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martedì 4 maggio 2010

Stato, sviluppo sostenibile e rivoluzione

Focus

di Giovanni Pili.

Quella del picco massimo delle scorte fossili è qualcosa di più di una mera teoria, se non avverrà un cambiamento nel pensare l'economia e il concetto stesso di sviluppo il capitalismo si prospetta alle porte un medioevo energetico che nessuno vuole vedere. Il capitalismo ha una data di scadenza: da consumarsi preferibilmente entro il 2050, e a meno che non si voglia riempire il mondo di centrali atomiche, con tutti gli indebitamenti che comporta, occorre incentivare la ricerca sulle energie rinnovabili: idrico, eolico, solare. Anche i materiali vanno ripensati; si è per esempio resa illegale una pianta, la canapa, per scopi che in realtà sono puramente settari: una classe, quella dei petrolieri verrebbe messa in grave crisi. Effettivamente il passaggio dal fossile al rinnovabile provocherà (non uso il condizionale perchè l'esaurimento delle scorte entro la seconda metà del secolo è un dato di fatto) una rivoluzione sociale che richiede da parte delle masse una maggiore istruzione in materia di energia e di coscienza di classe. Ciò che permette al capitale di reggersi in piedi è infatti la precarietà dei beni economici e delle risorse in generale. Non sarà più possibile a quel punto reggere un sistema statale basato su gerarchie verticistiche, bisognerà ripensare lo stato come un sistema orizzontale, comunitario, anarchico. Vale la pena procrastinare ancora?

Sono essenzialmente cinque i fattori che possono minacciare la democrazia in uno stato: i servizi segreti, l'esercito, i partiti populisti, i sindacati, le banche.[1] Perché questi poteri siano in equilibrio tra loro occorre che ci sia una situazione economica stabile dove i livelli di deficit e di inflazione restano contenuti al 5%, questa in economia è da ritenersi una situazione economica nella norma.[2] In questa situazione ideale lo stato può controllare il popolo senza problemi e i cinque fattori hanno interesse a conservare lo status quo. Una qualsiasi situazione di squilibrio economico causata da minacce esterne o da eccessive speculazioni interne porta squilibrio anche tra i cinque fattori e scontento popolare. Il popolo si controlla con un principio molto semplice: pane et circensis. Il popolo rinuncia ad una quota di libertà per il benessere, quando questo patto è tradito lo stato è minacciato.[3]

Poniamo il caso che scoppi una guerra. Esiste quindi una minaccia esterna, vera o presunta tale. L'esercito assume una posizione importante rispetto agli altri fattori e il popolo deve subire la coscrizione obbligatoria; un aumento della pressione fiscale; l'abbassamento del potere d'acquisto, ecc. Ognuno degli altri fattori sviluppa a questo punto degli interessi che entrano in gioco per conservare il potere e ristabilire un equilibrio. Uno stato vittorioso in guerra è uno stato dove l'esercito vittorioso può con riluttanza accettare di perdere il potere acquisito in guerra e scatenare colpi di stato, magari con l'appoggio di altri fattori a lui più vicini come i servizi segreti, le banche o un partito populista che si appoggia ad esso per conquistare il controllo dello stato. Se invece in tempo di pace crolla l'economia possiamo assistere alla lotta tra un partito populista e i sindacati con delle banche indebolite dalla crisi ed un esercito sfiancato perchè non si può controllare una massa di persone senza divisa. Anche in questo caso banche, partiti populisti e servizi segreti possono allearsi assieme contro il popolo per ristabilire l'ordine, se perdono è facile che si instauri una forma di dittatura del proletariato.[4]

Per questo motivo principale gli stati curano i rapporti diplomatici all'estero ed una situazione di forza e di credibilità diplomatica all'estero garantisce allo stato pace e benessere necessari a tenere l'economia stabile e quindi il popolo sotto controllo. Il deterrente nucleare, la globalizzazione e le varie unioni monetarie come quella europea rappresentano la condanna dei paesi in via di sviluppo ad essere sempre sotto il dominio di queste organizzazioni internazionali; se si sgarra il prezzo può essere molto alto.[5] Infatti questi stati hanno dei fattori parassitari al loro interno. Il fondo monetario internazionale in luogo delle banche nazionali; un esercito spesso e volentieri dipendente dai rifornimenti di armi e servizi logistici stranieri; dei sindacati resi deboli fino ad annichilirsi per via della presenza di multinazionali che non rispondono allo stato del loro operato e che di fatto finanziano partiti populisti locali. In questo modo l'assetto di uno stato è deciso da altri stati che lo tengono sotto scacco, senza bisogno di un sistema coloniale, secondo il modello imperialista americano, vincente rispetto a quello inglese.[6]

