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venerdì 30 ottobre 2009

Emergenza energetica # 1

Prima pagina


di Giovanni Pili.

Stando al rapporto del British Petrolium, dei 139.000 miliardi di Kw/h gg che consumiamo, l'88% circa proviene dal fossile. (carbone, gass, uranio, ecc.) I paesi industrializzati che rappresentano il 25% della domanda mondiale consumano i 3/4 delle riserve mondiali. Di questo passo ai livelli attuali si raggiungerebbe l'esaurimento dei giacimenti secondo il seguente schema:

Petrolio (P.) - In esaurimento entro 50 anni.

Gass (G.) - In esaurimento entro 61 anni.

Carbone (C.) - In esaurimento entro 80 anni.

Il problema è che non esiste solo l'occidente. La domanda ormai si sta allargando in Asia con le nuove potenze industriali: Russia, Cina e India. Per non parlare del Sud America che già progetta un'unione monetaria, sulla falsa riga dell'Unione Europea. Si prevede cosi -ed è già in atto- una triplicazione dei consumi che portano a stime più preoccupanti:

P. = entro 17 anni.

G. = entro 20 anni.

C. = entro 28 anni.

La posizione classica al problema è una non-risposta ad un fenomeno che viene quasi ignorato, perchè fin'ora si è sempre pensato di scaricare i problemi alle generazioni future. Ma che si tratti di 17-28 o di 50-80 anni, anche la nostra generazione sarà protagonista di un autentico medioevo energetico. Dicesi "posizione classica" quella che consiste nello scaricare la colpa al singolo anonimo cittadino. La posizione degli appelli al risparmio energetico e al riciclo. Una posizione senza dubbio indiscutibile; è certamente doveroso criticare gli sprechi che ognuno di noi potrebbe di sua iniziativa evitare. Ma sono battaglie contro i mulini a vento. Il singolo cittadino non ha nessun riscontro, queste prediche al risparmio suonano come i limiti massimi di velocità, con una produzione di auto che possono raggiungere velocità notevolmente superiori. O come i monopoli di Stato che ammoniscono sui danni del fumo con avvisi stampati sui pacchetti di sigarette che lo Stato stesso vende.

Di fatto a fronte di un apparato industriale che deve far aumentare il Pil con una cultura consumista che rende obsoleto in poco tempo ogni bene che si acquista (trasformando ogni prodotto in bene di consumo) abbiamo da una parte l'invito a consumare, dall'altra l'invito a risparmiare. E' colpa nostra, del consumatore, non di chi ci bombarda ogni giorno di cose inutili da "consumare". Hanno messo una clinica di disintossicazione in mano ai pusher! Questa è la metafora che più si adatta alle ipocrisie attuali riguardo la volontà politica che ruota attorno all'emergenza energetica. Il Prof. Luciano Burderi, docente di astrofisica delle alte energie all'Università di Cagliari, che ho avuto il piacere di ascoltare alla manifestazione contro il nucleare organizzata da Siamo Vivi, (tenutasi lo scorso 25 ottobre a Cagliari) fornisce una stima aggiornata considerando la crescita media del Pil, con Cina e India che crescono rapidamente e la crisi in occidente, l'aumento dei tassi di consumo mostra cosi una situazione intermedia (rispetto ai due precedenti schemi) delle riserve fossili e dei relativi tempi di esaurimento:

P. = entro 31 anni.

G. = entro 34 anni.

P. = entro 36 anni.

I prezzi non diminuiscono, ma crescono stabilmente, segno che il picco sta per essere raggiunto, non è un problema da scaricare ai nipotini... ci riguarda direttamente, e sarebbe "figo" cominciare a fare qualcosa. Il nucleare non è una risposta. Equivale semmai a nascondere la polvere sotto il tappeto. Tanto per cominciare l'automobile a uranio non esiste; nemmeno stabilimenti industriali convertibili al nucleare nel breve periodo. Esistono invece i primi prototibi di auto elettriche e si stanno studiando i motori ad idrogeno, in particolare il problema della produzione e conservazione in larga scala di questo gass. Non sono in grado di farci vincere il gran premio di formula uno, ma almeno non rischiamo di creare una catastrofe nucleare ad ogni ingorgo stradale!

