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giovedì 8 luglio 2010

Manovra, la ZAVORRA e TREMONTI: "doppia fiducia, vedremo le regioni"

Cronaca
ROMA - Riguardo la contestatissima e per molti indigesta manovra economica anticrisi, l'incontro ai sempre più imbufaliti rappresenti degli enti locali Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti lo hanno assicurato per il prossimo venerdì alle ore 11. Il tavolo di discussione, però, appare più come una concessione formale che non permetterà, nella sostanza, di apportare al testo le modifiche richieste a gran voce dai governatori delle varie regioni.
Come hanno precisato a più riprese e poi confermato quest'oggi al termine del vertice di Palazzo Grazioli, il Premier ed il ministro dell'Economia non hanno infatti alcuna intenzione di apportare ritocchi ai saldi e, riguardo alla possibilità di alleggerire i tagli andando a far decrescere con maggior vigore i costi dei ministeri, Tremonti è stato chiaro: i provvedimenti di taglio alle spese per tali uffici sono già stati decisi ed approvati nella finanziaria triennale del 2009 e, di conseguenza, non possono conoscere alcun tipo di modifica ulteriore. Tra l'altro è oramai certo che, il provvedimento, sarà presentato con la blindatura della fiducia sia alla Camera che al Senato e, di conseguenza, a meno di clamorose "sorprese" interne alla maggioranza, passerà senza ulteriori emendamenti.
L'esecutivo, dunque, ha voluto sottolinerare che durante l'incontro di venerdì sarà discussa esclusicamente "la parte pattizia" della manovra; con una speciale attenzione alla "sostenibilità" dei piani di rientro sanitari. Attraverso un comunicato, quindi, l'asse berlusconiano-tremontiano ha confermato che "il previsto incontro del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’economia e delle finanze con i Presidenti delle Regioni viene fissato per venerdì 9 luglio alle ore 11.00 a Palazzo Chigi". Subito dopo, come abbiamo appena esposto, sono però stati presentati i "paletti" al di fuori dei quali non potrà in alcun modo sconfinare il dibattito. Nella nota si legge ad esempio che "la manovra sarà oggetto di necessaria e responsabile richiesta di fiducia da parte del Governo, tanto al Senato quanto alla Camera, trattandosi di un provvedimento fondamentale per la stabilità finanziaria del nostro Paese" e che "i saldi della manovra erano, sono e saranno intangibili. Non si tratta infatti di numeri casuali od arbitrari, ma di numeri che riflettono ciò che, tanto dalla Commissione Europea quanto dai mercati finanziari, è considerato assolutamente necessario per ridurre la dinamica incrementale del nostro debito pubblico".
Riguardo i tagli riservati anche alle autonomie, Tremonti e Berlusconi hanno precisato:"Va comunque notato che questa manovra non è e non va considerata come un intervento unico, isolato, ma come parte di una strategia complessiva di rigore nella gestione del bilancio pubblico. Una strategia che, per quanto riguarda questo Governo, è iniziata già con la legge finanziaria ’triennalè del 2008".
Concludendo, come riporta anche "La Stampa":"Assumendo in questi termini la giusta prospettiva, è assolutamente evidente che l’incidenza complessiva della politica di rigore operata in questi anni è stata, è e sarà nell’insieme distribuita su tutte le voci che sono parte del bilancio dello Stato. Ciò considerando non solo questa manovra ma anche la legge finanziaria ’triennalè che, a sua volta, si aggiunge agli altri interventi fatti nel passato. Ciò che viene rilevato ora come ’squilibriò a carico dei governi locali va, dunque, valutato in base a ciò che è già stato operato a carico del governo centrale (e non può essere ulteriormente incrementato). Ciò rende oggettivamente impraticabile l’ipotesi di uno spostamento interno alla manovra, da una voce all’altra" .

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