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giovedì 13 maggio 2010

Fini ghiaccia Berlusconi: nessun incontro con Verdini

Cronaca

ROMA - "Fino a quando non ci saranno risposte politiche ai problemi che ho sollevato è prematuro fare incontri, soprattutto con intermediari"; il messaggio di Gianfranco Fini riguardo il sempre più chiacchierato incontro con il coordinatore Pdl Denis Verdini appare chiaro ed inequivocabile: all'interno della maggioranza, smentite di facciata a parte, permane una tensione decisamente alta e destabilizzante.
Del resto, da quell'assemblea nazionale che sancì ufficialmente la semi-rottura e la nascita della cosiddetta "corrente interna" del Pdl, le risposte del Premier su corruzione e federalismo non sono pervenute e, per certi fondamentali quesiti, il presidente della Camera pare non voler più fare sconti. Così il Cavaliere tenta di gettare acqua sul fuoco e ricorda al suo collega-cofondatore che "prima della direzione avevamo periodicamente riunito l'ufficio di presidenza. La Russa, gli altri ex An e gli uomini vicini a Fini non hanno mai tirato fuori quei problemi, che in ogni caso io considero assolutamente secondari. E comunque - chiosa Berlusconi - quei problemi hanno portato a un voto, li abbiamo votati e risolti. Come in ogni sistema democratico si vota e la maggioranza vince".
E mentre in tanti si chiedono come sia possibile considerare "secondari" i nodi ancora non scioli ricollegati alla corruzione in politica e all'applicazione pratica della riforma sul federalismo, il presidente del Consiglio ha convocato e già concluso un incontro a Palazzo Grazioli al quale hanno partecipato Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Giannie Alemanno ed Altero Matteolli. Nella prima mattinata, poi, sempre Berlusconi ha tenuto un incontro di circa due ore con l'influente esponente siciliano del Popolo delle libertà Gianfranco Miccichè (e dato il neoesploso "caso Lombardo" è intuibile il motivo della riunione privata). In ogni caso, come si apprende su "La Repubblica", il leader di Governo pare abbia riferito ad alcuni suoi collaboratori nel Lazio che è disposto a mettere "una pietra sopra" a tutta la bagarre scatenata da Fini e dai suoi fedelissimi ma, al contempo, di essere indisponibile ad un riavvicinamento a quello che pare quasi potersi considerare un ex alleato.

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