cammino verso il totalitarismo, che di questi tempi non può più essere forma di limitazione dichiaratamente politica, per cui si rende necessario trovare un modello altrettanto efficace ma sufficientemente subdolo da poter passare per un male necessario nell’immediatezza dell’emergenza. Che non c’è.
Allora si prende la palla al balzo tutte le volte che la cosa si rende possibile, così l’aggressione di domenica scorsa a B., che ovviamente e ribadisco ovviamente è stata condannata da tutta l’opposizione, nessuno escluso, sebbene con alcuni distinguo come quelli di Rosy Bindi e di Di Pietro secondo me assolutamente legittimi, per quanto poco o molto condivisibili, diventa il pretesto, anziché proposito di intenti per uno scontro politico finalmente pacato, per lanciare una campagna disinformativa sulla violenza verbale alla quale B. è stato sottoposto da 15 anni a questa parte, sulla pericolosità della rete, nella fattispecie di facebook, sulla necessità di limitare la possibilità di scontri nelle piazze in caso di manifestazioni, nonché sulla pressante e irrinunciabile impellenza di isolare quelle frange estreme e giustizialiste che sono il “cancro”(ma non erano i giudici il cancro italiano?) del dibattito, senza parlare poi dei terroristi mediatici liberi di scorazzare indisturbati per le nostre reti televisive nazionali.
La realtà dei fatti è che forse, dico forse, il governo ha cominciato a rendersi conto dell’aria che tira in giro, che non è poi così conforme ai sondaggi che secondo il premier lo danno al 120% nei gradimenti degli italiani, anzi, dato che la rete è una sorta di mega-bar globale, la gente parla, sparla, si scambia opinioni e informazioni e questa non può essere manipolata facilmente come i giornali e le televisioni, sicché quegli italiani che lo hanno votato hanno la possibilità di fare due più due e magari ravvedersi…
Ma l’idea geniale è dietro l’angolo: dare mandato, dai ministri ai portaborse, Capezzoni inclusi, di un coro unanime nel quale si ripete ad libitum della rovina che facebook (tutto, non solo alcuni gruppi) sia per la pace pubblica, di quanto questo inciti (insieme a Di Pietro, a quei terroristi di Travaglio, Santoro, La Repubblica,) alla violenza, che tutto questo odio scatenato da chiunque dissenta dalla linea del governo porterà il paese alla guerra civile, di quanto abbia influito sul gesto di Tartaglia il fatto che ci fossero 300 (eran trecento erano giovani e forti…scusate divago..) contestatori al comizio di B. quella nefasta domenica, avendo essi sovraeccitato il signore che fino a quel momento era calmissimo -intanto era uscito di casa con un crocifisso, una bomboletta di spray al peperoncino e una statuetta del Duomo- (quindi intenzioni proprio pacifiche non aveva quando si è incamminato per piazza del duomo) poi si aggiunga un bel taglia e incolla al discorso di Travaglio, si faccia leva sulla proverbiale prudenza dell’opposizione nel dire qualunque cosa che possa sembrare appunto di opposizione e si chieda immantinente l’estromissione di Di Pietro dal PD, approfittando anche del loro senso di colpa per qualcosa di cui non sono responsabili ma del quale bisogna convincere gli italiani e loro stessi, nonché un po’ di pressioni sul cattolico Casini che si sta anche lui sbilanciando troppo al centro (non oso dire di più dato che “sinistra” è solo un deprecabile aggettivo ormai) e voilà, la rappresaglia è servita.

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