I governi che vogliono affrancarsi da questa situazione di schiavitù come quello di Chavetz in Venezuela o in passato quello di Allende in Cile vengono subito classificati come comunisti e minacciati. Allende è stato costretto a suicidarsi; Chavetz ha già subito un tentato colpo di stato; Castro a Cuba ha dovuto instaurare una dittatura in quanto eliminando tutti i fattori parassitari con la nazionalizzazione delle industrie in mano alle multinazionali; l'abolizione di un sistema parlamentare che si reggeva sui loro finanziamenti ed un esercito di fatto al servizio della CIA; l'esercito rivoluzionario si è trovato in una situazione di dominio totale sullo stato con una minaccia esterna (gli Stati Uniti) subito concretizzatasi attraverso la tentata invasione nella Baia dei Porci e l'embargo economico.[7] Da notare che l'embargo è finalizzato appunto a tenere l'economia instabile e quindi a rendere impossibile tener fede al patto sociale tra popolo e stato -sicurezza in cambio di benessere- e sarebbe grottesco se in assenza degli altri fattori che di fatto erano parassitari, quelli rimasti (esercito rivoluzionario, e partito comunista) si inventassero gli altri; sarebbero comunque dei pigmalioni degli altri tre.[8] Un sistema statale è orientato per natura all'equilibrio, una dittatura come una democrazia non possono essere stabiliti a tavolino; anche se cosi ci appare. E' come l'eterna questione tra evoluzionismo e teoria del progetto intelligente; tutto in natura ci appare stabilito a tavolino, mentre invece è frutto di un sistema evolutivo dettato dall'interazione tra habitat e biologia genetica.[9] Cosi funziona anche per gli stati in interazione con la storia.[10]

