
La resistenza palestinese, dalla Naqba, compie 60 anni. Non che prima non fosse accaduto nulla, ma per il momento, accontentiamoci di partire dal "peccato originale", come lo definisce Tanya Reinhart. Il progetto sionista mette il mondo davanti al fatto compiuto, proclamando lo stato d'Israele nel 1948, con la guerra in corso. Una guerra dove i palestinesi erano quasi "il bottino", l'oggetto del contendere che non aveva una milizia se non una squadra sparuta e disorganizzata e tanti "amici" arabi che lottavano per i propri interessi nazionali, come la Transgiordania, l'Irak, L'Egitto, la Siria....Tutte realtà da poco decolonizzate e incapaci di impiegare le proprie forze per un progetto unitario. militare e politico.
In fondo, a rappresentare il popolo, che diventerà "palestinese", che aveva già combattuto contro l'impero ottomano e gli inglesi, sarà un manipolo di nazisti, all'inizio, che verranno pure inviati in Bosnia, durante la Seconda Guerra Mondiale a far stragi e a compiere crimini di guerra....Sappiamo che i primi proclami dell'OLP, prima della nascita di Al Fatah e della leadership di Yasser Arafat non avevano nulla dainvidiare all'antisemitismo europeo della peggior specie, paranoie da "protocolli", comprese.
Si trattava di una minoranza risicata.Il problema degli arabi di Palestina era di non avere una rappresentanza politica degna di tal nome negli anni trenta e di non essere organizzati a livello internazionale come lo erano i sionisti. Fu questo a determinare la loro disfatta, nel 1948 e non altro....Poichè esistevano guerre tra clan e tra pseudo stati che lottavano per le loro rispettive sfere d'influenza, i palestinesi vennero lasciati soli....
La caratteristica che contraddistingue i palestinesi dagli altri arabi è la quasi totale laicità della loro lotta, fino ai tardi anni '80. Piuttosto, abbracciarono panarabismo nasseriano, internazionalismo maldigerito, al punto che alcuni gruppi si identificavano co l'URSS , come i kibbutznik israeliani e gli antisionisti del Mzpen....pronti ad appoggiare le lotte di gruppi come l'FPLP...la componente laica porta ad un discorso di emancipazione femminile, improponibile in altri paesi musulmani, nonostante le "facciate" iraniane dei tempi dello Scià o del nasserismo che altro non era che una dittatura militare con velleità piccolo borghesi anti-imperialistiche, da "terza via"....un po' come il terzomondismo di estrema destra o l'anticapitalismo di certe lotte nazionali....le donne, sono tra le più colte dell'area mediorientale, lottano per ottenere la contraccezione, per abrogare il "ripudio" coranico, senza rinnegare il proprio essere musulmane....
Diremmo che , la società palestinese guardava ad occidente, con un occhio critico e cosmopolita...lo slogan "Palestina libera, Palestina rossa", completava lo scenario di illusioni...quelle generate dal socialismo reale, dalla pratica del dirottamento aereo, dai fatti di Monaco.....
http://it.wikipedia.org/wiki/Fedayyin
Certo, fu Arafat a dichiarare orgoglioso di aver inventato l'" hijacking", scandalizzando le anime belle, facendo pensare che i palestinesi altro non erano che dei sanguinari, dimenticando che il dirottamento aereo l'avevano inventato gli americani nei confronti di Cuba, macellando centinaia di persone e in quanto a primati, nemmeno Israele era da meno.Terrorismo contro terrorismi, insomma....armapolitica e bellica, tipica di chi non ha un apparato srtatale e un esercito regolare...
Pochi sanno però che entrambe le Intifade iniziarono in maniera non violenta, con progetti e attuazioni di disobbedienza civile, scioperi, boicottaggi, manifestazioni e che se entrambe sfociarono in atti violenti fu anche perchè la lotta non violenta fu repressa brutalmente nel sangue, nella segregazione, nella detenzione amministrativa e nell'omicidio extragiudiziale....
Può sembrare strano, ma spesso, chi subì il gioco delle esecuzioni sommarie, furono proprio leader che incitavano alla lotta nonviolenta e i leader ultramoderati, vicini ad Al Fatah...eppure, proprio questi leader erano ascoltati dalla comunità internazionale, perchè dialogavano, perchè non erano giudeofobi, perchè si confrontavano con gli israeliani, invitando la popolazione ebraica a visitare i Territori Occupati e i campi profughi....
Furono questi leader a parlare di apartheid, di bantustan, costringendo molti osservatori a fare pressioni sui governi nazionali a considerare il problema palestinese un problema di carattere umanitario, oltre che politico ... Si sperava così di volgere lo sguardo del mondo democratico verso il Medioriente con un altro atteggiamento che non fosse sempre quello dell'ex colonialista o dello snob socialdemocratico da "primo mondo" o peggio ancora, da piccolo borghese da ONG malata di presunzione....( " in Palestina non si fa emergenza, si fa sviluppo", mi disse, tempo fa, una operatrice di ONG....sviluppo su macerie, coprifuoco, bombardamenti e assalti agli "internazionali"?)....
Il sogno, tra voglia di "sol dell'avvenire" e desiderio di democrazia si è infranto sul muro degli integralismi, degli interessi imperialistici, della xenofobia, del razzismo e di quanto di peggio può portare il mondo contemporaneo.
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