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lunedì 28 dicembre 2009

Ti laveresti i capelli con un antigelo?

Fitness
rubrica di salute e benessere a cura di Simone Carozza.




Oggi ti presento un articolo leggermente diverso dal solito… Ti parlerò del legame tra alcuni prodotti per la cura personale ed il benessere, meglio la salute. Leggi questo articolo fino in fondo, perché contiene informazioni di grande importanza…

Cosa mai può avere a che fare uno sgrassante industriale per autolavaggi, un liquido per freni ed una soluzione antigelo con quanto si può trovare in un armadietto di una qualsiasi stanza da bagno?


Si sa che i bagni delle nostre case sono luoghi ricchi di insidie, per gli adulti e, in particolar modo, per i bambini: sipuò scivolare sul pavimento bagnato appena usciti dalla doccia, prendersi una scossa con l’asciugacapelli, ustionarsi con l’acqua calda, o addirittura causarsi dei tagli profondi come è successo a qualcuno di mia conoscenza (ti capisco se ti stai toccando le parti basse )…

Ma in realtà esiste un problema in più: la presenza di ingredienti potenzialmente pericolosi per la nostra salute nei prodotti di maggior uso quotidiano, come cosmetici, shampoo, schiuma da barba, bagnoschiuma o dentifricio. Non ti è mai capitato, una volta finita la tua bella doccia rilassante, di sentire prurito sulle gambe o avvertire la pelle eccessivamente secca?

Secondo il Prof. Samuel Epstein (1), i dati relativi alla pericolosità di alcuni dei più comuni ingredienti che si trovano nei cosmetici e nei prodotti per la cura personale di uso quotidiano e delle sostanze che possono contaminarli, sono noti fin dagli anni ’70.

In particolare, questi dati sono stati presentati in più di 80 pubblicazioni dell’International Agency for Research on Cancer (IARC, parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) pubblicate dal 1972 in poi, circa 600 rapporti tecnici della US National Institutes of Health, e numerosi articoli e libri scientifici, normalmente di difficile accesso o comunque poco comprensibili per un pubblico non specializzato.

Il problema principale è proprio la difficoltà, da parte del pubblico profano, nel recepire informazioni chiare relative a questo tema.

Quali sono quindi gli ingredienti che evitare? E a quali problemi di salute sono legati?
Ecco due dei composti chimici più diffusi e che maggiormente destano preoccupazione.

SODIUM LAURYL SULFATE (SLS):

uno degli schiumogeni più comuni, presente nel 90% dei prodotti da bagno, usato anche negli autolavaggi, nei detergenti industriali e negli sgrassanti per motori. Vi sono una serie di pareri controversi relativi alla tossicità di questo ingrediente, tuttavia i timori principali emergono da centinaia di studi scientifici che evidenziano i seguenti effetti:

· irritante per la pelle, la oltrepassa facilmente e può accumularsi nei tessuti organici di occhi, cervello, fegato, reni;
· può danneggiare il sistema immunitario causando la separazione dei diversi strati della pelle, la lunga esposizione a SLS sul cuoio capelluto può provocare perdita di capelli per la corrosione dei follicoli;
· studi su cavie animali mostrano che SLS può ritardare la cicatrizzazione e lo sviluppo degli occhi negli esemplari più giovani;
· può essere associato con lo sviluppo di cataratte anche per contatto indiretto;
· la presenza di SLS nei dentifrici può provocare danni microscopici ai tessuti della bocca che possono accentuare problemi alle gengive, inoltre è legato alla comparsa ricorrente di lesioni ulcerative della mucosa della bocca (afta);
· SLS è un precursore delle nitrosamine, ovvero può reagire con altri componenti chimici di altri prodotti da bagno formando nitrosamine (cancerogene);
· viene comunemente usato in studi clinici per irritare e aumentare la sensibilità della pelle;
· l’intensa natura detergente di SLS danneggia la pelle e permette l’aumento di assorbimento di altri ingredienti tossici.

