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venerdì 15 gennaio 2010

Rassegna della settimana calcistica

Sport
rubrica sportiva a cura di Claudio Bulandbul.



La Torino calcistica sta forse attraversando il suo periodo peggiore per quanto riguarda la storia dei due prestigiosi clubs internazionali. Il glorioso Torino, vecchio cuore granata, si trova attualmente nel punto più basso, dopo 104 anni di grandi successi, pesanti insuccessi e periodi decisamente mediocri. La Juventus, grazie alla proprietà, alla società, al suo allenatore ed alla maggior parte dei suoi calciatori chiude il girone d’andata con 6 pesanti sconfitte ed una eliminazione dalla Champions League al primo turno. Come se non bastasse, nonostante il falso ammonimento sempre della società dopo la sconfitta casalinga contro il Napoli, Ciro Ferrara è rimasto ancora 2 mesi saldo al timone della sua nave, con tanta ‘capa tosta’ come dice lui. Evidentemente i bonus per Blanc non si erano esauriti in autunno. Quindi una società ridicola, una proprietà assente, salvo per cacciare però un uomo come Cobolli Gigli che, ammesso il fatto di non esser ‘uomo di campo’, perlomeno resta persona di grande stile, che ha fatto bene ciò che era di sua competenza. Un tifoso sicuramente, e ciò gli renderà per sempre onore. E’ rimasto l’anti-calcio di Ciro Ferrara, che come aggravante ha il fatto di non esser riuscito a farsi seguire. Questa è un’aggravante signori, non deve esser un alibi. Con lui il ‘piangina’ Maddaloni, sempre attaccato agli arbitri per protestare qualcosa di ancora tutto da definire. Ci ha perso come immagine anche lui, che bene aveva fatto con i giovani della formazione primavera tempo fa. L’organizzazione a livello di gioco della Juve ‘gestione Ferrara’ è paragonabile ad una formazione di terza categoria, ed il ‘buon’ Ciro non si deve stizzire in diretta tv insultando il critico Maifredi, perché ciò che pensa Gigi equivale a quello che pensa la stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri, quelli veri, quelli che non si lasciano abbindolare dal fatto che ‘uno’ abbia rappresentato una piccola fetta di storia Juve; la realtà è che se ‘uno’ volesse veramente fare del bene alla Juve si dovrebbe dimettere, punto. Tornando al toro, la mia più piena solidarietà ai tifosi granata, che non meritano di sopportare l’ambiente attuale. Un presidente allucinante, ricordo che lo vidi per la prima volta in ritiro punitivo, fresco e baldanzoso nuovo presidente ‘rampante’. I tifosi ai suoi piedi strapieni di elogi (grosso errore!), lui aspetto rilassato e imbonitore. Firmava maree di autografi e foto con tutti. Ora sta calpestando la gloriosa casacca del grande Torino di una volta. Come se non bastasse il Filadelfia, lo stadio di quel grande Torino, si presenta come una discarica ed alcuni nostalgici stanno cercando perlomeno di mantenere il feticcio di quel ricordo, quell’arena tanto cara a loro: una parte di storia del calcio italiano! E lo stanno facendo a loro spese! In società il marasma più totale: dirigenti che se ne vanno, giocatori che non si sa bene se stiano facendo il loro dovere o meno, e poi altri… o sempre gli stessi calciatori che se ne vanno.. O che vogliono andarsene. Ed i nuovi arrivi sono calciatori completamente da risanare, prima di tutto sotto l’aspetto psicofisico, come il nuovo Pià. E Cairo? Proprio come Ciro. Dice che resta al timone, che è tutta una macchinazione ai suoi danni. La novità è l’esonero di Beretta, non capisco cosa avrebbe potuto fare costui. Torna Colantuono, tecnico eccellente, ma lì manca tutto. Poca roba. Veramente un momento molto triste per il calcio torinese! La Juve esce dall’Olimpico travolta 3-0 da un Milan cinico e sicuro, in costante progresso, sia tecnico che tattico. Leonardo, che prima di tutto è persona intelligente e di stile, non ha mai cambiato il suo ‘assetto’ in sala stampa… sempre positivo, anche durante le difficoltà. Di contro, ha però modificato spesso e con successo l’assetto tattico del suo Milan ed ora sta meritatamente raccogliendo ciò che ha seminato. L’esatto contrario di Ferrara, che sì ha modificato la sua squadra, ma impoverendola sempre di più e passando dalla grande difficoltà alla deriva. Riguardo lo ‘stile’ abbiamo quasi tutti visto in diretta il suo comportamento stizzito a controcampo. Tutti i suoi tifosi si aspettavano non dico giustificazioni, ma almeno un commento con contenuti veri aldilà delle solite frasi di retorica che ormai conosciamo a memoria. Niente di tutto questo! I suoi tifosi si sono visti praticamente ridere in faccia, e poi hanno appreso come scrivevo prima che lui ha la ‘capa tosta’ e non si dimette. Perdipiù ha spostato l’attenzione polemizzando a distanza con Maifredi, il quale peraltro se ne stava in studio zitto e buono. Cosa volete che sia mai? Costui si è permesso di affermare che se allenasse la Juve, i bianconeri sarebbero al primo posto? Lo pensiamo forse un po’ tutti, ma non riferito solo a Maifredi, ci mettiamo in panca in prima persona anche noi stessi e chissà se dovessimo allenarla forse…. E allora partono gli insulti del ‘Guardiola dei poveri’! Una tristezza assoluta, veramente triste. Se poi, magari per gioco, dovessimo proprio analizzare la scriteriata ‘gestione’ Maifredi con quella di Ciro il superbo, in effetti scopriremmo ad esempio che