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mercoledì 25 agosto 2010

Cronache Cinghiale

Satira
di Alfredo Sgarlato
Cronache cinghiale – Giovedì
Il ricco programma di Balla coi Cinghiali inizia già alle 14, ma io posso essere a Bardineto solo per la sera. Quest'anno l'offerta è davvero gigantesca, quattro palchi più tutti gli eventi collaterali e scegliere diventa difficile. Arrivo e trovo sul palco del Raindogs una band di rock americano, credo siano i Rosenkrantz, che non mi esalta, sul palco del Brixton, nel salone che ospita anche le mostre La costante K, interessante gruppo di rock strumentale, sul palco principale un gruppo metalcore molto violento ma piacevole. Ma l'arrivo viene occupato dal giro di esplorazione, vedere chi c'è chi manca, salutare gli amici, stare un po' dalle associazioni che interessano come Acqua bene comune o Anànke La necessità delle idee, quindi non seguo bene nessuno dei tre gruppi. I metalcore, credo siano i Tenebrae, chiudono con una energica cover di Wild boys dei Duran Duran, ehi si, non si esce vivi dagli anni '80. Ma in pieni '80 mi ritrovo catapultato all'arrivo di Tying Tiffany. Lei che in foto o video appare una stangona allucinante di persona è piccolina, minuta, molto carina. Tiene molto bene la scena accompagnata da due chitarristi/tastieristi. Ringiovanisco di 25 anni anni e sono sotto il palco a ballare dark elettronico. Alla mia destra MGZ, il padre nobile dell'elettronica savonese, alla mia sinistra Flowers of Hiroshima, la star emergenti dell'underground ponentino. Quando cominciano ad apparire ubriachi molesti torno nelle retrovie. Seconda star della serata sono Bud Spencer Blues Explosion. Sono solo in due, chitarra e batteria eppure hanno una potenza incredibile. Propongono un hard blues hendrixiano. Bravissimi nel loro genere, ma non è il mio genere. Torno al Raindogs e trovo i Rusties, band che suona una sognante psichedelia alla Mercury Rev/Mojave 3, mi piacciono,. Eseguono anche cover di Neil Young, un po' calligrafiche (chi è rimasto a sentire B.S.P.E. è invece entusiasta di una cover di Violette Noziere degli Area). Se con Tiffany avevo ritrovato la musica dei miei vent'anni coi Rusties regredisco a 15... ma la musica nuova esiste? Continuo a girare e mi perdo nello spettacolo del pubblico. Bellissime ragazze tatuate come yakuza o autoavvilite dai piercing; ogni genere di look alternativo; un ragazzo finge di seguire il cane per inseguire in realtà una venere callipigia, gli amici lo riportano all'ordine; molti girano con bottiglie, alcuni con quarti di pollo che sfidano la gravità, qualcuno ha gli occhi sbarrati, ma non ci sono malori né casini, sono tutti qui per divertirsi. Abbondano le magliette di opposizione, e allora uno si chiede chi ha votato per la maggioranza, ah già, quelli che guardano la TV. Gran finale col Teatro degli Orrori. Propongono soprattutto il nuovo disco A sangue freddo, penso il miglior disco italiano del 2009. il pubblico si accalca, li ama, canta le canzoni e qui approfitto per commentare: anni fa Balla coi Cinghiali rischiava di diventare una sagra col rock invece del liscio, adesso direi che la maggioranza del pubblico sia qui per la musica. Che col Teatro raggiunge livelli altissimi (e, mi dicono i presenti, con un'amplificazione migliore che in altri festival). Il gruppo suona benissimo un punk hardcore violentissimo ma molto raffinato, spicca il polistrumentista Nicola Manzan, già visto da me coi Baustelle e presente più o meno in tutti i nuovi dischi italiani. Il leader Pierpaolo Capovilla canta, recita, omaggia Carmelo Bene, si assume l'eredità di Dante lanciando invettive contro la nazione e l'impero e la loro decadenza. Alle 2 di notte riparto per tornare a casa satnco ma soddisfatto. Ma che nebbia per strada!

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