Politiche come la shock economy da una parte e le conseguenti politiche terroriste dall'altra; sono tutti espedienti legati alla necessità di acquisire potere sfruttando il malcontento popolare a proprio favore.[11] Tutte queste anomalie sono causate da un errore di fondo: la visione delle masse come una minaccia verso una classe più ristretta che compone i cinque fattori qui descritti. Il controllo che ne deriva è l'essenza dello stato. Abbattere lo stato del controllo per realizzare uno stato della partecipazione collettiva, che di fatto è il sistema di organizzazioni specifiche ed aspecifiche di cui ho parlato in un articolo precedente, è l'orizzonte ideale dell'anarchico.[12] Tra i mezzi che oggi abbiamo a disposizione per scardinare questo sistema malato che da millenni si è evoluto contro le masse; come ci insegna il materialismo storico di Marx[13] abbiamo la comunità scientifica; i sistemi giudiziari coadiuvati da una stampa giudiziaria che informa il popolo dei reali intenti dei governanti; lo sviluppo di tecnologie a impatto ambientale zero; la rete Internet e una rinata coscienza di classe che si realizza solo dopo, quando gli altri mezzi sono in grado di garantire una rete informativa efficiente. Del ruolo della comunità scientifica[14] e di Internet[15] ho già parlato precedentemente nei due articoli precedenti. Dell'efficacia di un sistema giudiziario affiancato da una stampa giudiziaria abbiamo un esempio da manuale in Italia con personaggi epici come Marco Travaglio, Peter Gomez, Emanuela Gabbanelli, Roberto Saviano, i martiri Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, tutti i giudici dell'ex pool mani pulite e i giudici della procura antimafia. Direi che c'è tutta una scuola italiana che può essere studiata all'estero dai rivoluzionari che non si sono fumati ancora il cervello leggendo i saggi del secolo scorso ignorando però quelli che raccontano la vita attuale. La desantificazione del potere è fondamentale, perchè toglie quell'alone di intoccabilità istituzionale degli alti papaveri dello stato. Lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale è una questione di cui in parte ho parlato in due articoli dove parlo dell'energia solare.[16] La fine delle scorte di combustibili fossi è prevista per il 2050, sono dati questi che non vengono presentati da un Monguzzi, un Chomsky o da un Casarini; bensì da un fan del nucleare come Piero Angela in un saggio scritto assieme a Lorenzo Pinna.[18] L'interesse delle banche e quindi del fondo monetario internazionale è quello di garantire vita natural durante il dominio del sistema capitalista, il quale si regge sulla precarietà dei beni economici, senza precarietà un bene cessa di essere una merce. Prendiamo l'aria: essa non è precaria, ma accessibile a tutti, cosi vale anche per la luce del sole; era cosi anche per l'acqua finché non sono sorte le multinazionali apposite per convogliarla e distribuirla a chi paga. Guarda caso eolico, solare e idrico sono gli spauracchi di una economia insostenibile che si basa sui combustibili fossili. Faccio un esempio che dovrebbe dare un'idea della grossa anomalia insita in tutto questo: Le sigarette sono precarie in quanto non le puoi coltivare, esse sono prodotte in fabbrica a seguito della lavorazione del tabacco, una pianta che cresce solo in determinate condizioni. Esse sono riconosciute dalla comunità scientifica come dannose alla salute e suscettibili di creare una dipendenza in tempi brevi. La canapa è una pianta che cresce a qualsiasi latitudine e c'è chi con pochi mezzi riesce a coltivarsela in casa; esiste una religione come il rastafarianesimo che considera la ganja l'erba sacra che cresce sulla tomba del Negus Ras Tafari.[19] Come se non bastasse la comunità scientifica riconosce alla canapa diverse proprietà palliative molto utili per la cura di diverse malattie gravi ed è addirittura raccomandabile per chi sta uscendo dalla tossicodipendenza. Dalla canapa è poi possibile creare un combustibile per i motori, una fibra simile a quella di carbonio, carta, vestiti, prodotti cosmetici e medicinali.[20] Quale delle due è illegale oggi? La sigaretta o la canapa? Tornando al discorso del sistema giudiziario; ricordo che la Corte di Cassazione ha riconosciuto legale la coltivazione di almeno due piante di canapa[21] e se si professa la religione rastafariana non si può essere considerati spacciatori.[22] Inoltre in diversi paesi occidentali sentenze di tribunale come questa permettono l'uso sperimentale della canapa ai malati terminali e ai tossicodipendenti.[23] Ecco quindi che l'importanza rivoluzionaria delle tecnologie a impatto zero è fondamentale per la lotta contro un sistema statale insostenibile. Il punto di partenza è preservare ed avere cura di una rete informativa in larga scala; il traguardo è la coscienza di classe. Il resto viene da se. Qualsiasi cosa succeda il fossile non cresce negli alberi e il capitalismo ha ormai una data di scadenza: “da consumarsi preferibilmente entro il 2050”.


Note.

[1] Un importante studio su come si innescano le rivoluzioni nella storia europea è quello di Charles Tilly; “Le rivoluzioni europee, 1492-1992” Editori Laterza. Qui possiamo trovare come in modo sistematico gli squilibri tra classi dominanti vecchie ed emergenti generino la creazione e la caduta degli stati nazionali, fin dalla loro prima comparsa.

[2] Per ulteriori approfondimenti rimando alla lettura di un manuale; “Economia politica e contabilità”, di Olinto Fabris; Calderini Editore.

[3] Gli imperatori romani concedevano ai cittadini pane et circensis: pane e giochi a titolo gratuito, per accattivarsi l'appoggio del popolo e rendergli le coscrizioni obbligatorie più sopportabili, dato che l'Impero era continuamente minacciato all'esterno dai popoli barbari, e all'interno dalle fazioni militari avverse all'imperatore in carica. Abbiamo già da allora quindi una alternanza tra timore delle masse e ricerca di un equilibrio tra classi dominanti.

[4] Qui segnalo un lavoro interessante di Aldo Giannuli; “Come funzionano i servizi segreti”; Ponte alle Grazie Editore. Qui possiamo vedere quanto i servizi segreti siano determinanti per il controllo del sistema informativo. Punto cardine per l'emancipazione dei popoli dal potere costituito.

[5] Per ulteriori informazioni sui crimini commessi dalle multinazionali, consiglio un lavoro di autori vari a cura di Edward Goldsmith; “Processo alla Globalizzazione”; Arianna Editrice.

