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martedì 3 marzo 2009

Uranio Impoverito - Usi




L’argomento che riguarda l'uranio impoverito è considerato da molti un argomento scomodo, quello che si cerca di insabbiare, facendolo passare in secondo piano negando l’evidenza dei fatti. Ogni tanto qualche notizia sconcertante riappare sui titoli dei giornali, ma dopo un po’ di iniziale scalpore, ben presto cade nel dimenticatoio. La motivazione principale di questa latitanza continua;  sicuramente deriva dal fato che uno dei campi di sfruttamento è legato alla sfera militare, e per questo non di dominio pubblico. Informandomi su internet tra le varie fonti disponibili, ho deciso di aprire questo vaso di Pandora cercando di riportare questo argomento difficile in vita, e questo soprattutto perché i potenti del mondo continuano a tacere sulle conseguenze devastanti per la salute dei civili e militari impegnati in Somalia, Iraq e Kosovo, tanto per citare alcuni paesi dove le armi all’uranio impoverito sono state usate e non in maniera leggera.



Probabilmente molti di voi hanno già sentito nominare il termine uranio impoverito, ma non tutti sanno come si ottiene, come si usa, e da cosa deriva. Per questi motivi intendo partire prima da una sua definizione chimica, poi mi occuperò dei possibili usi di questo materiale ed infine affronterò anche le conseguenze del suo abuso soprattutto nel campo militare. L'uranio appartiene al gruppo dei metalli pesanti che nella sua forma naturale è costituito da tre isotopi: 238U, 235U, e 234U. Con i numeri 234, 235 e 238 si indica la somma delle masse dei protoni e dei neutroni del nucleo atomico. 

Tutti e tre gli isotopi dell’uranio sono radioattivi e hanno i seguenti tempi di dimezzamento: 238U - 4,51 miliardi di anni, 235U – 710 milioni di anni e 234U – 247 mila anni. Per tempo di dimezzamento invece si intende il tempo che impiega una certa quantità di un elemento radioattivo a diminuire la sua massa alla metà di quella iniziale. Ad esempio un kg di 238U impiegherà 4,51 miliardi di anni per ridurre la sua massa a mezzo kilogrammo. Con il termine di uranio impoverito, invece si definisce la miscela di uranio più povera rispetto alla sua concentrazione naturale che si aggira su circa 0,7% dell’isotopo 235U. Lo si ottiene come prodotto di scarto durante il processo di arricchimento dell’uranio. Da 12kg di uranio naturale si ottengono circa 1 kg di uranio arricchito al 5% di 235U e 11kg di uranio impoverito. L'uranio impoverito viene conservato sotto forma di esafluoruro di uranio in cilindri stoccati all’aperto. Solo nel territorio degli Stati Uniti sono stoccati circa 700000 tonnelatte nei tre impianti di diffusione gassosa del DOE (Dipartimento dell'Energia): Paducah, Kentucky; Portsmouth, Ohio e Oak Ridge, Tennessee (sito K-25). In quest'ultimo sito la produzione di uranio arricchito è cessata nel 1985. Questo non è probabilmente l'inventario completo. Una stima ufficiale prende in considerazione un inventario di 61.422 cilindri corrispondenti a un totale di 739.000 tonnellate di Uranio Impoverito. Questa stima risale all'aprile 1999, ed è la più recente disponibile da fonti ufficiali (FINAL PROGRAMMATIC ENVIRONMENTAL IMPACT STATEMENT FOR ALTERNATIVE STRATEGIES FOR THE LONG-TERM MANAGEMENT AND USE OF DEPLETED URANIUM HEXAFLUORIDE, DOE - DOE/EIS-0269, lv dic 2000) del Dipartimento per l'Energia del Governo degli Stati Uniti. (dato del 2002), e subito dietro si piazza la Russia con 460000 tonnelatte, ma il dato risale al lontano 1996 (fonte wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio_impoverito). L'uranio arricchito si usa principalmente come combustibile nelle centrali nucleari e come principale elemento detonante nelle armi nucleari. L'uranio impoverito è caratterizzato da altissima densità (1,7 volte maggiore di quella del piombo), notevole duttilità ed inoltre è piroforico che significa che piccole particelle possano prendere fuoco in aria. A causa di queste sue proprietà fisiche, uranio impoverito ha i molteplici usi, sia civili che militari. Nel civile è usato come schermatura dalle radiazioni (campo medicale), in aviazione per contrappesi e zavorre, in mineralogia per le scavatrici nei pozzo petroliferi. Interessante il legame tra il campo petrolifero ed uranio impoverito il prodotto di scarto delle centrali nucleari, due grandi lobby ben radicati nella società occidentale che non permettano molto sviluppo di altre alternative energetiche.Applicazioni militari comprendono la blindatura dei carri armati, e impiegato nelle munizioni garantisce una maggiore penetrazione di esse. Già partendo dagli anni 60 gli Stati Uniti iniziarono ad interessarsi nell’uso dell’uranio impoverito nel campo militare. Oggi sono numerosi i paesi che usano le munizioni di questo genere oltre agli Stati Uniti: Gran Bretagna, Russia, Turchia, Arabia Saudita, Pakistan, Tailandia, Israele e Francia. I rischi legati all’utilizzo di armi del genere sono di tipo chimico. L'uranio, come d’altronde altri metalli pesanti è tossico e gli organi maggiormente interessati sono i reni. Il contatto avviene o per inalazione o per ingestione. Chiaramente in campo militare possiamo anche parlare di effetti dovuti alla penetrazione del corpo esploso all’interno dell’organismo oltre che per inalazione. Nei prossimi capitoli ci occuperemo più nel dettaglio sulle conseguenze per la salute e sugli impatti ambientali riguardanti l'uso di armi del genere.

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