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giovedì 27 agosto 2009

I medici di Cagliari rifiutano di denunciare i clandestini

Prima pagina

Un cartellino anonimo rassicura i pazienti "temporaneamente presenti"



di Fatima Lorrai.

Recentemente è stato approvato il Ddl sicurezza e le norme discriminatorie in esso contenute. L'immigrazione clandestina diventa reato e si istituisce l'obbligo di segnalazione degli immigrati clandestini da parte degli operatori del servizio sanitario nazionale. Avevo letto di medici in rivolta, di “disobbedienza civile”, della volontà di boiccottare il pacchetto sicurezza. Molti medici avevano addirittura indossato camici con la scritta “noi non segnaliamo". Denunciare gli immigrati clandestini che si rivolgono a loro per essere curati è infatti in netto contrasto con il dettato costituzionale per cui la salute è un diritto inalienabile di tutti e con lo stesso giuramento di Ippocrate che raccomanda di "curare tutti pazienti con eguale scrupolo e impegno prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica” e ancora “di osservare il segreto su tutto ciò che è confidato, veduto, inteso o intuito nell'esercizio della professione medica” .

Sapevo che un vero medico non poteva assecondare una norma così inumana e razzista ma quando ho avuto modo di toccare con mano tale disobbedienza, mi sono realmente commossa. Una commozione piena di gioia. Ho scattato di nascosto, per paura di essere fraintesa l'annuncio che vedete in foto, era appeso alla parete in un piccolo angolo di un grande ospedale di Cagliari dove mi sono recata per togliermi il gesso al braccio. In sintesi il testo dice:

"Per gli stanieri temporaneamente presenti al 4 piano giovedi pomeriggio dalle 15 alle 18. Non è necessario l'appuntamento nè l'impegnativa, non chiederemo documento e non denunceremo".

Da brividi: accanto alla vergogna per un paese nel quale non mi riconosco più, è emerso l'orgoglio per questi medici. Medici che così facendo rischiano addirittura il posto. Ciò che fanno (che dovrebbe essere un loro obbligo etico e professionale) da noi ora è illegale ma loro rischiano. Varrà poco ma hanno tutta la nostra ammirazione. Non sono solo medici, sono uomini veri.

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2 commenti:

  1. Altro che medici in prima linea, questi sono medici con le palle, speriamo di vederne un fiction :-)

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