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lunedì 6 giugno 2011

Osama Story

Vita e morte del nemico perfetto




Chi era Bin Laden?
Dal’11 settembre 2001 era l’incarnazione del Male, l’archetipo del Nemico Perfetto: introvabile e pericoloso. Un satana che si nascondeva in ogni anfratto, in ogni angolo. Ormai sembrava un fantasma che riappariva a scadenze regolari e che nessuno riusciva a braccare.
Era innanzitutto un guerriero di Dio o così almeno voleva presentarsi. Appariva come un combattente saggio, ma allo stesso tempo l’arma che lo accompagnava rimandava all’azione. Era comunque il punto di coagulo di diverse popolazioni, grazie anche alla sua capacità di creare un senso di appartenenza, di immedesimazione.
Una forte similitudine si era trovata con San Francesco, sebbene infatti i contenuti siano all’opposto, lo stile era molto simile: “semplicissimo, convinto e pieno di passione. Inoltre, come il Santo, Osama era spartano, nonostante venga da una famiglia molto ricca. Eroe negativo ma anche affascinante, Osama era una sorta di Mefistofele in cui convivono gli opposti: ricco-povero, diavolo-difensore dei deboli, occidentale-orientale”1.

Nato da madre siriana, diciassettesimo di cinquantadue fratelli, Osama è figlio di Muhammad bin Awad Bin Laden, originario dello Yemen del Sud, operante nel settore delle costruzioni e in stretto rapporto con la famiglia reale saudita.
Cresciuto nell'insegnamento della cultura e della religione musulmana fedele alla Shari‘a, venne mandato a studiare in un college, dove si specializzò in economia e pianificazione amministrativa; nel 1979 conseguì anche un diploma in ingegneria civile all'Università di Gedda. Alla morte del padre, Bin Laden ereditò un patrimonio stimato inizialmente intorno ai 300 milioni di dollari, ridimensionato in seguito a 25 milioni.
Nel 1979, Osama si avvicinò alla causa dei Mujaheddin, che combatterono contro l'invasione sovietica dell'Afghanistan tra il 1979 e il 1989, e organizzò un nuovo fronte nel 1984, chiamato MAK2, con il compito di convogliare denaro, armi e combattenti per la guerra afgana. Il MAK ricevette finanziamenti anche dalla CIA che, secondo lo stesso Consigliere per la Sicurezza Nazionale del presidente americano Carter, Zbigniew Brzezinski, intervenne direttamente ed indirettamente nel finanziamento, nella fornitura di armi e nella preparazione dei guerriglieri afgani. Osama lasciò il MAK e molti dei suoi militanti confluirono nella nuova organizzazione terroristica di al-Qa‘ida, nata probabilmente nel 1988, proprio al tempo dell'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Osannato come eroe in Arabia Saudita, Bin Laden non si mostrò tenero verso la sua patria lamentando, in occasione della Guerra del Golfo del 1991, un'eccessiva dipendenza militare del suo paese nei confronti degli Stati Uniti. Nello stesso 1991 fisserà infatti la sua base operativa in Sudan e tre anni dopo, ammettendo il suo coinvolgimento in attentati compiuti a Riyad e Dahran, perderà la cittadinanza saudita. Con l'aiuto di presunte organizzazioni caritatevoli (una delle quali fondata dallo stesso cognato Mohammed Jamal Khalifa), Osama ha potuto espandere successivamente il proprio raggio di attività inviando esponenti della sua organizzazione nel sud est asiatico, in Africa, Europa e Stati Uniti, con lo scopo di reclutare nuovi affiliati per al-Qa‘ida e radicare il senso del fondamentalismo islamico.
Nel 1996 il Sudan, in più circostanze, offrì agli Stati Uniti di estradare Osama, ma l'amministrazione Clinton rifiutò sempre ogni offerta in questo senso. Nel maggio dello stesso anno Osama fu espulso dal Sudan e costretto ad un ritorno in Afghanistan, accolto dai capi del regime talebano che in quell'anno avevano assunto il controllo del paese. Nell’estate del 1996 che Bin Laden dichiarò il Jihad contro l’America. In seguito il presidente americano Bill Clinton ordinò il congelamento di ogni suo bene, ma non fu trovato nulla. Contestualmente autorizzò la sua cattura e, se necessario, la sua uccisione, come nel caso del fallito lancio di missili Cruise contro la sua presunta base nell'agosto del 1998. Fu posta sul capo di Bin Lāden una taglia di 25 milioni di dollari, per chiunque avesse fornito informazioni alla sua cattura. Nel 1999 le Nazioni Unite provarono a imporre sanzioni contro l'Afghanistan nel tentativo di forzare il regime talebano a estradarlo.
Dopo 3.519 giorni dall’11 settembre Osama Bin Laden è stato ucciso in Pakistan con un colpo di pistola alla testa da truppe speciali americane, in collaborazione con militari pachistani. Il presidente americano Barack Obama lo ha annunciato il 2 maggio 2011. Il leader di al Qaida si nascondeva a nord di Islamabad in una valle vicino Abbottabad, sede di una base militare pachistana. All'annuncio del presidente la popolazione ha iniziato a festeggiare.
Obama, però, non si è unito ai festeggiamenti. Ha concesso al nemico degli Stati Uniti e del mondo, il rispetto che si deve ai morti. Funerale secondo il rito islamico e la sua immagine di morto non è mai stata mostrata e mai lo sarà.

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