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venerdì 15 gennaio 2010

Storie del Rock - The Cramps

Seconda pagina - Rassegna Pop


di Alfredo Sgarlato.

I Cramps nascono in un pomeriggio di metà anni 70 quando Eric Purkhiser, spacciatore, dà un passaggio a Kristy Wallace, spogliarellista. Scoprono di avere gli stessi gusti, rockabilly, garage rock e film di serie Z ed è amore a prima vista. Decidono di formare un gruppo rock, il nome non inganni, in gergo significa mestruazioni. Loro stessi si danno dei nomi d’arte, Lux Interior (anche qui non fatevi strane idee, l’ha visto nella pubblicità di un auto) e Poison Ivy (una nemica di Batman). Vari personaggi si alternano al loro fianco. Il più stabile è il batterista Nick Knox, con loro per tutto il periodo migliore del gruppo eccetto una parentesi in cui è in galera accusato di omicidio. Spiccano i chitarristi “solisti” Brian Gregory, uno che si veste da mostro, e poi Kid Gongo Powers, anche con Gun Club e Nick Cave. Ho scritto solisti tra virgolette perché ciò implicherebbe una distinzione tecnica, e coi Cramps è proprio difficile. Knox pare che non capisca il perché la batteria ha tanti pezzi e ne percuote solo alcuni a caso. Poison Ivy suona sempre lo stesso riff, e non per scelta: farlo diverso non le riesce proprio. I solisti… fanno dei rumoracci. Quella che è magnifica è la presenza scenica live.
Ho visto i Cramps a bologna al QBo nell’86 . io e Riposo partimmo in treno, Giorgio e Paolo in autostop. Là ci aspettava Claudio, con una birra e una vodka già aperte, che durarono un baleno. Il concerto dovette cominciare in anticipo, per quanto era eccitato il pubblico. Entrano in scena. Lux Interior ha un bottiglione mezzo vuoto in mano, pantaloni di finta pelle mezzi scivolati, torso nudo, petto ferito, non ha un taglio di capelli ma una massa casuale. A volte canta col microfono in bocca. A un certo punto infila il microfono nel fiasco e cerca di bere. Poison Ivy è praticamente in mutande, ha una Gretsch bianca semiacustica e una coroncina tra i capelli rossi. Forse è la donna più bella che io abbia mai visto. C’è una bassista, Fur, in body di plastica nero e reggicalze rosso. Sa fare poche note e mastica ininterrottamente un chewingum. Knox è tutto in nero, occhiali neri, sa fare un'unica figura ritmica, variando la velocità. Ogni tanto si alza in piedi. Praticamente è come sentire un solo brano, e piuttosto sgangherato, lungo un paio d’ore. Ma sono i Cramps. Se il rock è musica per adolescenti selvaggi loro ne sono la massima incarnazione. Nella bolgia Riposo 3 volte perse gli occhiali e 3 volte li ritrovò (c’è qualcosa di biblico in tutto questo). Le serata fu ancora avventurosa, andammo lì vicino al Casalone (un centro sociale) dove dopo (ore 2/5 a.m.) suonavano Gang e Go Flamingo e non parliamo del viaggio di ritorno dei miei compari (ve lo devono raccontare loro). Per certi versi è stato il concerto più bello che ho mai visto, se avesse senso fare dei paragoni (ho visto Frank Zappa, o De Andrè, o Chick Corea, o certi gruppi di musica greca o gitana meravigliosi, sono tutte cose diverse). Qualche mese fa Erik Purkisher aka Lux Interior ci ha lasciati, nemmeno troppo giovane ( 59 o 60, non ricordo) e non è stato l’ultimo della lunga schiera dei losers. Nel 2003 avevano fatto ancora un ultimo disco, e pure bello, con titoli come “mojo men from mars” “Papa Satan sang Louie Louie” “Elvis fucking Christ” . "uno dei gruppi più simpatici nella storia del rock" fu il commento di mio fratello.

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