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giovedì 10 settembre 2009

Ci parlano di Boffo e non del Lodo Bernardo

Seconda pagina


di Andrea De Luca.

In questi giorni non si parla d'altro che della polemica su Dino Boffo. In poche parole, Vittorio Feltri ha accusato il direttore dell’Avvenire di aver infastidito la compagna del suo ex fidanzato. Una notizia, tutto sommato, abbastanza inutile. Ma questo è, purtroppo, l'argomento principale in Italia in questo momento. I media di regime e i giornali trattano solo questa vicenda. Distraggono gli italiani, che sono stupidi, perchè non si informano o, peggio, perchè ignorano fatti ben più importanti.
Scommetto che pochi di voi hanno sentito parlare in questi giorni del Lodo Bernardo. Io, ad esempio, l'ho scoperto in rete.

Il Lodo Bernardo, che prende il nome dal suo ideatore, l’on. Maurizio Bernardo del PDL, e che ha definitivamente privato la figura del Pubblico Ministero di una delle sue funzioni peculiari: il potere di dirigere un’indagine. Il lodo, passato nel DL anticrisi, prevede che ”ad una specifica e precisa notizia di danno, sia impedito alle procure regionali della Corte dei Conti di attivare indagini sui danni erariali in assenza di una denuncia formale che dovrebbe essere fatta dall’ amministrazione competente che subisce il danno, amministrata dalle persone che il danno l’hanno causato” (fonte: L’AnteFatto).

In questo modo succede che la Corte dei Conti non potrà più avviare un’indagine su eventuali danni erariali se prima non vi è una denuncia formale ad opera dell’amministrazione competente che li subisce. E così accade che prima che la Corte dei Conti possa aprire un’indagine, dovremo aspettare che un politico decida di denunciare il dirigente che lui stesso ha nominato. E intanto si svuotano le casse pubbliche...

E continuano a parlarci del caso Boffo. Utilizzate la rete. E' l'unico modo per non farci distrarre.

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