la rosa del 1990/91 era decisamente inferiore a quella di questa stagione. Allora la difesa era veramente impresentabile, non che oggi sia di tanto meglio, ma se è vero che alcuni giocatori li portò proprio ‘gigione’ da Bologna come Luppi e De Marchi (ideali per la difesa a zona ma veramente inesistenti quanto ad interdizione), possiamo ricordare che c’era anche il brasiliano Julio Cesar come centrale insieme ad altri, i quali non so fino a che punto poi li abbia voluti l’’allenatore champagne’… Ruolo per ruolo quella Juve emerge rispetto a questa solo in difesa a sinistra e davanti con Baggio, che era comunque superiore rispetto all’attuale Diego. Ebbene: quella Juve aveva un gioco, era molto ordinata anche se mancava di corsa e pressava male. La difesa come ripeto era improponibile, quasi per intero. Eppure, nonostante qualche passo falso, vinsero partite con tanti gol e almeno fino all’inverno restarono in zona scudetto prima del crollo finale. Sappiamo bene che le responsabilità furono di tutti, ora è diverso. C’è un arrogante che è responsabile in maniera esponenziale, fermo restando tutto il resto. Per il resto leggi pure società. La proprietà appare ‘latitante’… Se io fossi il nuovo allenatore della Juve, prima cosa metterei Felipe Melo e Diego in panchina tanto per esser chiari. Ma da lì in poi ricostruirei tutto attraverso una gestione responsabile, e poi cercherei di proporre calcio dando spazio proprio a gente come i due brasiliani, una volta ridimensionati caratterialmente fuori dal campo ma potenziati all’interno dello stesso. So che è difficile, che bisogna esser allenatori, che forse Maifredi non può permettersi di pensar nemmeno certe cose perché non allena più… ma allora.. Visto che Ferrara allena e non riesce a metter in pratica tutto questo, perché non si dimette? Infine: sul primo gol di Nesta tutti assegnano colpe a Felipe Melo, ma avete notato il piazzamento di Grygera nell’occasione? Nell’anticipo l’Inter ha spezzato le reni al Siena con un meritato 4-3 casalingo. I nerazzurri rimangono così saldamente in vetta con 45 punti. Nel pomeriggio la Roma ha vinto in casa contro il Chievo per 1-0, evidenziando Luca Toni. Potrebbe esser un’ottima soluzione in ottica futura questo innesto! In scia resta la Fiorentina che si aggiudica, con qualche polemica, una partita difficile e spettacolare contro il Bari, una delle poche squadre di Serie A che giocano veramente a calcio, come il Cagliari per esempio, che ha espugnato 1-0 il Dall’Ara con gol di Matri. Profumo d’Europa per la formazione di Allegri. Ma le squadre del momento, manco farlo apposta, sono proprio le due che si sfideranno domenica prossima in occasione del posticipo serale alle 20,45 del San Paolo. Il Napoli, grazie ai suoi giocatori di qualità e al motivatore Mazzarri, centra in casa il suo dodicesimo risultato utile consecutivo e vola al terzo posto con gol di Denis. La Sampdoria esce a testa bassa, soprattutto lo sfortunato portiere Fiorillo, il migliore fra le nuove generazioni, purtroppo è uno che osa rischiando le uscite ed ora gli sta andando quasi tutto male ma il ragazzo è molto forte e avrà tempo per dimostrarlo. Il Palermo di Delio Rossi sale a 30 punti e continua la sua serie positiva battendo al Barbera l’Atalanta per 1-0. Sarà penso molto divertente Napoli-Palermo del prossimo turno, così come penso anche Bari-Inter della sera prima. Il Parma esce ridimensionato dal Picchi, dove il Livorno vince 2-1 e centra 3 punti d’oro in chiave salvezza. Giusto il pari fra due squadre ‘ammalate’: Udinese-Lazio 1-1, spicca solo il nuovo acquisto Floccari al terzo centro in due partite. Di Natale, al rientro della squalifica, segna e si porta in testa alla classifica marcatori con 12 gol. A Marassi, infine, il Genoa si risolleva e batte il Catania 2-0. Ed ora mi piace aggiornare la mia virtuale nazionale in vista dei prossimi mondiali: ecco, direi che visionate anche le recenti prestazioni del turno infrasettimanale meriterebbero considerazione il vecchietto Panucci (sempre però molto arcigno), il giovane Ranocchia del Bari (aihmè però infortunatosi) e alcune sorprese del Milan quali Antonini (non un fenomeno ma sempre in costante miglioramento, fra i top dei suoi anche quando le cose non andavano propriamente bene), Igniazio Abate e sicuramente Ambrosini. Per concludere, visto che cambio spesso opinione, voglio scrivervi che adesso io uno spazio a Cassano glielo darei veramente. Con questo la strada da qui a giugno è lunga, ma per come sta giocando e segnando ora, e viste anche le qualità, merita di certo un posto. E poi voglio proporvi un libro: si chiama ‘Il caso Lippi-Cassano’ ed è una storia di calcio. Al momento è in vendita solo in Liguria ed in Puglia, ma se volete altre informazioni potete iscrivervi direttamente al gruppo su facebook (che ha lo stesso nome del libro). Un saluto affettuoso all’autore Matteo Bruschetta. E concludo con la configurazione della mia Italia direzione Sudafrica. Adesso la imposterei così, un bel 4-2-3-1: Buffon, Zambrotta, Ranocchia, Chiellini, Criscito, Pirlo, De Rossi, Camoranesi, Totti, Cassano, Gilardino. Che dite? Stride un poco l’accoppiata Cassano-Totti vero? Ma mai dire mai… nella vita.. E soprattutto nel calcio. Ciao a tutti ed evviva ‘el calcio bonito’!

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