Uranio e Plutonio, non crescono sugli alberi, parliamo sempre di combustibili fossili. Piero Angela (che di certo non è un detrattore del nucleare) ricorda nel suo ultimo lavoro sul tema; "La sfida del Secolo" (con Lorenzo Pinna; ed. Mondadori, 2006) che per far partire una centrale di 4° livello -a meno che non si voglia andare al risparmio, costruendone una in stile Cernobil- ci vogliono a essere ottimisti 20 anni di finanziamenti durante i quali la centrale non lavora. Il combustibile poi, in Europa non si trova facilmente... ansi non si trova affatto, se escludiamo la Russia.

Aggiungerei che riconoscere una conversione mondiale al nucleare significherebbe anche dare l'atomica ad un sacco di paesi che anche al più moderato dei neo-cons., farebbero perdere il sonno se entrassero nel nucleare. Se questo non bastasse, ricordo che anche uranio e plutonio hanno un picco massimo. Il lato positivo è che il problema col nucleare è possibile magari scaricarlo ai nipotini. (Vaffanculo... che si arrangino!) ...però ci sarebbe quel "dettaglio" sulle automobili, che alimentate a uranio sarebbero come tanti missili balistici pronti a esplodere... Il problema comunque non è "radiazioni o scorie". Le centrali di 4^generazione infatti rilasciano ogni anno un numero di scorie molto basso e sono sicure. Il problema è che non sono una soluzione ma un ulteriore politica della "polvere sotto il tappeto". Un palliativo che non tiene conto del problema di conversione di tutto l'apparato industriale al nucleare, una politica che sotto-sotto, ancora spera e sogna nei fantomatici "giacimenti petroliferi nascosti". Senza contare che affideremmo ad una sola risorsa tutto il fabbisogno energetico; portandola inevitabilmente all'esaurimento.

Continua la prossima settimana. Vi anticipo brevemente che parleremo di come in Sardegna si possa creare una situazione di completa autonomia energetica senza bisogno delle centrali nucleari e senza deturpare il territorio non urbano con pale eoliche e quant'altro.

Articoli correlati.

http://www.movimentoparaculo.org/search/label/energia

http://docs.google.com/View?docid=dgdpgkm_295dcvgngc6

http://docs.google.com/Doc?docid=dx75ht9_16ddtvkpd6&hl=it

http://www.movimentoparaculo.org/2009/03/uranio-impoverito-usi.html

1 commento:

  1. come al solito, qualcuno arriva e gli esce la brillante idea, di calpestare, il voto del popolo sovrano..nn parlo di quello elettorale ma quello refendario.. nel 1987 abbiamo votato x il nn nucleare..quindi, il discorso, dovrebbe essere kiuso. E invece.. kissà come finirà. Tralasciando polemike sulle...(m'arrabbio troppo)speculazioni riguardanti petrolio e i suoi derivati, noi italiani, paghiamo il prezzo + caro nell'UE. Si fa tanto parlare, ma i fatti, si fanno ritardare. Kissà, forse, (pensando apocalitticamente) nn c'è + nulla da fare, se nn tentare di tamponare l'irreparabile. Voglio essere invece positiva:)) ho molta speranza nell'inventiva, nell'esuberanza e nelle nuove idee di voi giovani. Ho letto da qualke parte ke l'energia + pulita è quella nn spesa grazie all'isolamento, cioè:è quella ke nn viene consumata. Purtroppo, nn ricordo bene e questo, c'entra poco con il tuo post. Leggevo dell' isolamento termico... importantissimo x ridurre il consumo d'energia e di preziosissime materie prime, evitando di conseguenza anke l'emissione nell'atmosfera di sostanze particolarmente dannose x il clima..così, oltre risparmiare l'ambiente, l'isolamento termico consente di tenere a mano anke parekkio denaro..Se si considera ke circa metà del fabbisogno complessivo di energia, senza considerare quella relativa ai mezzi di trasporto, è assorbita dall'utenza domestica e ke circa l'80% di questo fabbisogno è dstinato al riscaldamento degli edifici..forse, nn mi sono del tutto distaccata dal tuo discorso..!! o no??...ehm, vabbè ciao Gio..grazie a te, imparo sempre qualcosa.

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