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venerdì 19 febbraio 2010

Banca Credieuronord

Seconda pagina - Economia


di Luca Ferraro.

Parliamo della Banca della Lega, dei 70 milioni di perdite e del sospetto di riciclaggio.

Da quello che leggerete, vi potete fare un 'idea di quello che i Ns. politici combinano alle Ns. Spalle (non dobbiamo più far valere il detto "A un palmo dal mio culo, possono fare quel che vogliono...") . Sta gente si sta arricchendo alle Ns. spalle, succhiando il Ns. sangue... Guardate un pò come ritorna in primo piano la figura di Fiorani, quello che ha fregato i soldi dai conti correnti della banca popolare di lodi e balla in televisione (italia 1 e reti mediaset) con lele mora e corona... Comunque, parliamo di cose serie...

Nell' inchiesta milanese su Credieuronord, l’istituto di credito pubblicizzato da Umberto Bossi, amministrato da parlamentari leghisti e finanziato da centinaia di piccoli risparmiatori padani (ora riuniti in un comitato per chiedere i danni), gli inquirenti indagano su una cifra quasi equivalente alla famosa «maxitangente Enimont» dei tempi di Manipulite: circa 70 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta, che è ormai alle battute finali, c’è Giovanni Robusti, ex senatore leghista e leader dei «Cobas del latte».
Attraverso la banca Credieuronord, secondo l’accusa, sarebbero stati riciclati fiumi di soldi da decine di cooperative agricole che avrebbero truffato le leggi comunitarie: soldi in nero accumulati con intermediazioni, ritenute fittizie, tra gli allevatori-produttori e i distributori finali del latte. Un sistema complesso, ora ricostruito nei dettagli dalle indagini della Guardia di finanza, che avrebbe consentito di smerciare quantitativi di latte superiori alle quote limite fissate dalle leggi comunitarie. Gran parte di questi ricavi illeciti sarebbero stati «lavati» attraverso Credieuronord, di cui Robusti è stato consigliere di amministrazione per due mesi nel 2003, per tornare a occupare la stessa carica dall’aprile 2004, quando l’istituto ha cambiato nome in Euronord Holding.
La nuova indagine era stata rivelata dall’Espresso grazie al giornalista economico Vittorio Malagutti: ora l’istruttoria è sostanzialmente chiusa e già in gennaio la Procura di Milano potrebbe notificare i formali avvisi di fine indagine con la grave accusa di riciclaggio (fino a 12 anni di reclusione).
Per la sfortunata banca leghista si tratta di un bis. Le indagini su Credieuronord, infatti, erano partite con un altro clamoroso caso di riciclaggio di soldi «rubati ai derubati ». Questa prima inchiesta, per cui è già in corso il processo contro i dirigenti della banca, parte dal «peculato» (furto di denaro pubblico) di oltre 35 milioni di euro: soldi che un’affermata commercialista milanese, Carmen Gocini, ha confessato di aver sottratto per anni alle procedure di fallimento di cui era curatrice.
Di questo bottino, buona parte è finita ai fratelli Angelo e Caterino Borra per coprire le perdite della loro radio «101 One-o-One» (sequestrata e messa all’asta dai pm Taddei e Perrotti), mentre oltre 13 milioni di euro sono spariti con prelievi in contanti da un conto all’altro di Credieuronord. Tuttora s’ignora a chi siano finiti questi soldi, mentre i due Borra e la Gocini stanno scontando in carcere la condanna a 8 anni confermata in appello. Ora il caso Robusti, nato dall’inchiesta «black milk» (latte nero) del procuratore di Saluzzo (Cuneo)Maurizio Ascione, porta l’entità delle accuse di riciclaggio a livelli impensabili per la piccola banca leghista, che nell’autunno 2004, quando fu acquistata dalla Bpl di Gianpiero Fiorani, aveva «impieghi» per appena 47 milioni.

Proprio il «salvataggio» di Credieuronord era stato da molti indicato come il prezzo imposto a Fiorani dal governatore Fazio per ottenere l’appoggio politico della Lega. Ma il quadro ora disegnato dalle indagini del pm milanese Riccardo Targetti è più complesso: furono gli uomini di Fiorani a segnalare alla Procura i primi sospetti di riciclaggio delle quote latte (circa 150 milioni di euro) scoperti a Cuneo. E fu un’ispezione di Bankitalia a indicare Robusti come uno dei «soggetti in sofferenza» premiati dai «crediti facili» di Credieuronord. Un puzzle politico-economico che solo Fiorani, nei suoi interrogatori a San Vittore, potrà ricomporre.

Non c'è Limite alla Vergogna...

Istigano le Masse contro gli extracomunitari, per nascondere di queste schifezze...

Occhi Aperti.



1 commento:

  1. Occhi aperti...
    magari!!...purtroppo, qui al nord, gli occhi di molti padani e non, sono perfettamenti kiusi o semikiusi..nn ho altro da commentare..mi è venuta la nausea.

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