[6] Dopo la guerra di indipendenza (1776-83) gli americani non potevano approntare un colonialismo evidente, come quello inglese, perchè sarebbe stato contro i principi della dichiarazione di indipendenza, e della costituzione che ne deriva. Si ricordano cosi politiche come quella dell'emendamento Plat che dopo la guerra ispano-americana, portarono Cuba ad essere di fatto un protettorato americano. In base all'emendamento Plat i cubani avrebbero potuto in qualsiasi momento richiedere l'intervento dell'esercito americano per risolvere i problemi interni. Di fatto si permetteva ad un fattore militare straniero di rilevante potere di influire sugli equilibri dello stato cubano. Oggi con la “guerra al terrorismo”, l'esperto di strategia militare Edward Luttwak sdogana il concetto di imperialismo mettendo in evidenza il ruolo imperiale dell'America. Un ruolo che oggi nessuno si permette di negare.

[7] http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/04/storia-della-cia-history-channelle.html

[8] http://it.wikipedia.org/wiki/Pigmalione

[9] http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/05/conigli-nel-cambriano.html

[10] Nel materialismo storico di Marx tutta la storia è determinata da fattori economici. Questo concetto è largamente condiviso dagli anarchici. Mentre il materialismo dialettico trova cospicue resistenze. La dialettica oltre l’arte di ottenere ragione nei dibattiti, è anche sinonimo del divenire; Marx ritiene la fine del capitalismo ineluttabile, proprio in ragione della natura dell’economia stessa. E’ evidente a tutti oggi, quanto questo concetto sia sbagliato. Ed è sbagliato perché non esiste solo l’economia, esistono anche dimensioni che Karl Marx nel suo tempo non poteva prevedere, come la psicoanalisi, che spiega sia l’Ego tanto caro a Stirner, sia il significato intrinseco del potere e delle dinamiche di gruppo, in tutti i livelli sociali. Esiste la pubblicità, la televisione ed il modello consumista. Esistono mille fattori, e la dialettica di Marx, se proprio non la si vuole buttare, andrebbe almeno aggiornata, abbandonando per il momento il suo aspetto ottimistico. Soprattutto Marx ignorava ostinatamente quell’aspetto dell’uomo che Bakunin a suo tempo gli rinfacciò più volte: “l’uomo è per sua natura cattivo”. La dialettica va ripresa e deve tener conto della psiche e di nuovi mezzi informativi molto importanti per l’affrancamento delle masse dal potere statale, primo fra tutti, Internet.” (http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/03/deliri-anarchici-2-comunismo-libertario.html)

[11] Naomy Klein; “Shock Economy”; Biblioteca Universale Rizzoli.

[12] Tralasciando l’individualismo di Stirner; fin da Proudhon è abbastanza chiara la necessità di una iper organizzazione senza rappresentanti, ma con delegati; senza autorità, semmai autorevolezza spontanea. Malatesta ideò un modello di sintesi definendo il Partito come una organizzazione specifica tra tante, nell’ambito di una organizzazione aspecifica, che è tutto il popolo. In definitiva la risposta al partito – apparato dei marxisti, abbiamo il federalismo dei collettivi dove liberamente i simili si incontrano e collaborano portando avanti i comuni intenti, mentre i contrari migrano in altri. L’importante è che i collettivi siano aperti, senza preconcetti ideologici. Nel complesso il popolo risulterà orientato con le organizzazioni specifiche come punto di riferimento, non come guida.” (http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/03/deliri-anarchici-2-comunismo-libertario.html)

[13] Vedi nota n°10.

[14] http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/03/deliri-anarchici-3-tutto-il-potere-elle.html

[15] http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/04/deliri-anarchici-4-la-democrazia-nei.html

[16] http://anarchyintheuk-sytry82.blogspot.com/2010/04/emergenza-energetica-2.html

[18] Alberto Angela e Lorenzo Pinna; “La sfida del secolo”; Mondadori.

[19] http://it.wikipedia.org/wiki/Rastafarianesimo

[20] http://www.youtube.com/watch?v=-8RPWEsIKHA

[21] http://www.codda.org/flora/maria/notizie/cassazione.htm

[22] http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/rasta-marjuana/rasta-marjuana/rasta-marjuana.html

[23] http://www.laleva.cc/cura/canapa_medica.html

Una scheda interessante di “Neuroscienze”; di Mark F. Bear, Barry W. Connors e Michael A. Paradiso; Edizioni Masson; manuale di fisiologia e anatomia del sistema nervoso in uso nelle università italiane, si spiega come non esistano prove che facciano pensare alla cannabis come dannosa o suscettibile di creare dipendenza.



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