
di Claudio Bulandbul.
L’argomento di questa volta è principalmente ‘calciopoli’ o ‘moggiopoli’ che dir si voglia. Certo non di particolare attualità ma il calcio giocato è fermo e le ultime gare, soprattutto Siena-Inter, mi hanno fatto ancora riflettere su questi avvenimenti. Difficile riscontrare un nesso sicuro e prove riguardo la gara pre-natalizia ma sappiamo tutti che i corsi e ricorsi storici sovente ci hanno ricondotto ad eventi ancorprima inimmaginabili. Fra l’altro ciò che è accaduto durante la gara in questione non è inedito e la direzione da tempo pare sempre la stessa: potere all’Inter. Ma prendiamo in esame ciò che i processi e l’opinione pubblica hanno finora più o meno dimostrato.. lo scandalo del 2006: il potere alla Juventus ma non solo quello. A parer mio, lo so che molti di voi rideranno, tutto è nato all’interno della casa madre. E non sarebbe la prima e forse ultima volta (ma non voglio oltrepassare il ‘mio campo’) che questo accade… anche per esempio se parliamo di strategie militari di guerra. E qui mi fermo. Il potere condanna se stesso, forse per altre strategie… forse per ottenere un altro tipo di potere ma anche per avere in futuro maggior potere. La ‘triade’ doveva esser fatta fuori insieme a chi all’interno della Famiglia e del potere doveva per decisioni forse superiori o forse per necessità estrema esser accantonato. La fine di un ciclo che ha prodotto un ‘ciclone’. Alla base di tutto i soliti interessi: soldi. Estendendo il concetto la scomparsa dei vertici della Famiglia Agnelli ha creato una situazione imbarazzante e di estremo disorientamento.. Penso sopra ogni cosa economico. Si, perché il discorso legato alla gestione del mercato calciatori era sempre più saldamente in mano a Luciano Moggi… personaggio certamente discutibile ma riguardo l’aspetto competenza compravendite estremamente ferrato. Proprio come Allodi, ai servizi anche di Moratti padre. Quindi, sempre a parer mio ovvio, la vecchia ormai gestione andava fatta fuori. Come? Non facile accantonare gente ‘vaccinata’ come quella! Se poi ci mettiamo come scrivevo prima un’operazione risanatoria a livello economico (ma non chiedetemi come perché non sono economista) quasi forzata per mancanza di fondi necessari a garantire l’avvenire della Vecchia Signora ecco il configurarsi di ciò che più o meno accadde. D’altronde era di dominio pubblico la notizia che Bettega si stava adoperando per allacciare contatti per nuovi sponsor, come impone la prassi moderna delle società modello inglese ad esempio. Partners commerciali, stadio di proprietà…. Ecco, lo stadio di proprietà andava inaugurato ora ma come sappiamo i tempi si sono notevolmente dilungati e forse… sempre salvo imprevisti… a breve inizieranno i lavori. Quindi tutto un insieme di fattori scatenanti: era il 2006 ed era il momento del reset! L’unico giornalista che io sappia ad aver avallato pienamente la mia ‘tesi’ (anzi, sono io che avallo la sua…) è Michele Plastino, uno da inchiesta ma in primo luogo un grande appassionato di calcio. Chi è di Roma lo seguirà maggiormente, io mi limito a vedere qualche suo programma grazie alla piattaforma. Sono sempre notizie interessanti e mai scontate, basta poco per noi appassionati della Lombardia che siamo abituati a minimo tre canali in contemporanea stile ‘copiaincolla’ che ripetono sempre le stesse cose: Adriano che beve, Mourinho simpatico oppure no, Galliani che esterna, questo o quello beccati in discoteca con una bella donna. Ma queste non sono inchieste! Questo è gossip travestito da calcio! Bene, allora voglio fare alcune considerazioni riguardo il campo. Giusto che un dirigente entri a fine gara dentro lo spogliatoio dell’arbitro minacciandolo? Certo che No. Giusto che abbia il quasi totale monopolio del mercato e grandi conflitti d’interesse? No. Giusto che gli arbitri cerchino ‘consenso’ dai potenti per velocizzare le proprie carriere ed i relativi guadagni? Ovviamente No. Eccetera, se n’è scritto e parlato in ogni salsa. Ovviamente poi lo scatenarsi degli eventi ‘calciopoli’ o ‘moggiopoli’ ha trascinato con sé altre società… sicuramente poche visto che ad oggi si parla di solo circa 8 formazioni ‘pulite’ allora. Come servire agli Italiani un campionato a 8 squadre? Chi al momento aveva (ed ha tuttora) una condizione economicamente stabile per prendere in mano le redini del nuovo potere? A cosa è servito l’intervento del ‘messia’ Guido Rossi (ai tempi sempre al seguito della Juve.. Chiedete ad Evelina… avete presente i giochi olimpici invernali di Torino?)… ora schierato alla causa neroazzurra… in pratica sottrattosi poi subito dopo le sentenze di carattere sportivo? Che fine ha fatto costui? Si parlava infine di gente nuova e propositiva da inserire qua e là ai timoni del nuovo calcio pulito… un nome su tutti: Gianni Rivera. Chi ci ritroviamo? Matarrese. Certo ogni organo è diverso dall’altro ma… il calcio è lo stesso o no? E Carraro come se l’è cavata? Direi bene. Ma la cosa più importante: finalmente che sono stati puniti i cattivi ora secondo voi il calcio è veramente pulito? Ci ritroviamo con al potere l’emblema di chi prima si presentava ai media con l’immagine del ‘pulito’ gravemente danneggiato: l’Inter. Come sta vincendo l’Inter in Italia? Certo è una corrazzata, ne ho scritto precedentemente. Corrazzata che non ha bisogno di aiuti come è successo a Siena. Ricordo il Milan di Sacchi e Capello, grande ammazzacampionati ma a parte qualche episodio soprattutto legato ai fuorigioco con la manina di Baresi al cielo, non ricordo che abbia vinto immeritatamente qualche scudetto. Anzi, piuttosto la farsa di Alemao a Bergamo col Napoli poi campione. Non a caso il Milan dei cicli ha sempre poi vinto anche in Europa. Perché non la Juve? E domanda ancora più attuale: perché non l’Inter? Perché fuori dal confine le regole sono diverse anche se dovrebbero essere uguali! Uguali per tutti! Anche a costo di giocare uno o più campionati con 8 squadre. Volevo scrivere di calciatori, selezioni e ‘top 11’ e raccontarvi ciò che scrissi nei miei primi post nel mio spazio ma… siccome sappiamo che c’è la sosta… magari ne scriverò all’interno del prossimo Magazine.
Ancora Buon 2009!
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