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giovedì 24 giugno 2010

Nucleare : respinti dalla consulta i ricorsi delle regioni

Cronaca

ROMA - I giudici della Corte Costituzionale hanno reputato in parte infondate ed in parte inammissibili le questioni presentate dalle 10 regioni italiane che si erano scagliate contro la legge del febbraio 2009 sul ritorno all'atomico.
I ricorsi presentati per la legge delega sul nucleare, infatti, sono stati tutti bocciati dalla Consulta. A presentare i documenti necessari per un ricorso contro la legge delega erano state per la precisione Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana ed Umbria. Il Piemonte, che si era precedentemente accodato alle regioni appena citate, ha però deciso di ritirarsi dalla contesa con il cambio di amministrazione. Il neo governatore Roberto Cota, infatti, dopo essersi dichiarato assolutamente contrario all'utilizzo dell'energia atomica durante la campagna elettorale, ha poi rapidamente mutato parere appoggiando le istanze nucleariste una volta eletto.
A questo punto saranno avviate tutte le fasi previste per l'individuazione dei siti idonei alla costruzione delle nuove centrali che, entro 10 anni, dovranno essere ultimate e rese quindi funzionanti. Come si legge sull'Apcom, le indiscrezioni (sempre rigorosamente e seccamente smentite) lasciano già intuire quali saranno alcune delle città prescelte per l'opera di rilancio dell'energia atomica.
In particolare si tratterebbe di Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, Porto Tolle e Chioggia in Veneto, Caorso, in Emilia Romagna, Trino in Piemonte, Montalto di Castro in Lazio, Termoli in Molise, Scanzano Ionico in Basilicata, Oristano in Sardegna e Palma in Sicilia.
In tutto, gli organi preposti, hanno tre anni per individuare con certezza i luoghi più adatti per ospitare le nuove centrali e, con la bocciatura dei ricorsi, probabilmente tali tempistiche potrebbero essere rispettate; lasciando altri 7 anni di margine per ultimare l'intera procedura. Intanto, dalla Finlandia, dove si lavora ad una centrale identica a quelle che si dovranno costruire nel nostro paese, non arrivano notizie incoraggianti: i lavori, difatti, hanno subito diversi ritardi fino a far slittare di almeno tre anni l'inaugurazione della complessa struttura che, in aggiunta, non ha nemmeno passato i controlli di sicurezza minimi effettuati dagli esperti di settore delle società specializzate.
In ogni caso, come stabilisce il decreto legge specifico varato dall'esecutivo lo scorso dicembre, agli enti locali ed ai residenti che ospiteranno le nuove centrali nucleari, saranno assicurati circa 10 milioni di euro l'anno di bonus. Curioso notare come, nel comune di Chioggia, tra i siti papapali individuati da Legambiente e da diverse indiscrezioni autorevoli, l'amministrazione Leghista si sia già detta pronta ad aizzare barricate nel caso in cui il governo centrale dovesse sul serio decidere di costruire un impianto d'energia atomica.

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