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venerdì 20 novembre 2009

Un mondo di creduloni

Seconda pagina - Debunking


OCCHIO ALLE BUFALE!

di Alfredo Sgarlato.


Si dice che oggi la gente non creda più in nulla: non è vero, crede a tutto…È incredibile la quantità di bufale e notizie false che infestano i media quotidianamente. Cerchiamo di capire quali meccanismi psichici determinano la credulità popolare. Una delle cause è che mentre la bufala ha una diffusione enorme, non altrettanto ce l’ha la smentita. Prendiamo una delle più gettonate: lo sbarco sulla luna non è mai avvenuto. Io so che è una bufala perché ho sentito alla radio un’intervista a colui che l’ha inventata. Ma questa è andata in onda durante un programma di rock alternativo che certamente aveva pochi ascoltatori, mentre le notizie false, riprese da quotidiani e tv hanno diffusione nazionale, anzi mondiale. Spesso gli inventori di bufale inseriscono un indizio per farsi scoprire, in questo caso che il regista del falso atterraggioera addirittura Stanley Kubrick. In un’altra bufala che girava in internet, quella del poligamo che cercava mogli, l’indizio doveva essere che costui, un miliardario eccentrico, organizzava per le mogli “balli ippici” (cosa sono?). Questi indizi sono però troppo difficili da cogliere per chi non ha un bizzarro senso dell’umorismo o, come nel caso di Kubrick, un enorme conoscenza della materia. Quindi, tutti conoscono le bufale, pochi le smentite o le chiavi per non cascarci. Ma c’è un meccanismo più sottile in azione: una persona cerca inconsciamente conferma a quello che sa, mentre invece dovrebbe accertarsi che non ci siano smentite. Per cui una fonte che la pensa come noi viene creduta più di mille oppositori. Questo fa sì che anche notizie smentite ufficialmente continuino a girare per decine di anni, come avviene con le teorie dei complotti. Un altro motivo di credulonità è che alcune fonti, come giornali e tv sono considerati sicuramente credibili, così come le persone situate più in alto nella scala gerarchica. Questo non è automaticamente vero. In passato i giornali avevano redattori incaricati di verificare le fonti; oggi, per risparmiare, non più. In internet poi non esiste il minimo filtro alle notizie. E in tv un cialtrone fa più spettacolo di una persona seria. Facciamo un esempio. Si è parlato molto dello “storico” David Irving, quello che nega l’olocausto. Bene, Irving non è assolutamente uno storico: non ha una cattedra e nemmeno una laurea! È solo uno che ha scritto libri dove espone sue congetture personali. Ma i giornali pubblicano una notizia inesatta su di lui, gli regalano un titolo e rendono credibili le sue bufale. E non è un caso unico….
Molte volte i personaggi pubblici approfittano della propria posizione per diffondere bufale. Se i lettori o telespettatori conoscessero meglio l’argomento o solamente ci ragionassero sopra non ci cascherebbero. Ma i bugiardi sanno che l’ascoltatore ingenuo non lo fa. Ho letto che un leader politico ha dichiarato:
"Ho sentito un presidente di seggio vantarsi di aver fatto annullare mille schede con voti a mio favore". Non è difficile smontare una cavolata simile, basta ragionarci sopra. Primo, nessuno si vanterebbe di un misfatto simile davanti al suo avversario… secondo, un seggio comprende circa mille elettori, perciò, se fosse vero vorrebbe dire che in quel seggio hanno votato tutti, tutti per lo stesso partito e tutte le schede sono state annullate. È possibile che in seggio si siano verificate contemporaneamente tre bizzarrie e nessuno ci abbia fatto caso? Ma il lettore magari non ha mai fatto lo scrutatore e non ha i dati per ragionarci sopra. Senza contare che molte persone non sono in grado di fare un ragionamento come questo, in cui tutti i termini del problema sono astratti. Il bambino piccolo è in grado solo di risolvere problemi solo se ha tutti gli elementi presenti di fronte a lui ( per es. usare un oggetto per prenderne un altro). Dall’ adolescenza si dovrebbe raggiungere la capacità di risolvere problemi in cui tutti gli elementi sono totalmente teorici; ma non tutti raggiungono questa capacità, oppure la perdono. E così sono vittime delle bufale.

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