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giovedì 5 febbraio 2009

Anarchy in the USA


di Andy Sin.


La cosa peggiore che può accadermi è di sentirmi "nostalgico". Magari di un paese, di un popolo, che mi ricorda le mie fiere origini. E' l'amara constatazione che noi le abbiamo perse. O forse sono state solo "trapiantate". Perchè osservando gli Stati Uniti, abbiamo tutti un moto di "nostalgia", come se sentissimo che qualcosa di profondamente italiano sia stato portato così lontano, è sia stato il seme della grandezza di uno stato. Dello stato più potente del mondo.


Dopo tutto il trambusto sull'elezione del primo presidente abbronzato della storia americana, il mondo intero si mette alla finestra: vuole osservare come finisce la corrida. Inutile sottolineare che le contraddizioni che governano gli USA e quelle che governano la nostra repubblichina di bugiardi piagnoni in stile "Pippi Calzelunghe", sono le stesse. Quello che è interessante notare è come gli italiani riescano a mentire a se stessi quanto agli altri. Attraversato l'oceano questo difetto di fabbricazione non lo ritroviamo. Con un parallelismo si potrebbe dire che l'italiano di oggi è una sorta di versione 3.0 dell'italiano che attraversò i mari per cercare fortuna. In sostanza, la versione 1.0, risulta ancora più valida di quella attualmente in voga. Uno schiaffo alla nostra evoluzione come società, che sa di colpo basso, ma molto meritato.


La domanda latente quindi sarà: come facciamo a tornare alla precedente versione?

Formatto tutto? Scarico l'antivirus con l'aggiornamento "Pellagra"? Querelo Sinfield?


La risposta è molto più semplice di quel che si creda: iniziamo ad agire come loro. Prendiamo esempio. Ed a chi mi dice che di filibustieri nella storia degli USA ce ne sono a dozzine, rispondo che da noi ce ne sono (e ce ne furono) intere piantagioni. Loro il cotone, noi le organizzazioni mafiose. Entrambi materiali molto efficienti, se correttamente raffinati.


Provo molta invidia per loro. Da loro non deve morire nessuno perché ci sia un cambiamento. L'unica differenza tra noi è proprio il fatto che le idee innovative non hanno bisogno di un tributo di sangue per essere accettate dal popolino. Fiorello la Guardia prima e Rudolph Giuliani dopo si batterono contro le organizzazioni malavitose senza paura di poter essere trasferiti ad altra sede come De Magistris. E poterono mettere le mani su politici e funzionari pubblici senza che nessuno li accusasse di faziosità. In breve, ebbero l'appoggio della gente e delle istituzioni, senza eccezioni. Perchè la lotta alla criminalità negli Stati Uniti, è universalmente riconosciuta come importante e necessaria. Negli stessi anni in cui a New York il sindaco Giuliani operava le sue scelte dure e intransigenti, nei suoi uffici approdava dalla sicilia un altro uomo determinato: si chiamava Giovanni Falcone. Ma a differenza del suo collega italo-americano, Falcone doveva lottare, oltre che contro i criminali, anche contro il suo paese, che spesso lo criticava, non gli dava respiro. Fintanto un certo Totò Cuffaro, che negli anni a venire fece una grande carriera all'interno della politica nostrana, lo additò come un agitatore, un paranoico, un magistrato politicizzato. Falcone dovette morire insieme alla compagna e la sua scorta per dimostrare la bontà del suo operato. Negli USA basta compiere il proprio dovere. E solo per questo è un paese da cui possiamo solo imparare.

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