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martedì 15 marzo 2011

Carte in Tavola

di Roberto Sonaglia

C'era una volta l'informazione indipendente... e c'è ancora.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, ideare e creare un magazine fuori dai canali ufficiali, 'autogestito' per aplòmbarci con terminologia d'antan, snob di merda che siamo, significava far ricorso a fotocopiatrici, forbici, taglierini e colla stick. Oggi abbiamo i software. Cambiano i tempi e le metodologie, non cambia l'urgenza ulcerina di avere e volere qualcosa da dire su argomenti che fan fare bum-bum al cuore, oltre le cesure censorie dei telegiornali e la stampa ufficiale, e i libri di storia, che la storia non l'hanno mai letta. Magari con la speranza di chiosare, se non con qualcosa di nuovo, almeno di diverso.

C'erano le redazioni spontanee, messe insieme dalla passione per i fumetti Marvel o l'album Panini, o la fica, che si riunivano al bar, in qualche aula universitaria inutilizzata e piena di acari, in casa dell'amico col divano più comodo, e dove si poteva fumare. Oggi c'è skype, msn, i software e tante altre diavolerie tecnologiche, ma la voglia di fare qualcosa è la stessa. Siamo fatti di un sacco di cose, e l'inerzia ci abbiocca.

Finito il pistolotto, e descritta la Genesi del Giornalista Ideale, che come ogni ideale, non esiste, andiamo a vedere che cosa è questa cosa che avete davanti agli occhi: Creativity Papers.

Anche se di cartaceo non ha niente – ma ci piaceva metterci sul piano di Dickens, almeno nel titolo – non la trovate distribuita a mano, in edicola, in libreria, o sul metrò, ma hostata da downloadare, è una rivista con tutti i crismi. Nasce dall'idea congiunta di due siti, Creativity Station e Monkey Business Movement, il primo un forum che si occupa di scrittura, e ospita poesie e racconti di autori emergenti, l'altro più indirizzato verso temi di attualità, politica e società. Le esperienze di entrambe queste realtà, e talking heads da ambedue, vanno a congiungersi nel magazine che avete sui pixel, in un cocktail che speriamo gustoso e della vostra gradazione.

Nasce soprattutto dalla voglia di un gruppo di gente che pensa in attivo, cerca di sfruttare al meglio possibilità già testate nei due siti suddetti, coinvolgendo nelle proprie iniziative un sacco di altra gente. Una cosa che funziona, sembra averlo fatto, finora. Speriamo continui a farlo.

Non sto qui a parlare di quello che troverete in questo Numero Zero inaugurale dei Papers, basta scorrere il sommario e, naturalmente leggere i pezzi. Però, trattandosi di un debutto in società, anche noi abbiamo messo le scarpette belline, e con un cerotto per gli alluci, vi facciamo dono addirittura di un carnet da ballo costituito da inserto speciale ripercorrente il XX Secolo, nientepopòdimenoché, attraverso disamina di fatti peculiari occorsi negli anni '1' (1901, 1911, 1921... e via Unando). Ci proponiamo di descrivere il presente analizzando il passato, e se il futuro ci è propizio, fra dieci anni potremo aggiungere anche il 2021 alla lista, in un numero celebrativo dei Papers, che magari saranno a qual punto davvero fogli di carta palpabili al tatto, oppure gustabili ancora con chissà quali altre diavolerie tecnologiche avrà inventato il progresso.

Per chiuderla qui, benvenuti al Numero Zero di Creativity Papers, ce la metteremo tutta per arrivare avanti, utilizzando al meglio il cervello e le 26 lettere dell'alfabeto.

Buona lettura.

Il Vostro affezionato vicino di caos,



Roberto Sonaglia



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