PROPILENE GLICOLE (PG):

è un solvente petrolchimico con azione umettante (mantiene l’umidità) utilizzato nelle lozioni per il corpo, nelle creme solari e nei cosmetici come idratante della pelle, ma anche come antigelo e nel liquido dei freni. Anche per questo ingrediente molto diffuso esistono alcune preoccupazioni evidenziate da studi scientifici:

· è facilmente assorbito attraverso la pelle ed il cuoio capelluto;
· PG si può accumulare nell’apparato cardiaco, nel fegato e nei reni, e può indebolire il sistema immunitario;
· può provocare reazioni irritanti per la pelle e sensibilizzazione allergica, compresa dermatite da contatto, anche in basse concentrazioni;
· tende ad inibire la crescita cellulare e può danneggiare le membrane cellulari causando eruzioni cutanee, secchezza della cute e danno sulla superficie della pelle;
· le schede di sicurezza (MSDS, Material Safety Data Sheets) avvertono di evitare il contatto con la pelle.

Naturalmente molti di questi effetti dipendono dalla concentrazione, da quanto prolungato è l’uso che se ne fa, e dalla sensibilità soggettiva. Tuttavia, se consideriamo che in media, in una settimana, si usano decine di prodotti (circa 50 per bambini e uomini, e fino a 140 per le donne) quali

· dentifricio
· colluttorio
· bagnoschiuma
· shampoo
· balsamo
· deodoranti
· crema da barba
· gel e spray per capelli
· trucchi
· smalto per unghie
· tinture
· creme idratanti
· lozioni per il corpo
· profumi
· sapone per i piatti
· detersivi per il bucato e altri ancora
si capisce con quante sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la nostra salute veniamo a contatto.

Oltre a SLS e PG infatti, notevoli preoccupazioni provengono anche da altri ingredienti diffusi nei prodotti da bagno e nei cosmetici quali l’alluminio, il fluoruro, la formaldeide, la lanolina, il talco, gli olii minerali.

Inoltre, gli studi scientifici si riferiscono spesso ad un unico ingrediente, mentre gli effetti complessivi di tutti gli ingredienti presenti nei prodotti sono poco noti.

La nostra pelle è un organo a tutti gli effetti, con un’estensione di circa 2 metri quadrati: possiamo quindi immaginare quanto sia vasta l’area di contatto a questo cocktail di sostanze chimiche, con le quali conviviamo ogni giorno.

L’industria di cosmetici e dei prodotti per la cura personale agisce essenzialmente in un regime di auto-regolamentazione: non esistono requisiti regolatori per il controllo degli ingredienti prima di immettere i prodotti sul mercato. La maggior parte degli stati mantiene regolamenti minimi sui prodotti e sulla sicurezza degli ingredienti, con l’unica, recente eccezione dell’Unione Europea (Seventh Amendment to the Cosmetic Directive 76/768/EEC, Oct. 31, 2001).

Esiste una lista europea di ingredienti proibiti (circa 420, identificati come cancerogeni potenziali, tra cui arsenico e piombo) e per più di 60 sono state ridotte le quantità ammissibili (tra i quali fluoruro e talco). Tuttavia il Seventh Amendment non fa riferimento alcuno a molti composti cancerogeni “nascosti”.

==> Come affrontare dunque questo problema?

Una possibile soluzione è quella di premiare quelle aziende responsabili che hanno scelto di evitare l’uso degli ingredienti in questione, sostituendoli con altri più sicuri ed ugualmente efficaci. In tal modo è possibile minimizzare il rischio di esposizione a tali ingredienti tossici ed ai possibili effetti dannosi, specialmente per i bambini che sono i più vulnerabili.

La prima cosa da fare quindi è tenere d’occhio le lista degli ingredienti dei tuoi prodotti per la cura personale…

Cosa ne pensi dell’invasione chimica degli ultimi anni ?


Approfondimenti:


1) Il Dr. Samuel S. Epstein è Professore Emerito di Medicina Ambientale e del Lavoro presso l’Università dell’Illinois a Chicago, e fondatore della Cancer Prevention Coalition. E’ inoltre comparso nel documentario “The Corporation” (2003) di Joel Bakan:
www.thecorporation.com

Ulteriori informazioni possono essere trovate nel sito preventcancer.com o, in italiano, su www.edizionisalus.it/articoli/pelle_guarigione/

Altro esponente illustre in questo ambito è il Dr. Peter Dingle, professore associato alla School of Environmental Science dell’Università di Murdoch (Perth, Australia), autore di più di 100 articoli scientifici e 7 libri, e impegnato attivamente nei temi della nutrizione, benessere e produttività.


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